Il Brasile si consola con il “suo” Mondiale del 2014: Lula scatenato alla presentazione

Pubblicato il 8 Luglio 2010 - 21:04 OLTRE 6 MESI FA

Delle mani color giallo e verde che si intrecciano insieme alla scritta 2014 fino a dar vita ad una forma che ricorda molto da vicino quella della Coppa del Mondo. E’ questo l’emblema ufficiale del prossimo Mondiale, quello brasiliano, scelto da un comitato di personalità fra le quali l’architetto Oscar Niemeyer, lo scrittore Paulo Coelho, la modella Gisele Bundchen e la cantante (molto popolare in patria) Ivete Sangalo, regina della musica di Bahia, presentato giovedì in pompa magna dalla Fifa al centro congressi di Sandton.

La scritta è “Brasil” alla portoghese, e non con la Z, quindi all’inglese, come inizialmente aveva pensato la Fifa suscitando proteste che, evidentemente, hanno avuto effetto.

Il logo di Brasile 2014 è stato “scoperto” nel corso di una cerimonia, caratterizzata da ferree misure di sicurezza, a cui sono intervenuti il presidente del Sudafrica, Jacob Zuma, e quello del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, che ha dato vita ad un autentico show durante il quale ha sfoderato tutta la propria competenza calcistica. Non è sembrato affatto un Lula in competizione con il presidente della Federcalcio brasiliana, e del comitato organizzatore del prossimo Mondiale, Ricardo Teixeira, così come invece era stato dipinto dai media brasiliani.

Tutt’altro: ed è in un clima di allegria, quello che più di ogni altra cosa caratterizza i brasiliani, che si è svolta una presentazione ”di una Coppa del Mondo – ha detto Lula – che comincia proprio mentre ne sta finendo un’altra”. ”Ora il pallone attraverserà l’Oceano Atlantico e sarà preso in mano dai brasiliani con tutto l’amore che hanno per questo ‘strumento’. La nostra è già l’ottava economia del mondo, il Paese è in un momento di grande sviluppo, e ci doteremo di infrastrutture adeguate per far sì che sia un Mondiale indimenticabile, nella terra del calcio: è un impegno che il Brasile si prende fin da ora”, ha sottolineato il presidente.

”I brasiliani amano lo sport e il football perchè amano la vita – ha detto ancora Lula -, che è una cosa meravigliosa come questa disciplina, che ci trasmette sempre emozioni”. Poi Lula si è rivolto ai tanti ex campioni presenti (che poi ha anche abbracciato calorosamente), come Cafu, Carlos Alberto (”che bello il gol che hai segnato nella finale del ’70 all’Italia!”), Romario e Bebeto.

Grande assente l’uomo che rappresenta il Brasile nel mondo, ovvero ‘O Rei’ Pelè: ”Era stato invitato – ha detto Teixeira – ma non è venuto perchè aveva altri impegni”. In realtà è stato un problema di diritti tv, perchè Pelè lavora per un’emittente diretta concorrente della Globo che ha trasmesso in diretta l’evento.

Lula si è poi rivolto a Michel Platini, presidente dell’ Uefa, anche lui presente in sala: ”Hai osato buttarci fuori da un Mondiale con un rigore (a Messico 1986), ma ti perdono e ti manifesto tutta la mia ammirazione per quel grandissimo calciatore che sei stato”.

Sarà, almeno a parole, anche il Mondiale della trasparenza, perchè ogni spesa relativa all’evento sarà divulgata in tempo reale su internet e consultabile da tutti. Per il presidente della Fifa Sepp Blatter, ”era tempo che il Mondiale tornasse nel Paese del calcio: sta finendo quello sudafricano ma già andiamo a ritmo di samba. Il Brasile vive e si identifica con questo sport e la Coppa l’ha vinta cinque volte. Un paese dove c’è tolleranza e non esistono guerre, dove il pallone è amore per giocatori e tifosi”.

”In Brasile il calcio si identifica perfino con la musica, è allegria, cultura ed educazione. Spero che nel 2014 abbiano una Nazionale fortissima. Stavolta la Seleçao è uscita, ma questa è la legge dello sport”, ha detto il n. 1 del calcio mondiale. E l’impressione è che nel 2014 si verrà via da Rio, San Paolo e Bahia tutti un po’ piu’ brasiliani.