Mondiali, una Germania giovane e un’Italia troppo vecchia? L’analisi del New York Times

Pubblicato il 16 Giugno 2010 - 14:03 OLTRE 6 MESI FA

Nel match di fantasia Germania contro Italia ai Mondiali,  i giovani tedeschi appaiono forti e rampanti, gli azzurri un po’ meno. La riflessione calcistica è di una delle penne di punta del New York Times in materia di sport, Rob Hughes.

La formazione che la Germania ha schierato in Sudafrica è fatta di nuove leve, troppo giovani per avere paura della sconfitta e pronti a combattere, forti delle loro diversità etniche presenti in nazionale. Quella di casa nostra invece è un po’ più matura, “modello veterani”. Forse si è arroccata agli schemi della passata Coppa del Mondo del 2006 e il pareggio con il Paraguay di lunedì dimostra la cautela italiana, scrive Hughes.

L’allenatore azzurro, Marcello Lippi, è reticente a fidarsi dei più giovani e segue l’esempio del poeta Virgilio, affidandosi maggiormente agli esperti. La squadra, agli occhi del cronista Usa, appare troppo vecchia e con l’eccezione di Mauro Camoranesi, nato a Buenos Aires, è tutta di sangue italiano.

In realtà, però, sottolinea Hughes, l’Italia è un team che al di là degli stereotipi spesso affronta le sue sfide lentamente, proprio come ai Mondiali del 1982. Allora, infatti, dopo tre pareggi ha vinto la sua quarta Coppa del mondo.