Mondiali, Italia-Nuova Zelanda 1-1: Lippi non ci siamo

Pubblicato il 20 Giugno 2010 - 15:47| Aggiornato il 14 Settembre 2012 OLTRE 6 MESI FA

Per ascoltare una telecronaca alternativa a quella di Rai o Sky. Buona visione.

Gilardino e Iaquinta coppia d’attacco: la lista ufficiale delle formazioni di Italia-Nuova Zelanda, consegnata alla Fifa, conferma le indicazioni della vigilia sulla formazione azzurra. Con Marchetti tra i pali, viene confermata la difesa della prima partita, da destra Zambrotta, Cannavaro, Chiellini e Criscito. A centrocampo Pepe, De Rossi, Montolivo e Marchisio.

Il lutto al braccio, il dolore nel cuore. La nazionale azzurra ha saputo della morte di Roberto Rosato mentre stava preparandosi a partire per lo stadio di Nelspruit, per la sua seconda partita del Mondiale, e Gigi Riva non ha nascosto la sua commozione. “Sapevo da tempo che Roberto era malato, ora è finita”, dice sconsolato al telefono, mentre la federcalcio annuncia che i giocatori scenderanno in campo col lutto al braccio per onorare la memoria dello stopper di Mexico ’70. ”Era un gran marcatore – ricorda Rombo di Tuono, una vita in azzurro con lo stopper del Milan – e una gran brava persona. Io lo ricordo come un leone per il coraggio, nel calcio ma anche nella vita”. Di episodi, Riva ne raccoglie tanti. “Abbiamo fatto una vita insieme, in nazionale – dice – e son talmente tanti che non saprei tirarne fuori uno solo. Però ho ancora nella mente la finale del ’70, a lui spettava Pele’: ci mise tutto il suo coraggio, fino alla fine, oltre il vantaggio del Brasile. Fino a quando capimmo che non c’era niente da fare”. Come oggi, nel giorno in cui Riva e la nazionale piangono lo stopper di un’età da leggenda.

“Non abbiamo niente da perdere e probabilmente perderemo…”. Ryan Nelsen, il capitano della Nuova Zelanda non è un ingenuo dilettante neozelandese, ma un vecchio volpone della Premier League (é anche capitano del Blackburn Rovers) e probabilmente sa qualcosa della scaramanzia degli italiani. Tuttavia le sue parole rendono l’idea della tranquillità degli ‘All Whites’, che dopo lo storico primo punto ad un campionato del mondo hanno già raggiunto il loro obiettivo. Quel che viene da qui in poi è tutto di guadagnato, a cominciare dalla sfida con i campioni del mondo. Ricki Herbert, il tecnico che nel 1982 da giocatore vide (segnare) da vicino Socrates e Falcao, non ha il volto teso dei ct alla vigilia di una partita del mondiale, ma il sorriso compiaciuto del padre della sposa il giorno prima delle nozze: annuncia la formazione senza fare troppe manfrine (confermata in toto quella del pareggio con la Slovacchia) e si gode il momento magico di essere alla guida della nazionale di uno sport che nel suo paese è quasi di nicchia, ma che sta in questi giorni rubando spazio al rugby nelle cronache sportive. “Contro l’Italia la squadra farà del proprio meglio – ha detto – è un gruppo molto preparato e compatto. L’anno scorso in amichevole abbiamo segnato tre gol all’Italia, ma non dobbiamo pensare a quella partita, domani sarà completamente diverso: loro sono i campioni in carica ed hanno una grossa opportunità di vincere”. La cosa più importante è però il rispetto guadagnato in Nuova Zelanda, tanto che domani, sugli spalti, ci sarà anche John Key, primo ministro kiwi: “é una cosa meravigliosa – ha detto – ora tutto il paese è orgoglioso di questa squadra, il calcio si è finalmente conquistato lo spazio che questi ragazzi meritano”. Poche le indicazioni ai suoi ragazzi: sfruttare al massimo la fisicità e la prestanza atletica, non distrarsi neanche per un secondo e poi, soprattutto, gustarsi fino in fondo l’emozione di una partita così: “siamo pronti – ha detto Nelsen – faremo del nostro meglio, non abbiamo nulla da perdere, e probabilmente perderemo…”. Ma il suo mondiale la Nuova Zelanda, l’ha già vinto conquistando la qualificazione nello spareggio con il Bahrein: “c’é pressione – ha detto – ma la pressione maggiore per noi é stata a Wellington davanti a tutta la nazione nella partita di qualificazione. Contro la Slovacchia nessuno era preoccupato ed è arrivato il risultato, non credo che la pressione ci inibirà”. Nelsen è il giocatore più esperto di una formazione composta da onesti mestieranti del pallone alle soglie del professionismo e da ragazzini di belle speranze che sognano di sfondare in Europa. “Di solito non c’é bisogno di motivare i più deboli – ha detto – certo giocheremo coi campioni del mondo e abbiamo anche la possibilità di passare il turno. Ma la cosa più importante per noi è che quelli che fino ad ora ci hanno sottovalutato adesso ci cominciano a temere. Gli italiani non ci sottovaluteranno: sanno che chi vuole batterci deve giocare bene”.

Probabili formazioni di Italia-Nuova Zelanda, partita della seconda giornata del gruppo F dei Mondiali in programma domani allo stadio Mbombela di Nelspruit. ITALIA (4-4-2): 12 Marchetti, 19 Zambrotta, 5 Cannavaro, 4 Chiellini, 3 Criscito, 7 Pepe, 6 De Rossi, 22 Montolivo, 15 Marchisio, 11 Gilardino, 9 Iaquinta (14 De Sanctis, 23 Bonucci, 13 Bocchetti, 2 Maggio, 8 Gattuso, 16 Camoranesi, 17 Palombo, 21 Pirlo, 10 Di Natale, 20 Pazzini, 18 Quagliarella). All.: Lippi NUOVA ZELANDA (3-4-3): 1 Paston, 4 Reid, 6 Nelsen, 19 Smith, 11 Bertos, 5 Vicelich, 7 Elliott, 3 Lochead, 9 Smeltz, 10 Killen, 14 Fallon. (12 Moss e 23 Bannatyne portieri, 2 Sigmund, 8 Brown, 13 Barron, 15 McGlinchey, 16 Clapham, 17 Mulligan, 18 Boyens, 20 Wood, 21 Christie, 22 Brockie). All.: Ricki Herbert. Arbitro: Batres (Gua) Quote Snai: vittoria Italia 1.18, pareggio 6,00, vittoria Nuova Zelanda 18,00.

Domenica sport di domani sarà dedicata quasi interamente ai Campionati Mondiali di calcio del Sudafrica e anche al Motomondiale, di scena a Silverstone. Si comincia alle 13.22 con Gol d’Africa. Dalle 13.30 alle 15.20 l’incontro Slovacchia-Paraguay. Dalle 14 collegamenti anche con Paolo Zauli per la radiocronaca del Gran Premio di Gran Bretagna (Silverstone) di motomondiale, classe MotoGp. Alle 15.40 Quotidiano Azzurro: le ultime dagli inviati al seguito della Nazionale di Lippi e il pre-partita dell’Italia con un collegamento con l’ex azzurro Beppe Signori. Dalle 16 alle 17.50 radiocronaca di Riccardo Cucchi e Francesco Repice di Italia-Nuova Zelanda. Alle 17.50 la moviola di Filippo Grassia. Dalle 18.15 alle 19.00 ampio post-partita con le telefonate degli ascoltatori (a cui risponderanno Riccardo Cucchi e Filippo Grassia) e la conferenza stampa di Marcello Lippi in diretta. Alle 19.25 spazio all’associazione benefica Amref e al suo testimonial Giobbe Covatta, che ha assistito allo stadio alla partita dell’Italia con un gruppo di bambini africani. Alle 19.40 lo Speciale Moto Grand Prix a cura di Paolo Zauli, con i commenti e le interviste dopo il Gp di Gran Bretagna. A seguire, commento sul campionato di basket, che sabato ha giocato la gara-4 della finale scudetto tra Armani Jeans Milano e Montepaschi Siena. Alle 20.10 riprende Gol d’Africa. Dalle 20.30 alle 22.20, radiocronaca di Giovanni Scaramuzzino dell’incontro Brasile-Costa d’Avorio. All’interno, frequenti commenti da parte di Marco Tardelli. Dalle 22.40 alle 23.30, Marco Tardelli e Filippo Grassia risponderanno alle telefonate degli ascoltatori.

L’Italia si trova ad affrontare per la seconda volta nella sua storia la rappresentativa maggiore della Nuova Zelanda. Il precedente risale al 10 giugno 2009, in amichevole, a Pretoria, prima dell’avvio della Confederations Cup. Fu un sofferto 4-3 azzurro con la seguente successione delle reti: 13′ Smeltz, 33′ Gilardino, 42′ Killen, 48′ Gilardino, 57′ su rigore Killen, 68′ Iaquinta, 73′ Iaquinta. – Nelle seconde partite del girone ai Mondiali, gli azzurri vantano un bilancio tradizionalmente positivo. Le vittorie sono state finora 6 (2-0 sul Paraguay nel 1950, 4-1 sul Belgio nel 1954, 3-1 sull’ Ungheria nel 1978, 1-0 sugli Stati Uniti nel 1990, 1-0 sulla Norvegia nel 1994, 3-0 sul Camerun nel 1998); i pareggi sono stati 5 (0-0 contro l’ Uruguay nel 1970, 1-1 contro l’ Argentina nel 1974, 1-1 contro il Perù nel 1982, 1-1 contro l’ Argentina nel 1986 ed 1-1 contro gli Stati Uniti nel 2006) e 3 le sconfitte (0-2 dal Cile nel 1962, 0-1 dall’Unione Sovietica nel 1966, 1-2 dalla Croazia nel 2002). Due dei pareggi sono arrivati nel 1982 e nel 2006, anni in cui l’Italia ha vinto i suoi ultimi due Mondiali. – Nella seconda giornata del girone di Spagna ’82, la Nuova Zelanda è stata battuta 0-3 dall’Unione Sovietica. – L’unico precedente azzurro di una gara giocata il 20 giugno ai Mondiali risale al 1954 in Svizzera quando l’Italia si impose per 4-1 sul Belgio (reti di Pandolfini al 41′ su rigore, Galli al 48′, Frignani al 58′, Lorenzi al 78′, Anoul all’81’). – Italia imbattuta al Mondiale da 8 partite: cinque vittorie e tre pareggi è la striscia positiva ancora aperta. L’ultima sconfitta risale al 18 giugno 2002, 1-2 ai supplementari contro la Corea del Sud, complici le nefandezze dell’arbitro ecuadoriano Byron Moreno. – Se giocherà domani, Fabio Cannavaro salirà a 17 presenze iridate con l’Italia e raggiungerà al quarto posto Dino Zoff. I primi tre posti sono occupati da Maldini (23), Cabrini e Scirea – secondi ex-aequo – a quota 18. Fabio Cannavaro, essendo sceso in campo contro il Paraguay, è divenuto il quarto giocatore azzurro ad aver disputato almeno uno spezzone di gara in 4 diverse edizioni delle fasi finali Mondiali: il difensore campano vanta 5 presenze nel 1998, 3 nel 2002, 7 nel 2006 ed 1 nel 2010. I soli 3 azzurri che finora avevano già giocato in 4 diverse fasi finali Mondiali erano Paolo Maldini (23 presenze: 1990, 1994, 1998, 2002), Giuseppe Bergomi (16 presenze: 1982, 1986, 1990, 1998) e Gianni Rivera (9 presenze: 1962, 1966, 1970, 1974). – L’Italia non ha ancora vinto una partita nel 2010: ha totalizzato infatti 3 pareggi (0-0 contro il Camerun, 1-1 in Svizzera ed 1-1 ieri sera contro il Paraguay) ed una sconfitta (1-2 dal Messico a Bruxelles). L’ultima vittoria risale al 18 novembre scorso, 1-0 a Cesena in amichevole sulla Svezia, con gol decisivo di Chiellini. Quella attuale è la striscia negativa record eguagliata per l’Italia targata Marcello Lippi, considerato anche il primo ciclo del mister viareggino sulla panchina azzurra. Dal marzo al giugno 2005 l’Italia di Lippi ottenne in sequenza 4 pareggi: 0-0 con l’Islanda a Padova, 0-0 in Norvegia, 1-1 contro l’Ecuador a Toronto, 1-1 contro la Serbia/Montenegro a New York. Se anche domani non dovesse arrivare un successo, si dovrebbe risalire al 1997 per ritrovare una nazionale italiana senza vittorie per 5 partite a fila: da giugno ad ottobre furono ben 6 le gare senza successo, con bilancio di 5 pareggi ed 1 sconfitta. – L’arbitro Carlos Alberto Batres Gonzalez è nato il 2 aprile 1968 a Città del Guatemala (Guatemala) ed è internazionale dal 1996; di professione fa l’insegnante di scienze. E’ considerato un direttore di gara dal cartellino rosso facile: memorabile resta la partita 5 dicembre 2004, nella Coppa Campioni Concacaf, gara Olimpia-Fas, vinta dagli ospiti per 3-1: al Fas venne espulso l’allenatore, all’Olimpia ben 5 giocatori, evento che rese inevitabile la sospensione del match per mancanza del numero legale di 7 uomini nella squadra di casa. Al Mondiale 2010 è alla seconda presenza dopo Slovenia-Algeria 1-0. E’ al primo incrocio con il calcio italiano ed è anche la prima volta che un arbitro guatemalteco dirige una partita degli azzurri ad un Mondiale. Batres ha un precedente con i neo-zelanedesi alla Confederations Cup 2003, quando furono battuti 1-3 contro la Colombia nella fase a gironi.

Domani, in occasione di Italia- Nuova Zelanda, gli appassionati di calcio potranno arrivare e partire dagli aeroporti milanesi senza perdersi la partita della Nazionale. A Linate, grazie a Telesia, sono stati installati 33 schermi e 59 a Malpensa terminal 1 e 2. In programma, tra l’altro, anche la finale della Coppa del Mondo, l’11 luglio, anche se non giocherà l’Italia. A Malpensa Terminal 1 i passeggeri in attesa di imbarcarsi potranno seguire le azioni in campo anche su due maxischermi, messi a disposizione da Emirates.

Palla bassa e pedalare. Marcello Lippi rivede un vecchio detto del calcio italiano per spiegare quale sia il segreto per battere la Nuova Zelanda e far decollare il mondiale dell’Italia. Anche perchè sente che la squadra è finalmente pronta, e certi stenti dell’alta nobiltà europea del calcio a Sudafrica 2010 proprio dispiacere non devono avergli fatto. «Ma io – spiega il ct azzurro nella conferenza stampa della vigilia – non mi interesso di quello che fanno gli altri. Certo – aggiunge sardonico – i risultati di Spagna, Germania, Inghilterra e Francia confermano quello che ho sempre detto». Ovvero?: «Ovvero che quello che si vede e dice prima del mondiale conta nulla». Quindi, via col mondiale che per lui è solo quello dell’Italia. Perché di Anelka e Domenech non vuole parlare (anche se aggiunge «io non solidarizzo con nessuno»), e neppure dei tanti spifferi che nel mondiale del freddo soffiano sulle spalle dei ct. «Di modifiche alla nostra formazione – dunque spiega – non parlo, non riduciamo tutto a un modulo e a una scelta di nomi».

NUOVO MODULO – Che lui per la verità dovrebbe avere fatto da giorni puntando su un 4-4-2 con Marchisio a sinistra a centrocampo e Pepe a destra, a sostegno della coppia Gilardino-Iaquinta in avanti. Comunque chiarisce «rispetto all’ esordio siamo più sciolti, cresciuti sul piano psicologico e fisico: in sostanza siamo pronti. È ovviamente una gara che dobbiamo vincere se vogliamo andare avanti. Dalla Nuova Zelanda cosa mi aspetto? Certo non dobbiamo temerla su piano tecnico, ma fisicità o colpi di testa sono buoni.. Che gara richiede una squadra così?? Attenzione su calci piazzati, quanto più velocità e palla bassa possibile». Accarezza i cronisti latinoamericani, con qualche complimento a Messico, Cile, Uruguay e Paraguay. Poi dà un segnale a Pirlo: «Sta migliorando, da lunedì si allenerà con il gruppo, anche se non so con quale intensità».

NIENTE URLI – Nega di avere urlato agli attaccanti, in allenamento: «No, mi riferivo all’intera finalizzazione, non al solo reparto offensivo». Ma il clima che avverte Lippi è buono: «La squadra è cresciuta sotto tanti aspetti è stata una settimana di lavoro molto positiva. Siamo davvero pronti, ma senza fare proclami perchè proprio non è il caso». Tra l’altro è d’accrdo con il ct neozelandese Herbert: «Noi abbiamo molto da perdere, vale a dire il passaggio del turno: perciò domani lavoreremo sodo». Sul dualismo Pazzini-Gilardino innescato anche da qualche frase di Montolivo ironizza: «Che cosa vi deve dire lui, è amico di entrambi?». Nega di avere perso la speranza di recuperare Buffon: «Non ci dobbiamo dimenticare né che manca lui né che manca Pirlo. E poi che abbiamo cominciato cominciato il ritiro con i problemi di Chiellini, Camoranesi e Marchisio. Ma se una squadra si mette a piangere su assenze e problemi? Non è stato un inizio fortunato, ma ora siamo in buona condizione e lo stato d’animo squadra è buono: ci crede». Non basta però: «Infatti – chiude Lippi – ora dobbiamo trasferire tutto sul campo».

LE PROBABILI FORMAZIONI
ITALIA (4-4-2): 12 Marchetti, 19 Zambrotta, 5 Cannavaro, 4 Chiellini, 3 Criscito, 7 Pepe, 6 De Rossi, 22 Montolivo, 15 Marchisio, 11 Gilardino, 9 Iaquinta (14 De Sanctis, 23 Bonucci, 13 Bocchetti, 2 Maggio, 8 Gattuso, 16 Camoranesi, 17 Palombo, 21 Pirlo, 10 Di Natale, 20 Pazzini, 18 Quagliarella). All.: Lippi
NUOVA ZELANDA (4-3-3): 1 Paston, 4 Reid, 6 Nelsen, 19 Smith, 11 Bertos, 5 Vicelich, 7 Elliott, 3 Lochead, 9 Smeltz, 10 Killen, 14 Fallon. (12 Moss e 23 Bannatyne portieri, 2 Sigmund, 8 Brown, 13 Barron, 15 McGlinchey, 16 Clapham, 17 Mulligan, 18 Boyens, 20 Wood, 21 Christie, 22 Brockie). All.: Ricki Herbert.
Arbitro: Batres (Gua)