Mourinho, da Special-One a Special-flop? Antonello Piroso sulla crisi della Roma e la memoria corta dei tifosi

di Antonello Piroso *
Pubblicato il 24 Ottobre 2021 - 07:24 OLTRE 6 MESI FA
Mourinho, da Special-One a Special-flop? Antonello Piroso sulla crisi della Roma e la memoria corta dei tifosi

Mourinho, da Special-One a Special-flop? Antonello Piroso sulla crisi della Roma e la memoria corta dei tifosi

Mourinho, da Special-One a Special-flop? Antonello Piroso su La Verità analizza la crisi della Roma e del suo allenatore.

Sulla partita giocata mercoledì dalla Roma al freddo norvegese, col risultato di 6-1 per il Bodø/Glimt, è sceso il gelo dei tifosi. Nei confronti dei giocatori, ma anche dell’allenatore.

È vero che Josè Mourinho non aveva mai preso, con le sue squadre precedenti, così tanti gol in un match. Mentre i giallorossi non sono nuovi a queste Waterloo.

Anzi, ora la Roma di Mourinho detiene il poco invidiabile record di avere incassato 6 o 7 reti in un solo incontro in tutte e tre le competizioni continentali, Champions League, Europa League e Conference League. 

Però è anche vero che a molti non è piaciuto il tentativo di Mourinho di scaricare le colpe sullo spogliatoio, pur dopo la formale ammissione: “La colpa è solo mia”.
Anzi, qualcuno sospetta un disegno mefistofelico. Schierare dall’inizio giocatori che fino a ieri non erano praticamente mai scesi in campo. Per poi poter affermare – come in effetti è stato – “alcuni dei nostri hanno dei limiti”.”Se potessi giocherei sempre con 12 o 13 giocatori”. “Adesso smetterete di chiedermi perché faccio giocare sempre gli stessi”.

Insomma, la “rosa” di Mourinho ha pochi petali e la panchina è “corta”

Questo il mantra in vista della sessione invernale di calciomercato. Quando si verificherà se la proprietà, ovvero il presidente Dan Friedkin, metterà mano al portafoglio per i necessari rinforzi. 
Però c’è un però. Come fosse messa la squadra Mourinho lo sapeva già, almeno fin dal momento in cui ha accettato di venire nella Capitale con un contratto triennale da 7 milioni di euro netti all’anno.

Ne era consapevole, quando giornali e tifosi sono andati in brodo di giuggiole, con titoli e striscioni grondanti venerazione: “Ave Mou”, “Daje Mou”, “FenomeMou”, “Dimmi Josè”. Giocando con il verso “dimmi cos’è” dell’inno Grazie Roma di Antonello Venditti. “Mou a Roma e la città esplode. Vola il titolo in Borsa: +22%”, fino alla stampa estera.

A Bola: Mourinho “novo imperador”

Uno per tutti il quotidiano portoghese A Bola. “Roma tem novo imperador”, Roma ha un nuovo imperatore. Ha incentivato gli entusiasmi usando sapientemente i social. Postando ad esempio un breve video in cui mangia la pizza in treno dopo il quarto successo consecutivo in altrettante gare ufficiali, 4-0 con la Salernitana. O esibendosi platealmente in una corsa sotto la curva sud allo stadio Olimpico dopo la vittoria al 91esimo, grazie a un gol di Stephan El Shaarawy, contro il Sassuolo.

“Uno scatto da vero romanista” fu l’apprezzamento di Carlo Mazzone, “romano de Roma”, protagonista nel 2001 di un’altra galoppata. Ma per tutt’altro motivo, sotto gli spalti dei tifosi atalantini. Questi lo avevano insultato, dopo il 3-3 acchiappato dal Brescia da lui allenato nel derby lombardo contro la Dea.
Proprio dopo il confronto con il Sassuolo, il “Mounumento” ha cominciato ad evidenziare le prime crepe. Una settimana dopo, sconfitta per 3-2 con il Verona. Dopo altre due settimane, Caporetto con la Lazio nel derby, 3-2.

Lo schiaffo con la Juventus

Altri 14 giorni, nuovo schiaffo, questa volta preso dalla Juventus, 1-0. Così, è cominciato un sommesso tamtam che ha finito per mettere nel mirino proprio lui, lo Special One. Quindi, ecco chi ha sottolineato che a questo punto del campionato la Roma ha due punti in meno della Roma del vituperato Paulo Fonseca dello scorso anno. Oppure chi ha ricordato che Mou è sbarcato a Roma dopo ben quattro esoneri consecutivi: Real Madrid, Chelsea, Manchester United, Tottenham. Portando a casa peraltro 75 milioni di euro in totale come indennizzo per i licenziamenti.

Con un paradosso, ha evidenziato una voce storica delle radio romane, Mario Corsi soprannominato Marione, dai microfoni di Centro Suono Sport. “Abbiamo rimediato una figura di m…planetaria, e la cosa più umiliante è che all’estero ci prendono per il c… difendendo Mourinho. Guarda che finaccia ha fatto ‘sto vecchietto”. 
Che sta imparando a spese sue quanto sia corta non la panchina, ma la memoria dei tifosi. E quanto sia vera la locuzione degli antichi romani sulla caducità delle cose umane: Sic transit gloria Moundi.

  • da La Verità