Mourinho inciampa sul cordone rosso e cade nell’area vip di Wembley

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Settembre 2018 - 20:23 OLTRE 6 MESI FA
Mourinho inciampa sul cordone rosso e cade nell'area vip di Wembley

Mourinho inciampa sul cordone rosso e cade nell’area vip di Wembley

LONDRA (INGHILTERRA) – Figuraccia Mondiale per Josè Mourinho. Il tecnico del Manchester United si è avvicinato all’area hospitality di Wembley, dove si trovava per seguire Inghilterra-Spagna di Nations League, ha provato a scavalcare il cordone rosso ma è inciampato ed è caduto provocando l’ilarità dei presenti.

Nel frattempo, Cantona lo boccia

“Mou non è adatto per lo United. Pep Guardiola dovrebbe essere l’allenatore”. Senza tanti giri di parole, Eric Cantona, spiega quale sarebbe a suo parere la ‘medicina’ per far uscire i ‘Red Devils’ dall’anonimato di queste ultime stagioni. In un’intervista al domenicale Daily Mail, l’ex bandiera dello United afferma che il tecnico catalano sarebbe l’ideale per i diavoli rossi: “È il figlio spirituale di Cruyff e ha imparato tutto da lui”.

“La squadra non sta andando molto bene anche se è troppo presto per parlare. Lo United è un grande club e lo sarà sempre, vinceranno titoli ma il modo di giocare non è buono, l’allenatore fa giocare male la squadra. Nessuno si diverte e non c’è creatività”. Per Cantona, cinque anni al Manchester United dal 1992 al 1997, insomma Mourinho non è il tecnico adatto per i diavoli rossi: “Mourinho mi piace, ha personalità, ma non quella giusta per allenare lo United. Il tecnico giusto dovrebbe essere Pep (Guardiola, ndr), lui dovrebbe esserci, ma sta facendo magie in un altro club, un club che non posso nominare”, aggiunge riferendosi ai ‘cugini’ del City.

Il City “sta giocando un grande calcio, penso che lui sarebbe l’allenatore giusto perché è il figlio spirituale di Johan Cruyff quando era a Barcellona e ha imparato tutto da lui, è l’unico che può guidare quella squadra. L’unico, a parte me – aggiunge tra il serio e lo scherzoso il francese – A me piace allenare e se mi chiamano verrei. Mi piacerebbe, sanno dove sono e giocheremmo di nuovo un calcio creativo”.