Nanga Parbat, nessuna comunicazione da Daniele Nardi e Tom Ballard da 48 ore

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Febbraio 2019 - 19:02 OLTRE 6 MESI FA
Nanga Parbat, nessuna comunicazione da Daniele Nardi e Tom Ballard da 48 ore

Nanga Parbat, nessuna comunicazione da Daniele Nardi e Tom Ballard da 48 ore (foto Facebook)

ROMA – Non ci sono notizie dallo Sperone Mummery del Nanga Parbat. Da più di 48 ore Daniele Nardi e l’inglese Tom Ballard non hanno comunicato con il campo base della nona montagna più alta della Terra, né con la moglie e lo staff che dall’Italia li seguono. Questa mancanza di comunicazioni ha destato non poche preoccupazioni anche se le persone più vicine all’alpinista italiano professano una certa dose di ottimismo.

Nanga Parbat, Nardi e Ballard ripartiti dopo lungo stop

Nardi e Ballard, costretti ad un lungo stop al campo base per condizioni climatiche impossibili, hanno ripreso a salire sulla montagna qualche giorno fa. Come scrive La Gazzetta dello Sport con Andrea Mattei, l’obiettivo della spedizione è quello di scalare l’inesplorato Sperone Mummery, una via di accesso alla vetta del Nanga Parbat finora mai completata da nessun atleta. Lo Sperone Mummery sale dritto lungo il versante Diamir del Nanga Parbat: prende il nome dall’inglese Frederick Mummery, che nel 1895 provò a scalarlo senza successo prima di morire travolto da una valanga. Non è mai stato salito nemmeno in estate: su quella via Messner perse il fratello Gunther in discesa. Nardi da anni insegue il sogno di vincere uno degli enigmi alpinistici ancora irrisolti, ha scalato quello Sperone fino a quota 6.450 metri nel 2013 con Elisabeth Revol.

La spedizione, come continua a scrivere la Gazzetta dello Sport con Andrea Mattei, era riuscita a installare in pochi giorni un difficilissimo campo 3 dentro un crepaccio a quota 5.700 metri. Nelle settimane successive, però, le abbondanti nevicate hanno spazzato via completamente il campo, con tutta l’attrezzatura che lì era stata lasciata. Per questo Nardi ha dovuto aspettare un cargo dall’Italia che riportasse in Pakistan nuova attrezzatura.

Domenica, come prosegue La Gazzetta dello Sport con Andrea Mattei, i due alpinisti sono riusciti a scalare la prima parte dello Sperone, da lì Nardi ha chiamato la moglie: “Siamo a circa 6.300 metri forse anche qualcosa in più, siamo saliti lungo un camino diverso da quello fatto con Elisabeth. Siamo saliti leggeri ma ora scendiamo in fretta a C4, il meteo non è buono, nebbia, nevischio e raffiche di vento come ieri”. Qualche ora dopo, Nardi richiama la moglie: “Siamo a C4, 6.000 metri, siamo molto stanchi. Questo benedetto meteo non ci fa salire lo Sperone con il sole… Valuteremo domani che strategia adottare”.

fonte: Andrea Mattei per Gazzetta.it.