Napoli, ricorso al Tar contro multa di 100mila dell’Antitrust

Pubblicato il 23 Luglio 2012 - 13:08 OLTRE 6 MESI FA
De Laurentiis (LaPresse)

NAPOLI- Il Napoli ha proposto ricorso al Tar del Lazio per contestare la multa di 100mila euro inflittale dall’Antitrust per pratica commerciale scorretta in merito alla campagna abbonamenti per la stagione calcistica 2011-2012. Questo ricorso si aggiunge a quello proposto da Deutsche Bank, multata con 200mila euro per la stessa vicenda e con lo stesso provvedimento dell’Autorità.

Per entrambi i ricorsi si attende la fissazione dell’udienza di discussione. L’indagine dell’Antitrust partì nell’agosto 2011 dopo la segnalazione di un consumatore e si concentrò sulla diffusione, tramite i siti internet della società sportiva e dell’Istituto bancario, di due messaggi relativi alla campagna abbonamenti iniziata il 25 luglio 2011 e conclusasi il 15 ottobre 2011, nei quali si prospettava, tra l’altro, la possibilità di acquistare abbonamenti avvalendosi di finanziamenti erogati da Prestitempo, divisione del gruppo Deutsche Bank.

L’Autorità prospettò una serie di profili di ingannevolezza nei messaggi: l’assenza dell’indicazione puntuale del TAEG per ciascuna delle otto tipologie di finanziamento pubblicizzate; la non coincidenza tra le voci di costo dei finanziamenti elencate sul sito del Napoli e su quello della banca, al quale si e’ diretti tramite un link; l’indicazione di condizioni economiche non corrispondenti a quelle effettivamente praticate in caso di sottoscrizione di più abbonamenti con un unico finanziamento.

Secondo quanto si è appreso, nel procedimento il Napoli sostenne la sua totale estraneità rispetto alle condotte contestate, in quanto, tra l’altro, data la natura tecnica delle informazioni concernenti i finanziamenti, la banca si era assunta l’esclusiva responsabilità di redigere i materiali informativi, e il controllo di conformità rispetto alla legge della documentazione da mettere a disposizione del pubblico. L’Antitrust, però, ritenne le parti ugualmente responsabili e le sanzionò.