Napoli, sconfitta choc: 2-3 con il Bologna. Juve in fuga, frena la Roma

Pubblicato il 16 Dicembre 2012 - 22:44 OLTRE 6 MESI FA
L’esultanza del Bologna dopo il primo gol (foto Ansa)

ROMA – Una sconfitta choc in una partita che sembrava vinta. Il Napoli subisce un uno due da ko negli ultimi cinque minuti e cede 2-3 in casa col Bologna. La Juve, dominatrice in casa con l’Atalanta,  si allontana e la Lazio aggancia gli azzurri al terzo posto.  Frena la Roma, sconfitta a Verona, mentre si rilancia la Fiorentina che cala il poker nel derby toscano con il Siena. A ridere, oltre alla Juve, è il Milan che ora vede il terzo posto ad appena sei punti: impensabile solo un mese fa.

Per il Napoli la partita è da subito in salita: il Bologna chiude come prevedibili tutti gli spazi e al primo affondo in ripartenza passa. E’ il decimo minuto: Cherubin scatta sulla fascia, mette al centro e Gabbiadini batte   con la coscia  De Sanctis. Il Napoli accusa il colpo anche perché il Bologna si chiude ancora di più e riparte in contropiede. Al 23’il Bologna piazza il colpo del possibile ko: cross di Diamanti e Gilardino insacca di testa. Sarebbe il 2-0 ma l’arbitro annulla per un fuorigioco che non c’è. Il Napoli, con fatica, esce nella parte finale del primo tempo ma i rossoblù tengono.

Nella ripresa, però, cambia tutto. Il Napoli è trasformato e trova il pareggio dopo appena 4 minuti con Gamberini in mischia. A quel punto i giocatori di Mazzarri si rovesciano nella metà campo rossoblù e al venticinquesimo ci pensa sempre lui, Edinson Cavani a trasformare in oro un cross col contagiri di Insigne. A questo punto la partita sembra finita. Invece deve ancora cominciare. E negli ultimi cinque minuti cambia di nuovo tutto. Prima Konè inventa il 2-2 con il gol più bello della settimana: sforbiciata volante un passo dentro l’area. Poi, a gelare il San Paolo è Daniele Portanova, appena rientrato dopo la squalifica per il calcioscommesse, che segna il 2-3 finale, quello che ammutolisce il San Paolo e fa diventare 8 i punti tra la Juve e il Napoli.

La Juventus continua inesorabile la sua marcia liquidando 3-0 l’Atalanta in una partita che non ha mai storia e che è largamente finita quando il cronometro dice 27 minuti. Ad aprire la partita ci pensa Mirko Vucinic dopo appena due minuti. Poi arriva l’ennesima punizione capolavoro di Pirlo, da quasi 30 metri, e la bordata, sempre da fuori, di Marchisio.  L’Atalanta, già annientata, alla mezz’ora  resta in 10 per il rosso a Manfredini. La Juve, però, non infierisce e il secondo tempo è poco più di un allenamento.

Conferme di rinascita anche dal Milan che vince facile 4-1 con un Pescara troppo fragile dietro per resistere al tridente rossonero. Gli abruzzesi, poi, ci mettono del loro segnandosi due volte da soli, con Abbruscato e Jonathas. Due attaccanti che nella stessa partita centrano due volte la porta sbagliata: non esattamente una cosa che capita ogni domenica.

Il Milan, però, ora è un’altra squadra rispetto a quella lenta e impacciata di inizio anno: persino la dipendenza da El Sharaawy, oggi autore del 4-1, ora si è attenuata. Mentre, dopo un lungo digiuno, Nocerino è al secondo gol consecutivo. Prima di Natale per il Milan c’è la Roma all’Olimpico: occasione per il sorpasso.

La Roma, invece, cede nel finale nella nebbia di Verona fermando a cinque la sua serie di vittorie consecutive e chiudendo a 17 un’altra striscia, quella delle partite finite segnando almeno un gol. Il Chievo vince infatti 1-0 grazie a un gol nel finale di Pellissier. Ma, c’è da scommetterci, la partita farà discutere per più di un episodio. Fondamentale comunque quello del gol, dove d’accordo la nebbia, ma Pellissier è in fuorigioco di un metro. Poco prima la Roma protesta per un calcio di rigore non concesso e, nel primo tempo, per un’ammonizione gratuita a Castan che ora dovrà saltare la gara con il Milan.

Per la squadra di Zeman, nebbia a parte, un piccolo passo indietro almeno sul fronte delle occasioni da gol. Bene, invece il Chievo, che con i giallorossi incamera la terza vittoria consecutiva e si porta a 21 punti, in zona tranquillissima neppure immaginabile un mese fa.

La Roma, così, viene avvicinata dalla Fiorentina che ritrova Jovetic e Pizarro e ritorna rullo compressore travolgendo 4-1 il Siena nel derby di mezzogiorno.  Jojo, al ritorno dopo l’infortunio, non è ancora al meglio. Allora ci pensano tre ex romanisti: Luca Toni (doppietta), David Pizarro su rigore, e Alberto Aquilani (che segna in tap-in e sbaglia un rigore). Per il Siena, sotto 3-0 già dopo il primo tempo, partita da dimenticare. La Fiorentina dopo tre partite senza vittorie torna al successo e si rilancia nella caccia al terzo posto.

Due punti dietro al Milan c’è un Catania in forma, capace di vincere 3-1 in rimonta contro la Sampdoria. Al rigore di Maresca rispondono in sequenza Paglialunga, Bergessio e Castro. La squadra di Maran, quindi, trova la vittoria nonostante l’assenza di Gomez. Per i blucerchiati, invece, manca ancora la continuità: i 17 punti danno ancora un minimo di continuità a Ferrara, ma a Catania si poteva fare di più.

Sale anche il Parma che schianta 4-1 in rimonta il Cagliari. A Sau rispondono Belfodil (doppietta), Biabiany e Valdes su calcio di rigore. Pari per 1-1, invece, tra un Genoa sempre in crisi e un Torino a caccia di punti.Succede tutto nel primo tempo: granata avanti con Rolando Bianchi e per i grifoni pari di Granqvist.

 

Sabato, invece, la Lazio ha confermato che per il terzo posto fa sul serio: all’Olimpico, stavolta, a inchinarsi è stata l’Inter, piegata da uno splendido diagonale del solito Miroslav Klose nel finale. Proprio al tedesco è indissolubilmente legata la stagione della Lazio: se Klose non c’è non si vince, se Klose c’è si può battere, almeno in Italia, chiunque. Quanto all’Inter Stramaccioni resta con l’amarezza per essere stato punito proprio quando, nel secondo tempo, la squadra stava giocando meglio. I pali colpiti da Guarin e Cassano stanno là a mostrare che è mancata un po’ di fortuna. Però gli indizi di incompletezza iniziano ad esserci: ogni volta che l’Inter si candida come principale anti-Juve stecca l’appuntamento decisivo. Era giù successo dopo la vittoria trionfale allo Juventus stadium, si ripete dopo quella sul Napoli. Non può essere solo una coincidenza.

Nel primo anticipo è arrivato un pari in extremis per l’Udinese in casa con il Palermo: un 1-1 firmato dal solito Di Natale che va benissimo ai friulani e che punisce uno dei migliori Palermo della stagione, troppo sprecone sotto porta. Per i siciliani buone notizie da Ilicic, ancora in gol, che sembra aver superato la fase no degli ultimi mesi.