Nazionale, la maglia verde non piace a nessuno. Vuole celebrare i giovani? Ma se non vincono niente da anni…

di admin
Pubblicato il 10 Ottobre 2019 - 17:10 OLTRE 6 MESI FA
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La maglia verde della Nazionale Italiana di calcio

ROMA – La maglia verde scelta della Nazionale Italiana per la sfida di qualificazione decisiva per Euro 2020 contro la Grecia non piace a nessuno. E’ stata criticata dalla Gazzetta dello Sport, da politici, da giornalisti e anche dal ct azzurro, perché questo è il colore storico della nostra maglia, Roberto Mancini. Dietro questa scelta oltraggiosa per i nostri colori e per la nostra storia, ci hanno visto tutti una operazione commerciale di dubbio gusto.

La Figc si è giustificata dicendo che il verde è stato scelto per celebrare i nostri giovani talenti. Visto che un tempo le selezioni giovanili azzurre indossavano proprio il verde. Ammesso e non concesso che sia così, ma sono davvero così forti? Che hanno vinto negli ultimi anni? Praticamente niente.

L’ultima competizione vinta da una selezione giovanile azzurra è il torneo di Tolone vinto dalla Under 20 nel 2008 (parliamo comunque di ben undici anni fa…). Se vogliamo trovare un trionfo più prestigioso, dobbiamo andare indietro di altri quattro anni quando nel 2004 l’Under 21 vinse il campionato Europeo di categoria (parliamo di quindici anni fa…). Da quel 2008 in poi, Under 21, Under 20, Under 19, Under 18, Under 17 e Under 16 non hanno vinto più nulla. Dove sono quindi questi giovani fenomeni da celebrare?

Le critiche alla maglia verde della Nazionale. 

Il ct della Nazionale Italiana di calcio Roberto Mancini. 

“Io preferisco l’azzurro. Vediamo come sta in campo. Sono abbastanza ‘old fashion’ sulle maglie, siamo abituati al bianco e all’azzurro, quindi vediamo”.

Il senatore Maurizio Gasparri (FI).

“Diranno che i politici si devono occupare di altre cose, tuttavia non si può tacere di fronte alla nazionale che giocherà con una strana maglia verde. Si inventano scuse di ogni genere. Rievocazione di una maglia verde usata per non confondersi decenni fa in una partita con gli argentini. Probabilmente dietro ci sono invece interessi di sponsor che con questa sortita vogliono vendere maglie e fare un po’ di soldi.

Oppure si vuole semplicemente, e ci sono riusciti, attirare l’attenzione sulla nazionale. Nel campionato le maglie hanno fatto, per interessi commerciali, la fine che vediamo ogni domenica. Con una irriconoscibilità sempre più clamorosa, motivata da interessi commerciali. Ora anche la nazionale viene travolta da questa tendenza iconoclasta.

Si sopravvive a tutto, figuriamoci se l’Italia può rimanere turbata, con tutti i problemi che abbiamo, da una partita della nazionale di calcio truccata non si sa da cosa. Però volevo esprimere pubblicamente una mia opinione in dissenso.

Sarà considerata irrilevante, ma questa scelta dei dirigenti del nostro calcio è veramente vergognosa. Dovrebbero scusarsi e rispettare simboli e colori. La nazionale di calcio in tanti momenti ha dato emozioni, viene comunque seguita da tantissimi italiani. Travestirla in questo modo è una scelta offensiva oltre che ridicola. Gravina si dovrebbe scusare e rimettere alla nazionale la giusta livrea ”.

Il giornalista Bruno Vespa. 

“L’Italia gioca con la maglia verde. Bella. Ma quella azzurra è più bella. Perché è la nostra. Non si svende la storia”.

Il quotidiano sportivo La Gazzetta dello Sport. 

“Nell’era del marketing esasperato legato allo sport ci si sta ormai abituando a (quasi) tutto. I colori tradizionali diventano un optional e sui social si scatenano spesso ironie e proteste quando i tifosi stentano a riconoscere la propria squadra in campo. La storia finisce in un cassetto e i club cedono alla necessità propria e degli sponsor di vendere seconde e terze maglie sempre più estreme.

Già fa effetto vedere le società più importanti cambiare colori e ampiezza di strisce o bande. Ma almeno la Nazionale lasciatecela così com’è. Ammirabile il tentativo “culturale” di giustificare la scelta di una maglia Verde con il rinascimento del nostro calcio. Ma quella della Nazionale è Azzurra. E in qualche modo sacra. Se lo ammette anche il c.t. Mancini vuole dire che stavolta l’operazione commerciale è stata davvero un po’ spericolata…”.