I calciatori della Nazionale Usa pronti ad inginocchiarsi durante l’inno, Trump furioso: “Non guarderò più le loro partite”

di admin
Pubblicato il 14 Giugno 2020 - 21:15 OLTRE 6 MESI FA
I calciatori della Nazionale Usa pronti ad inginocchiarsi durante l'inno, Trump furioso: "Non guarderò più le loro partite"

I calciatori della Nazionale Usa pronti ad inginocchiarsi durante l’inno, Trump furioso: “Non guarderò più le loro partite” (foto Ansa)

WASHINGTON (STATI UNITI) – Donald Trump ha rotto definitivamente con il mondo del calcio statunitense.

Dopo le ormai famose liti con la stella della selezione femminile Megan Rapinoe, ecco quella contro la US Soccer dopo la modifica della politica sull’inno nazionale.

La federazione statunitense ha infatti dichiarato che non obbligherà più i giocatori a restare in piedi durante “The Star-Spangled Banner“.

Questo significa che i calciatori della Nazionale Statunitense potranno mettersi in ginocchio, in segno di protesta, come fatto da Colin Kaepernick.

Questo gesto è costato caro al giocatore di football americano dato che è senza squadra da quattro anni ma adesso è tornato di stretta attualità dopo l’uccisione di George Floyd da parte di un poliziotto.

Per combattere il razzismo, la comunità afroamericana ha deciso di mettersi in ginocchio in segno di protesta.

Questo gesto è stato ripreso da moltissimi atleti in ogni parte del mondo (abbiamo diversi esempi nella Bundesliga Tedesca…).

Kaepernick è stato praticamente radiato dalla NFL nonostante fosse una stella di questa lega. 

Infatti quando il giocatore di football americano protestò contro i soprusi subiti dagli afroamericani si ritrovò senza squadra e alle società di NFL venne imposto di non ingaggiarlo più.

Trump e la sua ostilità nei confronti dei “nemici” del mondo del calcio.

Adesso Trump  vorrebbe riservare un trattamento analogo alla Federazione Calcistica Statunitense.

La verità è che il suo rapporto con questa federazione, che comunque negli Stati Uniti non ha molto peso, è stato sempre pessimo per gli screzi di cui abbiamo parlato prima con la Rapinoe.

Infatti quando parliamo di calcio in America intendiamo quasi unicamente quello femminile perché è l’unico che ottiene dei successi.

Negli Stati Uniti i ragazzi giocano a basket, a football americano e a baseball, il calcio è soprattutto uno sport femminile.

Trump è su tutte le furie perché questa decisione della US Soccer è arrivata nel momento più caldo della protesta della comunità afroamericana per la morte di George Floyd.

Non solo la Nazionale Statunitense del calcio, anche il mondo del basket ha iniziato a muoversi.

Dopo quello del calcio, anche il mondo del basket potrebbe insorgere presto. Quasi tutte le stelle NBA sono afroamericane.

Molti di loro hanno protestato in strada, altre stanno cercando di boicottare la ripresa della NBA.

Tra i giocatori che dicono “no” alla ripresa del campionato ci sono campioni del calibro di Kyrie Irving e Dwight Howard.

Secondo questi giocatori, riprendere vorrebbe dire fare il gioco dei razzisti.

Secondo Irving, c’è la volontà di far riprendere la NBA per distrarre la gente dal problema reale del razzismo che affligge la comunità afroamericana.