Nba, i giocatori rompono con la Lega. Per gli Usa anno senza basket?

Pubblicato il 14 Novembre 2011 - 22:41 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON, 14 NOV – La stagione Nba 2011-2012 potrebbe finire prima ancora che inizi.

Al termine dell'ennesima riunione fiume, i giocatori hanno bocciato l'ultima offerta avanzata dai club, bollandola come ''un ultimatum inaccettabile''. Quindi hanno minacciato addirittura di denunciare i proprietari delle squadre davanti alla Corte per abuso di posizione dominante, dando vita a una class action, un'azione legale di massa.

Cosi', quando la serrata, e' giunta al suo 137/o giorno, e sono state cancellate oltre cento partite, ormai solo un miracolo potrebbe far ritornare le parti al tavolo negoziale e far partire il tanto sospirato campionato della pallacanestro piu' bella e piu' spettacolare al mondo.

''I giocatori – ha detto il capo del sindacato dei giocatori, Billy Hunter – non sono disposti ad accettare nessun ultimatum. Crediamo che sia profondamente ingiusto passare da una divisione del business dal 50 e 50, al 47 per i giocatori e il resto alle societa'''. Era infatti questa l'ultima offerta, la definitiva, con cui i patron delle squadre, speravano di sbloccare la situazione. ''Abbiamo negoziato sempre in buona fede per oltre due anni. Tuttavia – aggiunge Hunter – l'ultima proposta dei presidenti e' stato un tremendo passo indietro. Siamo tutti maledettamente delusi''.

Colpito anche David Stern, il capo della federazione formata dai presidenti che sinora s'e' rifiutato di ammettere che ''la stagione e' finita''. Ma ha comunque fatto capire che le chance di riallacciare un dialogo positivo sono ridotte al lumicino. ''Se penso che le possibilita' di riprendere la stagione e che noi e i giocatori buttiamo al vento tutto il lavoro fatto sinora, credo che siamo di fronte a una vera tragedia''. A favore dell'accordo, nelle settimane scorse, era intervenuto il primo tifoso di basket d'America, il presidente Barack Obama che aveva esortato tutti a ragionare con calma e usare il buon senso. Un appello che sinora pero' non ha avuto alcun effetto.