Nevio Scala: “Fossi in Buffon direi addio alla Nazionale togliendo l’imbarazzo al ct”

Pubblicato il 28 Febbraio 2018 - 14:56 OLTRE 6 MESI FA
Nevio Scala: "Fossi in Buffon direi addio alla Nazionale togliendo l'imbarazzo al ct"

Nevio Scala: “Fossi in Buffon direi addio alla Nazionale togliendo l’imbarazzo al ct” (ANSA)

ROMA – Nevio Scala, allenatore che lanciò Buffon al Parma,  è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Sport Academy” Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

 

Sulla volontà del ct Di Biagio di convocare Buffon per le prossime amichevoli della Nazionale. “Sono in grande difficoltà su questo argomento –ha affermato Scala-, perché da un certo punto di vista mi piacerebbe che Gigi continuasse a giocare in Nazionale fino a 80 anni perché se lo meriterebbe. Da un altro punto di vista è chiaro che sarebbe giusto guardare al futuro di questa Nazionale che nell’ultimo periodo ha vissuto una situazione disarmante e incomprensibile. Io se fossi in Buffon leverei dall’imbarazzo il CT e direi: ho chiuso, anche se non benissimo, una carriera in nazionale di altissimo livello. So che per Gigi è difficile mollare la Nazionale perché ce l’ha nel cuore. Lui ha dato alla Nazionale grandissime soddisfazioni, però credo che Gigi sia una persona saggia e abbia il coraggio di smettere lasciando l’eredità al suo successore”.

 

Buffon nello staff tecnico della Nazionale? “Credo che Buffon abbia raggiunto una maturità tale che nessuno meglio di lui potrebbe ricoprire un ruolo tecnico nello staff dei preparatori dei portieri –ha dichiarato Scala-. Però questa è una scelta che spetta a lui, non so se abbia già deciso il suo futuro. Non è facile in poco tempo decidere, anche perché lui sta ancora giocando con la Juventus. Io credo che lui abbia il tempo per decidere il suo futuro, non mettiamogli fretta perché la fretta è cattiva consigliera”.

 

Sulla decisione di far esordire il giovanissimo Buffon al Parma. “Ho rischiato di essere cacciato dalla società in quel momento –ha rivelato Scala-. Quando diedi la formazione, tutta la gente di Parma disse: questo allenatore è un pazzo incosciente. In effetti un po’ di incoscienza l’ho avuta, ma sapevo che Gigi avrebbe risposto molto bene. Anche perché il giorno prima, quando sono andato nella sua camera e gli ho detto: Gigi, ma se domani ti faccio giocare? Lui mi ha risposto: Che problemi ci sono mister? Se uno ti risponde così vuol dire che è sicuro delle proprie qualità”.

 

Sul suo Parma. “Nel nostro Parma c’era un’armonia, una stima reciproca che ci ha permesso di arrivare in cima all’Europa con grande scioltezza e facilità –ha dichiarato Scala-. Quando vado a Parma la gente mi ferma e mi dice: mister, quant’era bello quando c’era lei qui. Non perché abbiamo vinto, ma perché avevamo costruito un rapporto con la città e con la gente che non si dimentica”.

 

Sul Parma di oggi. “Lo seguo anche se ho avuto una delusione dal Parma di oggi –ha affermato Scala-. Nel momento in cui l’abbiamo lasciato in Serie B, il comportamento di alcune persone non è stato consono al nostro dna. Però lo seguo con affetto perché è impossibile non essergli affezionato”.