Noemi Batki vince la medaglia d’oro nei tuffi: “A Londra 2012 sfiderò le cinesi”

Pubblicato il 10 Marzo 2011 - 12:34 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – La tuffatrice ungherese naturalizzata italiana Noemi Batki ha vinto la medaglia d’oro nella piattaforma da 10 metri ai Campionati europei di tuffi di Torino. L’azzurra, con 346,35 punti, ha preceduto la russa Yulia Koltunova (327,30) e la tedesca Maria Kurjo (318,45): con questa medaglia d’oro vinta agli Europei di Torino, Noemi Batki conquista anche il pass per le Olimpiadi di Londra 2012 dove, come dice lei stessa sfiderà le tuffatrici cinesi. er l’azzurra è la seconda medaglia continentale consecutiva dopo l’argento di Budapest 2010.

ll caporal maggiore dell’Esercito Noemi Batki ha 23 anni, e come tutti gli stranieri diventati italiani, anche a tre anni (quando la mamma allenatrice Ibolya Nagy si trasferì a Belluno con il nuovo compagno) come lei, ha più affetto e attaccamento per questo Paese di tanti che ci sono nati. A Budapest dedicò la medaglia ai militari impegnati in Afghanistan. “A noi il talento sportivo permette di gareggiare tranquilli, laggiù c’è chi rischia la vita per il prossimo” .

Il suo oro vale 346.35 punti, record personale dopo i 343.80 dell’argento 2010. Dopo il tradizionale inizio in salita (la sua zavorra è il doppio e mezzo indietro carpiato), Noemi ha macinato la sua rimonta con uno spettacolare triplo e mezzo raggruppato (record con 81.60 punti). È una ragazza dai sentimenti forti, che ha addomesticato la paura: tre anni fa, a Roma, proprio mentre eseguiva un doppio e mezzo indietro, cadde male, di schiena, e il colpo ai nervi la bloccò in mezzo alla piscina: la dovettero tirare fuori di peso. È stata da diversi psicologi, tra cui quello di Chiara Cainero, oro nello skeet a Pechino. Fa sedute di rilassamento pre-gara. È andata avanti, andrà a Londra grazie a questa medaglia. Noemi, come le nostre altre due ragazze d’oro, Tania Cagnotto e Francesca Dallapè, si è preparata all’estero, in Russia e Australia. “Non ci credevo. Dopo le eliminatorie ero piuttosto preoccupata, ma nella finale ho ritrovato il mio ‘ ritmo interiore’. Ora guardo all’Olimpiade con orgoglio, voglio sfidare le cinesi”.