Olimpiadi 2020. Roma ricorda i giochi del 1960 e sogna il bis

Pubblicato il 14 Luglio 2010 - 17:46 OLTRE 6 MESI FA

Gianni Petrucci

Ricordare il proprio passato, celebrare con entusiasmo tradizioni e avvenimenti che hanno fatto la storia, proiettarsi al futuro verso nuove sfide. Nel giorno in cui Roma apre lo scrigno dei ricordi per le celebrazioni del cinquantenario dei Giochi olimpici del 1960, la città eterna ribadisce la propria determinazione nel voler ospitare l’edizione del 2020. Edizione che fa gola anche al Sudafrica, reduce da un Mondiale di calcio organizzato in maniera esemplare.

“La candidatura del Sudafrica non ci spaventa, anzi, ci darà più gusto nella corsa all’assegnazione” è stata la pronta risposta del presidente del Coni, Gianni Petrucci. “Il Sudafrica ha espresso solo la volontà di candidarsi ma ancora non c’è nulla di ufficiale – ha sottolineato -. Si dice che si debba presentare anche l’India, ma perché ci dovremmo spaventare? Siamo l’Italia, abbiamo dimostrato le nostre capacità organizzative e ci confronteremo con tutti. Mancano ancora 3 anni alla decisione del Cio, c’è ancora tanta strada da fare per noi e per gli altri”.

Strada che Roma ha la fortuna di aver già percorso con successo. Mercoledì infatti, con il convegno ‘Roma Olimpica 1960-2010’. Eredità e sostenibilità di un’Olimpiade a dimensione umana: con il convegno ‘Roma Olimpica ieri, oggi, domani’ tenuto presso il salone d’onore del Coni, sono iniziate ufficialmente le celebrazioni per il cinquantenario dei Giochi del ’60.

All’epoca, il ruolo di presidente del comitato organizzatore fu affidato a Giulio Andreotti, presente al convegno per quello che è sembrato come un naturale passaggio di consegne con Gianni Letta. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, infatti, è stato da più fronti indicato come l’uomo giusto per ricoprire il prestigioso incarico. “Attendiamo con grande fiducia la risposta di Gianni Letta sulla presidenza del comitato organizzatore di Roma 2020” è stata l’ammissione di Petrucci, subito ripresa da Rocco Crimi.

“Tutti auspicano che il presidente possa essere una figura d’alto profilo morale come il dottor Letta – ha ammesso il sottosegretario con delega allo sport – Al momento è molto impegnato sulla manovra finanziaria, per questo ancora non ha sciolto la riserva. Ci ha chiesto la cortesia di aspettare ma sono convinto che siamo sulla strada giusta”. Ottimista anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno: “Letta è molto convinto della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020, e sta valutando se la sua presidenza rappresenti un plus oppure no. Non sta mettendo in dubbio il suo impegno, ma quale sia la scelta più giusta riguardo alla presidenza”.

“Speriamo accetti – ha aggiunto il primo cittadino capitolino – anche se prima deve fare una serie di valutazioni e consultarsi con gli altri interlocutori politici, cioé con gli esponenti del partito democratico, perché deve essere una scelta condivisa”. Il tema dell’unità, d’altronde, è stato proprio quello su cui Letta si è più soffermato nel corso del convegno. “Solo con l’unità si possono ottenere le Olimpiadi del 2020. Qui non c’è governo o opposizione. Un’Italia coesa più affrontare tutte le sfide – la linea tracciata dal sottosegretario – Se dobbiamo trarre un insegnamento da Roma 1960 per l’avvenire è che possiamo pensare di affrontare e battere la concorrenza solo se sapremo presentarci uniti. Io vorrei che tutta l’Italia affrontasse questa sfida con spirito di unità. Se mancherà questo, ci sarà competizione ma difficilmente ci sarà successo”.