Parma: Giampietro Manenti arrestato. Accusa: “Reimpiego di capitali illeciti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Marzo 2015 - 08:02 OLTRE 6 MESI FA
Parma: Giampietro Manenti arrestato. Accusa: "Reimpiego di capitali illeciti"

Giampietro Manenti

ROMA – Il presidente del Parma Giampietro Manenti è stato arrestato. L’accusa nei confronti del patron è di reimpiego di capitali illeciti. Assieme a Manenti sono state arrestate altre 21 persone. Tra i reati contestati agli arrestati ci sono peculato e autoriciclaggio con l’aggravante del metodo mafioso.

Sono 22 in tutto le persone arrestate, per reati di peculato, associazione a delinquere, frode informatica, utilizzo di carte di pagamento clonate, riciclaggio e autoriciclaggio aggravato dal metodo mafioso, e oltre 60 le perquisizioni su tutto il territorio nazionale. 

Manenti è diventato presidente del Parma il 9 febbraio scorso  quando ha rilevato il club per un euro dalla Dastraso, holding di riferimento di Rezart Taci che a sua volta aveva acquistato la società a fine 2014 da Tommaso Ghirardi,accusato dalla Procura di Parma di bancarotta fraudolenta.

Un caos societario che potrebbe trovare un punto fermo domani, quando il tribunale fallimentare di Parma probabilmente sancirà il fallimento del club, gravato da circa 100 milioni di debiti. Dopodiché si aprirà l’esercizio provvisorio con uno o più curatori chiamati a gestire il sodalizio nella speranza che qualche imprenditore rilevi la società facendosi carico dei debiti sportivi.

La breve parentesi di Manenti alla guida del Parma è stato un susseguirsi di annunci e promesse di pagamento che non si sono mai concretizzate. Anche la Dda di Bologna pochi giorni fa aveva avuti un incontro con gli inquirenti parmigiani per valutare il ruolo di alcuni faccendieri nei vorticosi  e poco chiari recenti passaggi societari. A capo di una piccola società con sede in Slovenia, Manenti – che in passato aveva già provato a scalare Brescia e Pro Vercelli –  aveva promesso di rilanciare il Parma veicolando capitali dall’estero.