Parma-Inter, Mourinho: “Date cambiate? Sono scesi dalla luna”

Pubblicato il 30 Gennaio 2010 - 17:33 OLTRE 6 MESI FA

Josè Mourinho, alla vigilia del match contro il Parma, analizza il periodo dell’Inter: «Quando si vince e si gioca bene si aspetta la prossima gara con sensazioni positive, ma allo stesso tempo giocando contro Milan e Juve in 3 giorni, la terza partita della settimana non può essere facile perché quelle sono due partite che mentalmente ti provano.

La terza partita, ripeto, non è facile, anche perché giocheremo contro una squadra sorpresa del campionato, contro un allenatore bravo. Hanno giocatori metà giovani e metà esperti con grande qualità.

La squadra di domani non sarà molto diversa delle ultime perché giocano gli stessi giocatori. Il pericolo di un calo fisico e psicologico c’è, ma le grandi squadre sanno risolvere i problemi. Bisogna pensare che il Parma è la gara più difficile di tutte perché è la prossima».

Mourinho bacchetta Samuel Eto’o: «Senza Sneijder cosa farai per sostituirlo? Ho delle punte e non ho bisogno di nessuno dietro le punte. Non abbiamo molte opzioni.

I giovani andranno tutti in panchina e posso scegliere tra 12 giocatori tra cui sceglierne 10. Viviamo un momento positivo nonostante tutte le difficoltà avute a Bari, con la non espulsione di Bonucci, Cosa pensa dell’arrivo di Zaccheroni alla Juve?

Non mi piace quando uno è esonerato e sono dispiaciuto se uno interrompe il suo lavoro, ma sono anche felice che un nuovo allenatore trovi un posto di lavoro.

Zaccheroni non allenava da qualche anno: se torna è perché è felice. Parma? Guidolin è furbo, sa giocare con i calciatori a sua disposizione e si adatta all’avversario. Può giocare in molti modi e non pensa alla partita in un solo modo.

Ti preoccupa la lunga assenza di Stankovic? Sì mi preoccupa, ma mi preoccupano anche le assenze di Chivu e Sneijder. Non piango per le assenze però non mi piacciono.

La Champions si decide in un giorno, ma in 10 mesi: la miglior squadra vince il campionato e supera le difficoltà. Noi siamo davanti e abbiamo un certo margine con pressione per gli altri.

Può essere d’aiuto l’arrivo di Fernandes? Non voglio parlare di lui o di Ledesma. Il mercato finisce lunedì e io ho una partita domani.

Mi preoccupo della partita. Siamo in difficoltà e avere due partite in più a febbraio in Coppa Italia non sono positive per il campionato e per la Champions. Siamo soddisfatti di essere in semifinale di Coppa Italia e magari vogliamo andare in finale. La non convocazione di Eto’o a cosa è dovuta?

Per me e per quelli che lavorano con me non c’è una passerella rossa per farlo rientrare in squadra. Con me per entrare in squadra deve giocare meglio dei miei attaccanti in questo momento.

E per farlo deve essere al 100% di motivazione e di allenamento. Se ha dei piccoli problemi, un po’ di stanchezza, un po’ di infortuni è meglio che torni al 100%. Essere titolare come attaccante nella mia squadra è difficile. Io ho tanto orgoglio di allenare l’Inter.

Il rispetto per le mie squadre è lo stesso, l’oroglio è lo stesso. I momenti sono stati diversi. Tutte le squadre fanno parte della mia storia. Quando uno vince il campionato, tutte le squadre diventano importanti, tutte fanno parte della storia che si vuole ricordare perché.

Quando un allenatore ha vinto in un solo club quello diventa il più importante. Dipende dalla personalità di un allenatore».

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