Parma, Giampietro Manenti: “Domani partiranno i bonifici”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Febbraio 2015 - 21:32 OLTRE 6 MESI FA
Parma, Giampietro Manenti: "Domani partiranno i bonifici"

Manenti nella foto LaPresse

ROMA – Doveva regalare certezze, invece alla fine è stato lui a chiedere una cosa, merce rara in questo momento a Parma: la fiducia. Giampietro Manenti si è presentato a mani vuote al suo primo atto ufficiale da presidente del Parma Fc. Dopo avere rilevato il pacchetto di maggioranza del club dalle mani di Rezart Taci, oggi aveva promesso di presentarsi con i primi atti ed i certificati in carta bollata. Niente da fare.

Nessun nome di partner straniero, nessun documento bancario, nessun certificato che confermi la sua solidità finanziaria. Tutto come in passato, compreso look casual e barba di due giorni. Ma “chiedo ai tifosi di fidarsi di me perché quello che stiamo facendo è stato fatto con cognizione di causa – ha però esclamato in conferenza stampa – abbiamo chiuso l’operazione giovedì notte e la nostra è una corsa contro il tempo perché le scadenze sono imminenti. Adesso saranno i fatti a fare la differenza”. Già, i fatti. Quelli che ancora mancano come i pagamenti attesi per lunedì quando dovranno essere saldati gli arretrati con i giocatori e le pendenze con il fisco. ”Speravamo di fare partire i bonifici questa mattina ma non ce l’abbiamo fatta – ha spiegato Manenti – nel pomeriggio o al massimo domani mattina partiranno comunque le prime tranche per i giocatori e i dipendenti”.

Le certezze economiche? ”Abbiamo al nostro fianco istituti italiani ed esteri che ci aiuteranno per arrivare pronti alla famosa data del 16 – ha esclamato sicuro il nuovo numero uno crociato – tutte le realtà che abbiamo coinvolto hanno verificato che c’è la possibilità di risanare il tutto perché per noi il Parma non è un giocattolo ma un progetto sportivo ed economico importante”. I nomi dei partner però restano segreti. ”Li conoscerete – ha declamato Manenti – Mapi Grup (la società slovena proprietaria del club emiliano con capitale 7.500 euro) veicolerà investitori esteri, anche di un certo calibro. Quando si vedrà qualche sponsorizzazione o altro faremo i nomi. Se non c’è un pezzo di carta firmato non è giusto parlarne. Lavoreremo sui mercati che hanno interesse anche del tessuto produttivo di Parma, soprattutto dal punto di vista agroalimentare. Potrebbero essere russi, ucraini, americani, bielorussi, bulgari o serbi. Ci dedicheremo a vari campi, dal parmigiano-reggiano, al prosciutto crudo passando per il riso e la pasta. Ad esempio c’è in questa zona una fabbrica che produce caldaie a pallet, noi produciamo pellet in un paese dell’Est Europa”.

Mapi Grup scatola vuota? ”Dalla società slovena sono già nati Mapi Italia, Mapi ambiente, Mapi energia, Mapi Channel che gestirà un canale televisivo e pure Mapi fashion – ha spiegato sicuro – Le banche? Vi basta Mps? Allora vi aggiungo anche che opero con Hsbc, Barclays, Raiffeisen e Alpha Bank”. ”Avevamo pensato all’acquisto del Parma già ad ottobre ma il vecchio proprietario (Ghirardi, ndr) non aveva concluso la trattativa – ha proseguito a ruota libera Manenti – Poi sabato mattina ho letto sul televideo dei problemi della società, ho chiamato alcuni amici professionisti di Parma con cui collaboriamo (niente nomi però) e domenica mattina ho contattato Pietro Leonardi (attuale direttore generale crociato). Lui ci ha permesso di contattare la compagine cedente ed in quattro giorni abbiamo chiuso l’operazione. Abbiamo un piano quinquennale con vari step. Il primo è la ristrutturazione aziendale e poi, lavorando dal punto di vista marketing e tecnico-finanziario, ci poniamo una serie di obiettivi da sviluppare”.

Ma come? Con che finanze? Con quali partner? Tutto segreto ma Manenti, come detto, chiede fiducia. ”Secondo voi qui c’è un matto che va a prendere una società e poi fallisce? – dice Fiorenzo Alborghetti, manager delle cartiere Pigna e chiamato a fare il piano industriale del nuovo Parma – Se Manenti fa questo passo o è da trattamento sanitario obbligatorio o ha davvero voglia di fare. Prima di sparare mediaticamente diamogli tempo”. O come dice lui, fiducia.