Parma, recuperi con Udinese e Genoa l’8 e 15 aprile

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Marzo 2015 - 20:24 OLTRE 6 MESI FA
Parma, recuperi con Udinese e Genoa l'8 e 15 aprile

Manenti nella foto LaPresse

ROMA – Il Parma recupererà i match contro Udinese (inizialmente in programma domenica 22 febbraio) e Genoa (1 marzo) rispettivamente l’8 e il 15 aprile, in entrambi i casi alle 18.30. Lo ha stabilito la Lega di A. 

L’uscita di scena di Giampietro Manenti, anche se magari con altre modalità, era quanto si auspicavano tutti a Parma, ma l’arresto del numero uno poteva trasformarsi in un pericoloso boomerang per il futuro della società e per il prosieguo della stagione crociata. Con Manenti in carcere c’era infatti il rischio di uno slittamento dell’udienza per il fallimento e quindi il congelamento della procedura, passaggio necessario per poter attivare i fondi già predisposti da Lega Calcio e Figc per terminare la stagione.

Tale rischio è stato sventato dalla annunciata presenza in aula dei componenti del collegio sindacale del club. Il procuratore, Antonio Rustico, e il presidente del tribunale, Piscopo si erano incontrati proprio per chiarire tale aspetto perché, con Manenti a San Vittore, i magistrati potevano essere obbligati a rinviare ogni decisione. E’ nelle facoltà del presidente del Parma essere presente in aula e se avesse comunicato dal carcere di essere impossibilitato a presenziare poteva scattare in automatico il rinvio. A scongiurare questa ipotesi ci ha pero’ pensato la stessa società, che con un comunicato ha reso noto che “all’udienza pre fallimentare di domani sarà rappresentato, oltre che dal dottor Osvaldo Riccobene, anche dall’altro sindaco dottor Enrico Siciliano”, ovvero dai componenti del collegio sindacale che “assume l’ordinaria amministrazione a norma dell’art. 2386 c.c.”.

In attesa della decisione del Tribunale, l’uscita di scena di Manenti, al di là dell’aspetto personale, è stata accolta con sollievo dalla città e dai tifosi. “Lo dissi da subito: a Parma?nessun spazio per i disonesti – ha twittato il sindaco Federico Pizzarotti -. Non è mai stato chiaro da dove sarebbero arrivati i soldi e abbiamo fatto bene a non dialogare con certe persone”. Poi, parlando a Radio Parma, il primo cittadino ha ribadito l’esigenza di “far ripartire la squadra con criteri chiari. Serve, ora, una cordata credibile per ripartire, magari vicina al territorio”. Amari i commenti di squadra e dirigenti. “Ogni giorno prendiamo bastonate in faccia come tifosi, città, squadra. Mi auguro che prima o poi tutto questo finisca perché onestamente non ne possiamo più. E’ tutto uno schifo”, ha commentato il capitano crociato Alessandro Lucarelli. Ancora più pesante il team manager Sandro Melli: “E’ meglio non commentare. Quello da Carpenedolo ci ha portato Taci, e quello da Monterotondo ci ha portato Manenti. Hanno fatto la lotta a chi trovava il peggio”; i riferimenti sono nell’ordine a Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi. Sullo sfondo la sfida di domenica con il Torino in programma al Tardini.

“Le possibilità dell’utilizzo dello stadio tecnicamente non cambiano dopo gli ultimi avvenimenti giudiziari ma c’è da capire però chi potrebbe ora firmare la richiesta per utilizzare lo stadio visto che, di fatto, non c’è più una governance della società”, ha sottolineato Giovanni Marani, assessore allo sport di Parma. L’amministrazione ha revocato nei giorni scorsi alla società la gestione dell’impianto in attesa della sentenza di domani, ma gli ultimi sviluppi rischiano davvero di non permettere l’individuazione di un nuovo interlocutore, in primis l’eventuale curatore fallimentare. “E’ possibile che non si giochi – ha sostenuto Lucarelli – Se sarà aperto l’esercizio provvisorio vedremo chi pagherà per aprire lo stadio ma ad oggi è tutto in alto mare”.

Intanto, la Lega calcio ha comunicato che il Parma recupererà i match contro Udinese (era in programma il 22 febbraio) e Genoa (1 marzo) rispettivamente l’8 e il 15 aprile. E all’interno dello spogliatoio ci sarebbe ancora la volontà di proseguire perché, ha aggiunto il portiere Antonio Mirante, “il nostro desiderio è quello di giocare e fare il nostro lavoro anche se è difficile in queste situazioni. Nessuno comunque si aspettava quest’ultimo sviluppo, ma andiamo avanti e attendiamo domani”. Un domani che però potrebbe anche non essere ancora decisivo.