Parma, tifoso morto al Tardini: 13 avvisi di fine indagine

Pubblicato il 3 Febbraio 2012 - 18:38 OLTRE 6 MESI FA

PARMA, 3 FEB – La procura di Parma ha chiuso l'inchiesta sulla morte di Eugenio Bortolon, il tifoso 19enne del Vicenza deceduto nel maggio del 2009 dopo essere precipitato dagli spalti destinati ai sostenitori della squadra ospite dello stadio Tardini. Sono 13 gli avvisi di garanzia in corso di notifica ad altrettanti indagati.

Tra questi ci sono l'ex vicesindaco di Parma Paolo Buzzi, l'ex assessore ai Lavori pubblici Giorgio Aiello, il presidente del Parma Calcio Tommaso Ghirardi, il delegato alla sicurezza della societa' gialloblu' Stefano Perrone, l'ex viceprefetto della citta' emiliana Francesco Zasa, l'ex dirigente della questura Franco Vitale, due medici Ausl, un funzionario del Comune, uno della Provincia, uno dei vigili del fuoco e un perito elettronico.

Lo ha scritto oggi il Giornale di Vicenza. Se nei prossimi 20 giorni non ci saranno richieste di audizione da parte degli indagati, la Pm Paola Dal Monte, titolare del fascicolo d'inchiesta, potra' depositare le richiesta di rinvio a giudizio e di archiviazione. Nel corso delle indagini il perito nominato dal gip aveva sostenuto che non ci fosse alcun nesso fra l'altezza della balaustra dello stadio Tardini, da cui e' precipitato il tifoso vicentino e la sua morte. L'ingegner Antonio Montepara, preside della facolta' di Ingegneria di Parma, incaricato di svolgere l'ultima analisi sullo stato delle strutture di sicurezza del settore ospiti del Tardini ha stabilito che il parapetto della curva sud era da considerarsi a norma per una tolleranza del 5% prevista dal decreto ministeriale del 1993 sulla sicurezza. La recinzione era alta in alcuni punti 97 centimetri, tre in meno rispetto al previsto. Inoltre Bortolon, come avevano rilevato gli esami tossicologici, aveva un tasso alcolemico di 1.78 grammi per litro (il limite per mettersi alla guida, ad esempio, e' fissato a 0,5).

Ma il consulente della procura e l'ing. Cascioli, consulente per la famiglia Bortolon, hanno concluso che la legge prescrive un'altezza minima di 110 centimetri. Quindi il parapetto era comunque troppo basso. La famiglia del giovane, assistita dall'avvocato Francesco Pasquino di Vicenza, ha preannunciato costituzione di parte civile: ''al Tardini ci sono state negligenze''.