Pavel Nedved e la simulazione in Juve-Roma del 2003: “E’ giusto, è giusto” VIDEO

di Filippo Limoncelli
Pubblicato il 8 Ottobre 2014 - 17:09 OLTRE 6 MESI FA
Pavel Nedved, quando simulò in Juve-Roma del 2003: "E' giusto, è giusto" VIDEO

La simulazione di Nedved

ROMA – “Totti non sa cos’è la Juve. Non avendo mai giocato in un grande club non capisce quanto sia difficile giocare alla Juve”. Così Pavel Nedved è entrato in tackle nei confronti del capitano giallorosso in merito alle sue dichiarazioni nel post partita di Juve-Roma.

Nedved, prima laziale poi juventino, e Francesco Totti, non si sono mai amati. Nel 2003, Nedved vinse il Pallone d’oro e Totti, tra i finalisti di quell’edizione, criticò la scelta: “Avrebbe dovuto vincerlo qualcun altro, qualcuno che fa divertire”. 2006: Roma e Juve si affrontano in Coppa Italia e Nedved tocca duro Totti che a fine gara commenta: “Un fallo cattivo, lui è un grande provocatore”.

Fin qui nulla di eclatante. Parole, pensieri, campo e poco altro. Ma c’è una frase di Nedved che molti tifosi (e non) giallorossi hanno ritenuto inopportuna da chi è stato considerato, sì un grande giocatore, ma non del tutto “leale” in campo.

Nedved, intervenuto a Tiki Taka, programma Mediaset, ha proseguito il suo personale pensiero su quando detto da Totti dopo Juve-Roma facendo presente che “se giochi o lavori per la Juventus, hai tutti contro. Noi, alle nostre spalle, abbiamo solo i nostri tifosi, mentre ci ritroviamo tutta l’opinione pubblica contro. E dico di più: questo influisce anche sull’atteggiamento degli arbitri capita di aver quasi paura a darci qualcosa a favore”.

Proprio quest’ultimo passaggio – “agli arbitri capita di aver quasi paura a darci qualcosa a favore” – non è andato giù. Ed ecco che in Rete è spuntato nuovamente il video del rigore concesso in uno Juve-Roma (stagione 2002-2003) dove Nedved, dopo aver simulato in area di rigore, si rivolse a giocatori e arbitro (che concesse il penalty ai bianconeri) urlando “è giusto, è giusto”. Un episodio che il tifo romanista non ha dimenticato.