Pierluigi Collina: “L’arbitro è come un tecnico delle luci. Aiuterà a rendere più bello il calcio”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Giugno 2020 - 09:39 OLTRE 6 MESI FA
Collina, Ansa

Pierluigi Collina: “L’arbitro è come un tecnico delle luci. Aiuterà a rendere più bello il calcio” (foto Ansa)

ROMA – Intervistato dal Corriere della Sera, Pierluigi Collina, da oltre tre anni presidente della Commissione arbitri della Fifa, vota per tornare a giocare:

“Nel rispetto delle regole per proteggerci dai rischi della pandemia. Si sono riaperte fabbriche e altre attività importanti. Il calcio professionistico va considerato al pari di queste”.

“Non si potrà protestare?

Non lo si poteva fare neppure prima se per questo. Speriamo sia un cambiamento positivo che il Covid-19 ci lascerà in eredità.

Ma come per altre situazioni, ad esempio esultare abbracciandosi dopo un gol, si tratta più di un messaggio da dare all’esterno che evitare un rischio reale.

Il calcio è uno sport fatto di contatti, impossibile impedirli. Tutti i protagonisti della partita saranno soggetti a rigidi controlli e questo speriamo sia sufficiente”.

In questo tipo di calcio l’arbitro resta un direttore d’orchestra? Senza pubblico l’errore si vedrà di più?

“Lo definirei più un tecnico del suono o delle luci: aiuta a rendere più bello lo spettacolo.

I veri direttori d’orchestra sono gli allenatori. Il pubblico non condiziona l’arbitro o non dovrebbe.

Comunque non sono gli 80 mila spettatori a influenzarti, per me erano peggio i 200 tifosi nei campi di periferia dove non c’era protezione.

Il fattore campo sta perdendo importanza e aumentano le vittorie in trasferta. D’altronde se guardo al basket, la mia Fortitudo con il suo pubblico quando gioca in casa vince di più”.

Arrivano nuove regole: quali le insidie?

“Non sono modifiche vere e proprie, piuttosto chiarimenti. Sul fallo di mano è stata definita la linea di confine tra braccio e spalla.

Penso sia applicabile da subito. Anche l’immediatezza del gol segnato o dell’occasione da rete creata dopo un fallo di mano dell’attaccante è definita meglio”.

Le cinque sostituzioni? “Un cambiamento temporaneo per proteggere la salute dei calciatori che giocheranno più spesso”.

Il calcio ha molte regole che si prestano all’interpretazione. Non crede?

“Le regole hanno una derivazione britannica e da sempre molto è lasciato all’interpretazione soggettiva. Questo può dar luogo a una mancanza di uniformità.

Da un lato occorre avere regole più chiare e dall’altro lavorare con gli arbitri per avere maggiore omogeneità di giudizio”.

Perché un ragazzo dovrebbe scegliere di fare l’arbitro?

“Per fare un’esperienza formativa importante.

Ho imparato tanto tra i 17 e i 19 anni, soprattutto a decidere, una cosa atipica per quella età.

Ma per arrivare al top occorre lavorare duro e conoscere il calcio: capirlo, studiarlo”.

Come faceva lei?

“In Giappone, prima della finale del Mondiale 2002, mi misi per ore davanti alla tv con un pacco di videocassette di Brasile e Germania guardandole una per una. Oggi con internet trovi tutto più facilmente e rapidamente”.

Il Times l’ha inserita tra i 50 giocatori più cattivi della storia, per France Football è al 31° posto tra i 50 personaggi più influenti del calcio. Il futuro di Collina prevede?

“Ho smesso di giocare a calcio quando ero ragazzino, non so come abbiano fatto a inserirmi tra i più cattivi (ride,ndr).

Nel calcio unisco passione e lavoro. Lavorare alla Fifa mi dà grande soddisfazione, ci sto bene e i Mondiali sono la prossima sfida”. (Fonte: Il Corriere della Sera).