Prandelli: Mi paragonano a Schettino. Rossi una delusione. Balotelli no campione

Prandelli: Mi paragonano a Schettino. Rossi una delusione. Balotelli no campione
Prandelli: Mi paragonano a Schettino. Rossi una delusione. Balotelli no campione

ISTANBUL – “Ho ricevuto lettere di minacce”. E ancora: “Mi hanno paragonato a Schettino”. E infine: “Non sono scappato”. Cesare Prandelli, si toglie i sassolini dalle scarpe. Lo fa a freddo, soprattutto lo fa da lontano, in Turchia dove l’ex ct azzurro ricomincerà, pagato assai meglio, dalla panchina del Galatasaray.

Tempo un paio di settimane dal flop mondiale e Prandelli non ha più il piglio dimesso di chi fa il passo indietro assumendosi la responsabilità del fallimento. Ora l’ex ct contrattacca. Ce l’ha con chi lo accusa di “essere fuggito”, Andrea Agnelli per esempio, ma anche Aldo Grasso sul Corriere della Sera. Ma è su Giuseppe Rossi e Mario Balotelli che arrivano le parole più dure.

Prima Prandelli parla delle minacce:

“Ho ricevuto delle lettere di minaccia, dei messaggi. Sono cose che in ogni caso ti fanno pensare e chiudere un po’ in te stesso. Leggere articoli o vedere trasmissioni tv in cui vengo paragonato a personaggi che non voglio nominare – qui il riferimento è a Schettino – è di un cinismo assoluto. E può essere pericoloso. A due giorni dal ritorno in Italia ho ricevuto la telefonata del Galatasaray. Lì per lì non mi sentivo pronto per nessuna scelta, poi loro hanno insistito e la loro voglia di vincere mi ha convinto. Era l’unico modo per uscire da un momento non facile. In questo momento non so nemmeno se avrei accettato una proposta dall’Italia”.

Quindi le bordate su Giuseppe Rossi:

Preferirei non parlarne. Le sue parole mi fanno ancora male. Lui sapeva benissimo, fin dal primo giorno, che non avrebbe fatto parte dei 23. Per me lui è stato una grande delusione. Da quel momento è cambiato l’atteggiamento nei nostri confronti”.

Non viene chiesto  a Prandelli, né lui spiega quale logica ci sia dietro la scelta di portare qualcuno che sicuramente non avrebbe fatto parte dei 30. Prandelli ha lasciato scientemente a casa giocatori integri che avrebbero potuto giocarsi la chance nei 30. Quanto a Rossi, dall’ex ct, nessuna comprensione per la delusione per un calciatore che per quei mondiali, per provarci, ha rischiato con un recupero affrettato.

E su Balotelli Prandelli spiega:

“Quello che ho letto sullo spogliatoio nell’intervallo con l’Uruguay è vero in parte. Mario era nervoso ma non ha avuto nessuna reazione particolare. Prima di salutarlo con lui sono stato chiaro e gli ho detto: ‘La nazionale avrà ancora bisogno di te, ma tu devi incominciare a vivere nella realtà e non nel tuo mondo virtuale se vuoi diventare quello che sogni, cioè un campione.Ma un campione sa affrontare ogni situazione. Tu in questo momento sei un giocatore che ha i colpi. Ma un campione è un’altra cosa’”.

Anche qui difficile non cogliere la contraddizione. Balotelli, fino all’eliminazione era il centro del progetto. Il cuore della Nazionale.  Oggi, mentre le semifinali come già i quarti e gli ottavi dobbiamo vederle in tv, scopriamo che Prandelli non lo ha mai ritenuto un campione. Dettagli.

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