Psg nella bufera, Football Leaks: “Catalogava i giocatori su base etnica”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Novembre 2018 - 19:41| Aggiornato il 9 Dicembre 2018 OLTRE 6 MESI FA
Psg nella bufera, Football Leaks: "Catalogava i giocatori su base etnica"

Psg nella bufera, Football Leaks: “Catalogava i giocatori su base etnica” (ANSA/AP Photo/Thibault Camus)

PARIGI (FRANCIA) – Sul programma caricato nei pc dai talent-scout parigini c’era un menù a tendina dove si poteva mettere la croce sul giovanissimo talento appena visionato e selezionato: ‘francese’, ‘maghrebino’, ‘antillese’ o ‘africano’. Una pratica, quella di selezionare o schedare qualcuno in base alla propria etnia o religione, che in Francia è vietata dalla legge.

La denuncia nei confronti del Paris Saint-Germain – già criticato per l’interpretazione flessibile delle regole del fair-play finanziario e, di recente, chiamato in causa per un presunto caso di scommesse sulla partita di Champions contro la Stella Rossa – è una nuova puntata delle rivelazioni di Football Leaks, pubblicati dal sito on line Mediapart. Il PSG, che ha svolto immediatamente “un’inchiesta interna”, ha appurato che il sistema “inaccettabile” esisteva per davvero. Ma che era stato messo a punto “per iniziativa esclusiva” del responsabile del settore reclutamento giovanissimi “extra Ile-de-France”: dai paesi dell’Africa francese a quelli dei territori d’Oltremare.

All’origine della storia c’è Yann Gboho, ragazzino di 13 anni nato in Costa d’Avorio e già giovane talento fra gli allievi del Rouen. Serge Fournier, cacciatore di campioncini del PSG per la regione Normandia riempie il modulo on line dopo una partita, menzionando per il giovane Gboho l’origine ‘antillese’. “Se avessi scelto ‘francese’ – spiega Fournier a Mediapart – avrei dovuto poi scrivere ‘bianco’. Tutti i giocatori che raccomandavamo erano francesi. Il PSG non vuole quelli nati in Africa, perché non si è mai sicuri della loro data di nascita”. Due anni dopo, continua Mediapart – Fournier, nella stessa casella, mette la X accanto a ‘Africa nera’.

Il giocatore firma con il Rennes ma il suo caso suscita una discussione durante una riunione del settore formazione del PSG. Marc Westerloppe, che dirige la cellula reclutamento giovanissimi, fa presente che la società chiede ‘equilibrio’ nella mescolanza di origini, “a Parigi arrivano troppi antillesi e africani”. Il resoconto della riunione parla di proteste vibrate, soprattutto da parte di Pierre Reynaud, responsabile dei giovanissimi nell’Ile-de-France, secondo il quale “la scelta non deve essere basata su questioni etniche ma sul talento”.

In Francia, qualsiasi tipo di schedatura in base all’origine etnica dei cittadini è vietata. Per il mondo del calcio francese, la vicenda riporta al caso delle quote giovani, quando si fece strada la proposta di imporre quote di binazionali, a fine 2010. Il tecnico, allora, era Laurent Blanc, che si disse favorevole a questa idea. Una sua frase, riportata, destò un vespaio di polemiche: “chi sono attualmente quelli più alti, robusti, forti? I neri… credo che si debba ricentrare, soprattutto per dei ragazzi di 13-14 anni, 12-13 anni, sulla base di altri criteri, modificati con la nostra cultura… gli spagnoli mi hanno detto: ‘noi non abbiamo problemi, di neri non ne abbiamo’”.

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