Psg, George Weah: il figlio Timothy stella della Under 17

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Gennaio 2016 - 22:11 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI – Psg, dopo tanti anni un altro Weah sta incantando con il club di Parigi: si tratta di Timothy, 15enne stella del team Under 17, figlio della gloria del calcio George Weah.

George Weah nel 1995 vinse il Pallone d’Oro (primo calciatore non nato in Europa a vincere il premio grazie anche alla modifica dei regolamenti che prima non lo consentivano), il FIFA World Player, ed il premio di Calciatore africano dell’anno, riconoscimento che aveva ricevuto già nel 1989.

Ad oggi Weah è l’unico giocatore africano ad aver conquistato Pallone d’oro e Fifa World Player pur non avendo vinto nessun trofeo europeo.

Occupa la 43ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer.

Nel 2004 è stato inserito nel FIFA 100 fra i 125 più grandi giocatori viventi, selezionata da Pelé e dalla FIFA in occasione del centenario della federazione.

George Weah ha vestito le maglie di Monaco, Paris Saint-Germain, Milan, Chelsea, Manchester City e Olympique Marsiglia; si ritirò dall’attività agonistica a 36 anni, nel 2002. Successivamente intraprese la carriera politica partecipando alle elezioni presidenziali liberiane del 2005, nelle quali non fu eletto.

Ne parla La Gazzetta dello Sport in un articolo a firma di Alessandro Grandesso.

Si chiama Timothy ed ha passaporto statunitense. Ma il figlio del grande Weah, nato a New York, sogna di portare un giorno la maglia del Psg che oggi domina in patria e aspira alla Champions League. Il 15enne che misura già 1m84 aveva superato i provini anche al Chelsea, ma un anno e mezzo fa ha scelto il club dove il padre giocò tra il ’91 e il ’95, prima di passare al Milan. All’esordio con la squadra di categoria d’età superiore una settimana fa, il ragazzo nato nel 2000 cresciuto nelle giovanili del Red Bull di New York ha segnato una tripletta. Confermando così il giudizio dei responsabili del centro di formazione che lo definiscono un “fenomeno”, secondo Le Parisien.

Timothy è “promosso” a pieni voti anche da papà George: “Non lo dico perché è mio figlio, ma Timothy ha grandi qualità: è veloce, ha il fiuto del gol, del gioco e rispetta le indicazioni dell’allenatore. Non credo gli pesi il cognome che porta, conosce la mia carriera. E poi gli dico sempre che il talento non basta. Per sfondare bisogna lavorare duro”.