Roberto Mancini, quando difese Mihajlovic per quel “negro”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Gennaio 2016 - 12:27 OLTRE 6 MESI FA
Le parole di Roberto Mancini dopo Lazio-Arsenal  riportate su Twitter dal giornalista Maurizio Pistocchi

Le parole di Roberto Mancini dopo Lazio-Arsenal riportate su Twitter dal giornalista Maurizio Pistocchi

NAPOLI – Dopo aver insultato Roberto Mancini (definendolo “frocio” e “finocchio”), ora l’allenatore del Napoli Maurizio Sarri rischia fino a quattro mesi di squalifica. Parole e offese, quelle pronunciate da Sarri, svelate da Mancini davanti ai microfoni dopo essersi arrabbiato, e molto, con l’allenatore del Napoli in campo (tutti e due sono stati espulsi nei concitati secondi finali). Molti giornalisti napoletani però evidenziano che in passato Mancini difese Sinisa Mihajlovic, accusato di razzismo dall’allora giocatore dell’Arsenal Patrick Viera. Il francese rivelò che durante la partita più volte il servo lo insultò definendolo “bastardo negro” e “scimmia negra di mera…”. Era il 17 ottobre del 2000 e allora Mancini era il vice di Eriksson alla Lazio.

E l’attuale allenatore dell’Inter difese il suo amico Sinisa dicendo che “Sinisa e Vieira sono due ragazzi intelligenti, credo che possano superare le tensioni e finirla. Nel corso di una partita l’ agonismo esasperato può portare a momenti di tensione e di grande nervosismo. Credo che anche qualche insulto ci possa stare. L’ importante è che tutto finisca lì”. Più o meno la stessa argomentazione usata in queste ore da Sarri per difendersi dalle accuse di omofobia e razzismo:

“Mi ero innervosito per la decisione su Mertens, sono cose di campo, che dovrebbero finire in campo – ha detto a Raisport il tecnico del Napoli – . Sono cose normali, sarebbe meglio se non fossero successe. Gli ho chiesto scusa, lui era contrariato, spero che domani accetterà le scuse. Da uomini di sport si dovrebbero accettare. Può darsi che l’abbia offeso. Io omofobo? Mi sembra un’esagerazione, è stato un momento di rabbia, non ce l’ho con Mancini, ero nervoso, l’espulsione di Mertens mi ha fatto perdere lucidità. La parola di troppo in campo può scappare. E’ una vita che funziona così in campo, ma deve finire tutto al fischio dell’arbitro. Perché si è offeso? Non lo so, per me doveva finire tutto in pochissimi secondi. Gli ho chiesto scusa in privato e ora in pubblico, più di così non posso fare. Le scuse agli omosessuali? Mi è solo sfuggito questo termine, è palese che non sia omofobo”.