As Roma, James Pallotta disgustato: da Garcia, squadra o…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Gennaio 2016 - 13:10 OLTRE 6 MESI FA
As Roma, James Pallotta disgustato: da Garcia, squadra o...

As Roma, James Pallotta disgustato: da Garcia, squadra o… (foto Ansa)

ROMA – James Pallotta è disgustato: il presidente della Roma ha così commentato da Boston l’ennesimo pareggio (quello casalingo col Milan) dei giallorossi in questo campionato che sembra per l’ennesima volta maledetto. “Disgusted“, una espressione lapidaria per esprimere il suo scontento, ma forse qualcosa di più. Forse il patron americano vuole dire che ha raggiunto il limite della sopportazione, qualcosa che va oltre la delusione si trasforma in disgusto: qualcosa che si ripete da tempo, un malessere che al momento sembra non avere fine. Finora aveva usato la stessa espressione per una partita, quella che portò all’eliminazione dalla Coppa Italia per mano dello Spezia.

Ma con chi ce l’ha Pallotta? Naturalmente tutti pensano che l’obiettivo numero uno sia Rudi Garcia: l’allenatore francese sembra sempre più staccato dal Pianeta Roma, e talvolta anche dalla realtà, visti i commenti surreali che snocciola a fine partita anche davanti a prestazioni ai limiti dell’imbarazzante. Eppure, e qui c’è il controsenso di Pallotta, l’unico che potrebbe decidere di troncare definitivamente il rapporto col tecnico è proprio il presidente. Perché non lo fa? Crede ancora in lui? Difficile. Non trova un sostituto all’altezza sulla piazza? Plausibile. Pensa che affidare a un altro la squadra assemblata da Garcia non porterebbe a risultati molto migliori? Questa è l’ipotesi più probabile, e forse solo per questo il francese potrebbe portare a termine la stagione.

Ma Pallotta probabilmente non ce l’ha solo con Garcia: nel suo mirino ci sono sicuramente anche giocatori e tifosi. Una squadra che, nonostante il presidente non abbia lesinato soldi per mettere su un top team, è carente in un aspetto che non si può comprare al calciomercato: la personalità. Quello che più volgarmente i tifosi allo stadio e a casa chiamano “le palle”. Possibile che giocatori con un tasso tecnico così elevato non riescano a superare avversari più modesti? Possibile se non hanno la testa e non hanno la convinzione. Cioè la personalità, quella che ti fa risollevare nei momenti bui.

E poi ci sono i tifosi, o meglio una certa parte della tifoseria organizzata, ovvero la Curva Sud. Il cuore pulsante dell’Olimpico che quest’anno è venuto a mancare per le proteste nei confronti di chi vuole cambiare le “barriere” nei settori. E che stanno portando avanti uno sciopero a oltranza che ha già “disgustato” pubblicamente Pallotta in diverse occasioni. Quello che può essere considerato il dodicesimo uomo in campo ma che a Roma (paradossi di questa città) può anche trasformarsi nel boomerang della contestazione e dei fischi. Una tifoseria troppo umorale, esattamente come i giocatori per cui tifa.

L’opinione di Roberto Maida sul Corriere dello Sport:

Il messaggio è breve ma non per questo tenero per Rudi Garcia, a cui il presidente rimprovera molte decisioni e una gestione non corretta delle partite. Non sono soltanto i risultati a deludere Pallotta. E’ soprattutto il modo in cui la Roma arriva, ai risultati. In questo senso, come lo stesso Garcia ha ammesso candidamente, il pareggio di ieri sera rientra nella categoria delle Grandi Insoddisfazioni. E c’è dell’altro, a sedimentare nel tempo. Ciò che succede a Trigoria durante la settimana non convince il patron, almeno in base a quanto gli viene riportato dai più stretti collaboratori. Si è allungata una distanza tra i due uomini, più che tra i due professionisti, addirittura maggiore rispetto al distacco che la squadra ha accumulato rispetto alla vetta della classifica.