Coppa Italia, Baldini: “Fiorentina-Roma, dubbi fondati sull’inversione di campo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Gennaio 2013 - 14:36 OLTRE 6 MESI FA
Franco Baldini (LaPresse)

ROMA – La AS Roma contesta l’inversione del campo decisa dalla Lega per la partita con la Fiorentina per i quarti di finale di Coppa Italia, prevista il 16 gennaio.

La decisione di far giocare la gara a Firenze non è andata giù alla società giallorossa, e alla vigilia dell’udienza in Corte di Giustizia federale, il dg Franco Baldini fa sentire la propria voce: ”Ci tengo a ribadire una volta ancora come la posizione della Roma sia sempre la stessa, ovvero battersi per il rispetto delle regole e della loro corretta applicazione”.

Il dg della Roma Baldini, in una nota apparsa sul sito ufficiale della Roma, in particolare afferma di non contestare ”il regolamento di Coppa Italia, né le competenze della Lega nel predisporre i calendari, né le esigenze televisive di chi acquista i diritti della competizione, bensì riteniamo di avere fondati dubbi su come gli stessi regolamenti siano stati interpretati. L’inversione del campo di gara costituirebbe un’eccezione alla regola principale che sancisce il diritto della Roma di giocare in casa. Questa eccezione è prevista in caso di concomitanza di gare, cito letteralmente il regolamento, – continua Baldini – e due gare che si giocano ad otto giorni di distanza non sono concomitanti”.

Secondo il calendario stilato dalla Lega di Serie A, infatti, la AS Roma sarà impegnata al Franchi il prossimo 16 gennaio, mentre la Lazio è già scesa in campo l’8 gennaio all’Olimpico passando il turno col 3-0 sul Catania.

”A coloro i quali sostengono che nella vicenda la Roma paga l’assenza di un presidente che faccia pesare la sua importanza in Lega – il riferimento di Baldini è alle dichiarazioni del direttore di Rai Sport, De Paoli, secondo cui i giallorossi sono stati penalizzati dalla latitanza della proprietà americana – rispondo che se le ragioni fossero sempre di chi sbatte più forte i pugni sul tavolo ed alza la voce continueremo ad alimentare lo stesso modus vivendi che tutti, a parole, seguitiamo invece a stigmatizzare. Abbiamo preferito rivolgerci alla Corte di Giustizia Federale – conclude il dg della Roma – alla quale chiediamo di esprimersi sulla corretta interpretazione del regolamento, altrimenti resterebbe il problema di non potersi rivolgere a nessuno in casi come questo, lasciando alla Lega un arbitrio difficilmente accettabile in generale, qualora si compiano errori di applicazione dei regolamenti”.