Francesco Repice su Totti: “Giancarlo Padovan, ecco perchè è un campione”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Ottobre 2013 - 17:48 OLTRE 6 MESI FA
Francesco Repice su Totti: "Giancarlo Padovan ecco perchè è un campione"

Francesco Repice su Totti: “Giancarlo Padovan ecco perchè è un campione”

ROMA – Francesco Repice, telecronista sportivo di punta della Rai, ha risposto così all’articolo scritto da Giancarlo Padovan per DiscoveryFootball su Francesco Totti. 

Leggi anche: Giancarlo Padovan “Totti è un calciatore finito che gioca da fermo e non è un fuoriclasse” (clicca qui).

“Qualche piccolo rilievo alle parole del mio collega Giancarlo Padovan per il quale Francesco Totti non sarebbe nè un campione nè un fuoriclasse. Il pulpito mi sembra di indubbia autorevolezza, per questo motivo merita una risposta. Francesco Totti non solo è un campione, non solo è un fuoriclasse, ma è anche il più forte giocatore italiano di tutti i tempi. Se non bastassero i numeri a certificarlo, basterebbe analizzare quanto e come le sue prestazioni siano state decisive per le sole due squadre in cui ha militato: Roma e Nazionale. Nella prima ha alzato di un buon 50 per cento il tasso tecnico rappresentando il picco di un complesso in qualche stagione eccelso, in molte altre sicuramente non in grado di competere ai massimi livelli. Grazie a Francesco Totti quelle stagioni sono state comunque degne di essere ricordate, con riferimento particolare ai campionati delle due fallite rimonte all’Inter dei record.

Nella Roma in cui ha esordito, la Roma di Carlo Mazzone, è riuscito, a poco più di 17 anni, ad esaltare le doti di giocatori di indubbio valore come Balbo e Fonseca, ma anche quelle di giocatori che non passeranno alla storia di questo sport; nella Roma di Zeman è stato capace di inventarsi ala sinistra pura interpretando il ruolo in modo sublime; nella Roma di Capello è stato l’unico a non ruotare nel settore offensivo che pure annoverava campioni del calibro di Batistuta, Montella e Delvecchio; nella Roma di Spalletti e Ranieri, come ricordato, ha scandito i tempi di due rimonte incredibili; in quella di Luis Enrique, dopo un goffo tentativo di emarginazione ispirato da chissà quali segrete stanze, è tornato immediatamente protagonista a furor asturiano; nell’ultima Roma zemaniana è stato tra i pochi a salvarsi dal disastro palesando una condizione atletica di gran lunga superiore a giocatori con 20 anni di meno; in quella attuale guidata da Rudi Garcia sta letteralmente strabiliando, tanto da richiamare su di sè l’ovvia attenzione di Cesare Prandelli.

Nazionale: senza contare le prodezze nell’Under 21, Francesco Totti ha fatto parte di una squadra, quella del 2000, in cui sfiorò, da protagonista assoluto il titolo europeo ed in cui passò alla storia per un beffardo “cucchiaio” nella semifinale di Amsterdam contro l’Olanda. Nell’atto conclusivo e sfortunato di quella competizione, risultò, come in tutte le partite precedenti, il migliore in campo. Dopo aver letteralmente guidato la Nazionale di Trapattoni nelle qualificazioni al mondiale nippo-coreano, Francesco Totti riuscì, nonostante la sciagurata esperienza con il signor Moreno, ad incantare sfornando assist a ripetizione per i suoi compagni di squadra nelle partite contro Ecuador, Messico, Croazia (due pali con una sola punizione) e Corea del Sud.

Per verifica ci sono gli archivi. Dopo aver letteralmente portato gli azzurri all’europeo portoghese, cadde nel tranello tesogli premeditatamente grazie ad un cameraman compiacente ed alla volgari provocazioni di tale Polvsen. Vale la pena ricordare come la Nazionale di Lippi conquistò la qualificazione ai mondiali di Germania? Per chi dovesse rispondere si, ricordiamo che in tutte quelle partite Francesco Totti non scese mai sotto il 7 nei voti di tutti gli inviati al seguito degli azzurri. La storia di quel mondiale fu segnata dal tremendo infortunio del febbraio 2006.

Ciononostante, Francesco Totti risulta, per le statistiche Fifa, il secondo miglior assist man del torneo dietro all’argentino Saviola, considerando che la seleccion segnò 7 reti alla Serbia- Montenegro. Tutto questo ovviamente rigore anti-Australia a parte. Io spero che Francesco Totti possa tornare a vestirsi d’azzurro in Brasile. E ti assicuro Giancarlo che non sono il solo a pensarla così e credo, a buona ragione. che in molti nello spogliatoio dell’Italia la vedano come il sottoscritto. Per molte ragioni.
Detto questo: quattro ruoli ricoperti ed interpretati al massimo livello nazionale ed internazionale: trequartista, seconda punta, prima punta e centrocampista puro.

Tecnica individuale, destro, sinistro, colpo di testa, forza fisica; calci piazzati. Non esiste un fondamentale in cui Francesco Totti non rasenti ed in qualche caso superi l’eccellenza. Con il trascurabile particolare di 280 gol a corredo del tutto…..
Comportamento: anche qui bisognerà sfatare qualche malizioso luogo comune. Dello sputo a tale Polvsen abbiamo detto, del calcione a Balotelli (che credimi Giancarlo è ancora molto lontano dall’essere forte come Totti) pochi hanno ricordato il modo (comunque sbagliato) in cui si perpetrò il misfatto; Balotelli insulta, Totti lo insegue e lo scalcia senza sotterfugi mostrando platealmente le sue intenzioni. Ripeto, grave errore, ma evidente, palese, alla luce del sole, come solare è il carattere del numero 10 della Roma, mai incline agli “zeroazero” e alle leccate nei confronti di giornalisti-allenatori-potenti. Altrettanti sputi (Van Basten) o passeggiate sul corpo degli avversari con annesse testate (Zidane) non hanno impedito l’assegnazione di sacrosanti Palloni d’Oro.

Il cittadino Francesco Totti per giunta ha avuto slanci concreti per la sua città e le persone bisognose della sua città che in pochi conoscono per sua stessa richiesta

Ma queste, Giancarlo, sono cose che poco attengono al gioco del pallone. Un gioco che in Italia non ha mai avuto un protagonista come Francesco Totti, criticato persino in virtù della sua voglia di rimanere sempre con una maglia indosso. Bandiera, oltre tutto. Come se questo fosse un limite e non un merito.
Con immutata stima FRANCESCO REPICE”.