Nainggolan lancia la Roma, la Juve rimanda la festa scudetto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Maggio 2017 - 23:39 OLTRE 6 MESI FA
Nainggolan lancia la Roma, la Juve rimanda la festa scudetto

Nainggolan lancia la Roma, la Juve rimanda la festa scudetto. ANSA/CLAUDIO PERI

ROMA – In attesa della festa malinconica, anzi struggente, che si celebrerà tra due settimane quando Francesco Totti vestirà per l’ultima volta la divisa da calciatore della Roma, l’Olimpico non diventa il palcoscenico della celebrazione del sesto scudetto di seguito della Juventus.

De Rossi e compagni vincono infatti 3-1, e il trionfo, peraltro meritatissimo, della squadra di Allegri è rimandato forse a mercoledì prossimo, nella finale di Coppa Italia, e sicuramente a domenica 21 quando i bianconeri riceveranno la visita del Crotone che disperatamente spera ancora di salvarsi.

Intanto è la Roma che si prende una soddisfazione molto parziale viste le aspettative d’inizio stagione, e risparmia al suo pubblico le scene di giubilo da parte dei quindicimila juventini presenti oggi nell’impianto della capitale.

Ma sopratutto la squadra di Spalletti (priva di due titolari del calibro di Strootman e Dzeko) supera un importantissimo esame di maturità, perchè replica nel migliore dei modi al pokerissimo con cui il Napoli aveva travolto il Torino nel pomeriggio, e quindi superato i rivali capitolini.

Al secondo posto che vale l’accesso diretto nell’Europa che conta rimangono i giallorossi, ora attesi a due confronti a Verona col Chievo e in casa con il Genoa che dovrebbero assicurare, almeno così si attende la società, 6 importantissimi punti. Unico volto un po’ scuro della serata è proprio quello di Totti, che entra in campo nei due minuti finali dei 5 di recupero e sperava forse di avere un trattamento diverso, lui grande campione sconfitto dal tempo.

Ma l’ovazione ricevuta dal pubblico lo ripagherà di questa piccola grande amarezza. Quanto alla Juventus, questa sera è sembrata avere la testa altrove, ovvero agli appuntamenti che per lei veramente contano, a cominciare dalla sfida di mercoledì con la Lazio che metterà in palio la coppa nazionale.

Così Allegri, pensando anche a Cardiff e al Real Madrid comunque ancora lontani, applica il turn over, dando spazio ai vari Benatia, Asamoah, Sturaro e Lemina, e partendo con Dybala in panchina.

L’impresa leggendaria del sesto scudetto consecutivo è comunque solo rimandata, oggi era importante far tirare il fiato a qualcuno degli uomini migliori, anche se adesso c’è da preoccuparsi per Mandzukic, uscito acciaccato da questa sfida.

La Juve comincia a basso ritmo, con il fischiatissimo Pjanic che cerca di orchestrarne il gioco e Sturaro che corre con poco costrutto. Indovina però al 21′ un bel lancio per Higuain che a sua volta serve un magnifico assist a Lemina per la rete del vantaggio degli ospiti.

Il colpo scuote la Roma (che aveva anche assistito al palo di Asamoah a inizio partita), al punto che in quattro minuti De Rossi pareggia con un tap-in sulla respinta di Buffon su una precedente conclusione.

La Roma prende così a girare, Nainggolan è il solito trascinatore anche se in non perfette condizioni fisiche (forse lo stimola la sua notoria antipatia per la Juve) mentre l’unico a girare a vuoto, in un ruolo non suo, è uno spento Perotti.

La Roma sfiora comunque il raddoppio con un colpo di testa di Salah, mentre i bianconeri si rendono insidiosi con Sturaro. Ad inizio ripresa la Juve non cambia nè ritmo nè atteggiamento, dando l’impressione di accontentarsi del pari, la Roma invece ci crede e passa in vantaggio con un bel destro di El Shaarawy che in precedenza aveva ben ‘evitato’ Lichtsteiner.

Pubblico impazzito nove minuti dopo, quando arriva il terzo gol romanista con Nainggolan, che raccoglie un preciso passaggio el velocissimo (e oggi infaticabile) Salah e scarica in rete alle spalle di Buffon.

Allegri cerca di correre ai ripari inserendo Dani Alves e Dybala, ma questa sera, in mezzo ai gabbiani che cominciano a planare sul campo dell’Olimpico incuranti dello scorrere del gioco, la Juve non c’è.

La Juve ha il tempo di farsi pericolosa con un colpo di testa di Bonucci, di reclamare un rigore per fallo in area su Dybala e di sfiorare il secondo gol con Higuain nel recupero.

Poi la festa è della Roma, ma ha il sapore amaro del rimpianto per le troppe occasioni ancora una volta sprecate. La Juve è a -4 ma vincerà ugualmente lo scudetto, per i giallorossi ci sarà soltanto l’ennesimo piazzamento e di nuovo ‘zero titoli’.