Roma: Totti e De Rossi due casi spinosi

Pubblicato il 23 Agosto 2011 - 09:53 OLTRE 6 MESI FA

Totti e De Rossi con la Coppa del Mondo (Foto LaPresse)

Roma –  I campioni, si sa, sono croce e delizia per le società di calcio. Francesco Totti e Daniele De Rossi sono due calciatori dalla forte personalità; è difficile far accettare loro le decisioni provenienti “dall’alto”.

Il caso Totti nasce in occasione della partita di Europa League tra Slovan Bratislava e Roma. Luis Enrique, allenatore dei giallorossi, ha deciso di rilegarlo in panchina avvisandolo solamente un’ora prima del match.Il Capitano giallorosso non l’ha presa bene. Totti non è alterato per la panchina, da professionista ha sempre accettato le scelte dei suoi tecnici, ma per il modo in cui gli è stata comunicata questa decisione.

Il numero 10 della società capitolina ha voluto mandare un messaggio diretto al tecnico indossando una maglietta con la scritta “Basta”.

L’ad Fenucci cerca di fare da pompiere: ”Credo che all’esclusione di Totti nella gara di Europa League sia stata data un’enfasi eccessiva a quella che e’ stata poi una scelta tecnica dell’allenatore che ha riguardato anche altri giocatori importanti. Al momento non esiste nessun caso Totti. Luis Enrique e’ l’allenatore e ha fatto delle scelte tecniche. La forza della nuova Roma e’ nei professionisti che sono in grado di gestire qualsiasi situazione di cirticita’, anche se non e’ questo il caso, all’interno del settore sportivo da qui alle prossime stagioni – ha quindi concluso Fenucci -. Penso che tutti i giocatori siano dentro a questo progetto e siano convinti che sia la strada giusta”.

Il tempo stringe, il mercato sta per chiudersi e la Roma e’ ancora un cantiere aperto. Serve quindi una decisa accelerazione per accontentare il tecnico Luis Enrique, piazzare quegli elementi che non rientrano nel progetto dell’allenatore spagnolo e, soprattutto, rinnovare il contratto di Daniele De Rossi, in scadenza nel 2012. Per questo il nuovo proprietario Thomas DiBenedetto e’ stato messo al corrente dei vari nodi da sciogliere in casa giallorossa.

Il businessman di Boston, a capo della cordata statunitense che ha rilevato da UniCredit il pacchetto di maggioranza del club, ha avuto oggi la prima vera giornata di lavoro a Trigoria. In compagnia dell’amministratore delegato Claudio Fenucci, del direttore sportivo Walter Sabatini, e dell’avvocato Mauro Baldissoni (membro del cda), si e’ discusso di tutto: dalla gestione del debutto casalingo all’Olimpico (giovedi’ in Europa League contro lo Slovan Bratislava) alla campagna abbonamenti, passando per la campagna di rafforzamento della squadra.

A DiBenedetto i dirigenti hanno dovuto prima di tutto motivare la necessita’ di incrementare le spese da destinare al mercato dopo le scelte di Luis Enrique, che ha di fatto scaricato alcuni elementi chiave della Roma dello scorso anno (Pizarro, Taddei, ma anche Borriello), e che continua a chiedere un difensore, un paio di centrocampisti di livello e un attaccante. E quest’ultimo dovrebbe essere Pablo Osvaldo dell’Espanyol.    Per arrivare all’italo-argentino, pero’, la Roma dovra’ affrettare i tempi visto che alla finestra potrebbe rispuntare la concorrenza dell’Atletico Madrid (in procinto di cedere Forlan).

Il consiglio direttivo del club iberico ha sostanzialmente approvato la proposta giallorossa (15 milioni di euro piu’ 2 di bonus) ma, prima di dare l’ok all’operazione, intende definire le modalita’ legate ai premi: gli spagnoli vorrebbero legarli alle presenze del giocatore (quindi decisamente facili da raggiungere), mentre dalla Capitale si preferirebbe pagare i bonus in relazione a gol seganti da Osvaldo e traguardi raggiunti dalla squadra (piazzamenti in Europa o Champions League ed eventuali trofei vinti).     A tenere banco a Trigoria, oltre ai temi legati al budget di mercato e ai nomi da inseguire, anche il nodo De Rossi.

A DiBenedetto e’ stata illustrata la situazione del rinnovo del centrocampista di Ostia, cui la Roma ha fatto pervenire un’offerta importante (3,5-4 milioni fissi piu’ premi personali e di squadra che potrebbero pero’ far lievitare lo stipendio fino a 5). Offerta che comportera’ dei sacrifici da parte del club per l’adesione ai termini del fair play finanziario voluto dall’Uefa, ma che potrebbe portare presto ad una accelerazione importante che consentirebbe alle parti di ufficializzare l’accordo prima dell’avvio del nuovo campionato.