Roma umiliata dal Cagliari, Zeman verrà esonerato?

Di Andrea Pelagatti
Pubblicato il 1 Febbraio 2013 - 23:08| Aggiornato il 21 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Roma-Cagliari 2-4. La degna conclusione di una settimana tragicomica in casa giallorossa.

I sardi hanno passeggiato sulle macerie del fallimento del progetto tecnico della Roma a stelle e strisce. I sardi hanno segnato quattro gol e colpito due pali e potevano uscire dall’Olimpico con una vittoria tennistica. 

Tutto questo è stato reso possibile dal fatto che la Roma non c’era con la testa. La squadra non ha mai seguito l’allenatore, il feeling tra il boemo ed i calciatori non è mai sbocciato.

Zeman ha le sue responsabilità ma non è mai stato realmente supportato dalla dirigenza, anzi….

Walter Sabatini lo ha deleggittimato appena tre giorni fa nel corso della conferenza stampa di presentazione del greco Torosidis.

Sabatini parlava di Zeman al passato, “ha commesso degli errori ma lo ringraziamo per aver valorizzato alcuni giovani come Marcos e Lamela… l’esonero è una possibilità concreta”.

Il ds l’aveva fatta grossa, la piazza di Roma era in subbuglio, e quindi poche ore dopo aveva cercato di ritrattare, anche se non ha convinto nessuno, dicendo: “Siamo tutti con Zeman, abbiamo chiarito e lottiamo tutti nella stessa direzione“.

Anche Franco Baldini, direttore generale della Roma,  non ha sposato la causa dell’allenatore che gli chiedeva un codice di comportamento per gestire meglio i calciatori a sua disposizione.

La vigilia di Roma – Cagliari è stata turbata anche del caso Stekelenburg. Il portiere olandese era stato ceduto al Fulham ma la Roma si è mossa tardi per sostituirlo e negli ultimi minuti di mercato non aveva i soldi per comprare Rafael o Viviano e per questo motivo ha comunicato a Stekelenburg, che nel frattempo era atterrato a Londra, di ritornare nella Capitale.

Un calciomercato impalpabile, dove è arrivato solo Torosidis, chiuso da una trattativa gestita da dilettanti da parte di Baldini e Sabatini. 

In tutto questo il presidente James Pallotta non si è fatto sentire pubblicamente. Il numero uno americano continua a seguire le partite dei giallorossi nel lontano ristorante di famiglia con l’immancabile zuccotto giallorosso.

Forse è per questo motivo che i tifosi si chiedono: “Dov’è il presidente? Società fantasma!“.

Il resto lo ha detto il campo che è stato più pungente di mille parole. Sono emerse tutte cose che si sapevano già.

Zeman ha un grosso problema, i big della squadra non hanno mai sopportato i suoi metodi di allenamento, troppo faticosi con molte doppie sedute, ed il suo modulo tattico, considerato “suicida”.

Il boemo ha pochi “amici” nello spogliatoio anche se uno è autorevole: Francesco Totti. Il numero dieci giallorosso conclude spesso i suoi interventi durante le interviste con la frase “…Se seguiamo il mister i risultati arriveranno”.

Queste frasi di Totti dimostrano due cose: la piena fiducia del capitano nel suo allenatore e l’ammissione che gran parte della squadra non segue Zeman. 

Zeman, Totti a parte, fino a questo momento ha saputo accattivarsi le simpatie e l’attenzione dei giovanissimi, vedi Marquinhos, Romagnoli, Florenzi e Tachtsidis, ma non ha saputo imporsi con i calciatori più esperti della squadra, emblematici i casi Stekelenburg e De Rossi.

Zeman non era stato la prima scelta dei dirigenti della Roma che prima di ingaggiarlo avevano contattato Andrè Villas Boas, Vincenzo Montella e Brendan Rodgers. Ma tutti gli allenatori non sono stati acquistati perchè non erano alla portata economica del club capitolino.

Zeman era stato ingaggiato per far star buona la piazza che in Estate aveva esposto diversi striscioni fuori da Trigoria che recitavano più o meno tutti così: “Datece Zeman”.

Ma adesso anche la Curva Sud, che è il cuore della tifoseria romanista, ha scaricato il boemo. Zeman viene fischiato ad ogni annuncio di formazioni e lo striscione esposto questa sera non lascia adito ad altre interpretazioni:

“Via il boemo”.

A questo punto la domanda risorge spontanea. Zeman verrà esonerato? Il Boemo ha appena comunicato alla stampa che non ha nessuna intenzione di dimettersi dal suo incarico perchè è ancora convinto di poter uscire da questa situazione.

Quanto durerà la fiducia della dirigenza nei confronti del boemo? Presto avremo risposte a queste domande.