Rugby, Italia travolta da Irlanda: cucchiaio di legno vicino

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Marzo 2016 - 19:46 OLTRE 6 MESI FA
Rugby, Parisse della Nazionale Italiana nella foto Ansa

Rugby, Parisse della Nazionale Italiana nella foto Ansa

DUBLINO – Rugby, Sei Nazioni. Troppa Irlanda, poca Italia. Per gli azzurri arriva la quarta sconfitta su quattro partite nel 6 Nazioni. Il ‘cucchiaio di legno’ avanza a grandi passi visto che sabato prossimo il XV del ct Jacques Brunel (che dopo il torneo lascerà la panchina azzurra) dovranno fare recarsi in Galles ed è molto probabile una nuova sconfitta, magari non nelle proporzioni del 58-15 con il quale i Verdi oggi hanno travolto all’Aviva Stadium gli azzurri.

Il punteggio, ben diverso dal risicato 16-9 con il quale l’Irlanda aveva vinto agli ultimi Mondiali, ricorda un’altra disfatta: il 60-13 rimediato da Dominguez e compagni nella prima trasferta irlandese del 6 Nazioni nel lontano 2000. Ma a Londra a ottobre era un’altra Irlanda, e soprattutto un’altra Italia. E come spesso accade, anche oggi l’Italia era partita bene riuscendo ad andare in meta con Garcia dopo pochi minuti, segnatura però annullata perchè il centro azzurro aveva pestato la linea di fondo prima di schiacciare l’ovale.

Da lì e iniziato il festival irlandese; i Verdi nel primo tempo hanno segnato realizzato quattro mete (due nel primo quarto d’ora, una propiziata da un errore di Sarto), l’ultima delle quali con un’azione partita dalla loro zona difensiva. Gli unici punti azzurri della prima frazione arrivano da un calcio piazzato di Padovani.

Incapaci di reagire, come e forse anche più di quanto fatto due settimane fa contro la Scozia, gli azzurri subiscono nella ripresa altre quattro mete, ma riescono ad andare a segno con Odiete e Sarto. La meta al 79′ di McFadden (la nona per l’Irlanda) definisce i contorni di un’autentica disfatta per l’Italrugby.

E mentre l’Irlanda festeggia il primo successo nel torneo, gli azzurri si leccano le ferite in attesa dell’appuntamento di sabato prossimo a Cardiff, che non nasce sotto i migliori auspici.