Rugby, Sei Nazioni: Scozia-Italia; gli azzurri cercano un’altra impresa

Pubblicato il 19 Marzo 2011 - 09:08 OLTRE 6 MESI FA

MURRAYFIELD- L’Italia per il prestigio, la Scozia per la dignita’. E’ qui la sfida  al Murrayfield di Edimburgo, tra gli azzurri ‘garibaldini’ con la Francia e gli ‘Highlanders’ scozzesi, nell’ultima giornata del Sei Nazioni di rugby. Per l’Italia c’e’ da dimostrare continuita’ ad alto livello e puntare alla top ten del ranking mondiale (vincendo domani passerebbe al nono posto), per la Scozia evitare il cucchiaio di legno.

”Domani ci attende un test molto importante perche’ la Scozia ha fatto molto bene contro l’Inghilterra mentre noi abbiamo fallito – afferma Mallett presentando a Edimburgo la partita -. Sara’ molto importante per noi capire se abbiamo superato gli errori commessi a Twickenham.

Quello che voglio vedere domani e’ se mentalmente siamo capaci di fare all’estero quello che abbiamo fatto in casa contro la Francia. Per certi versi vincere qui sara’ molto piu’ importante per la nostra crescita rispetto alla partita con la Francia”. Per la sfida alla Scozia Mallett non ha fatto suo il gergo calcistico ‘squadra che vince non si cambia’ e al Murrayfield il XV iniziale, rispetto a quello sceso in campo al Flaminio sabato scorso con la Francia, presenta sei novita’: nei trequarti Sgarbi primo centro al posto di Garcia, all’apertura c’e’ Burton invece di Orquera, in terza linea Derbyshire rileva Barbieri, in seconda rientra Geldenhuys per Dellape’ e in prima Ghiraldini e il pilone Perugini al posto di Festuccia e Lo Cicero. Ma perche’ tanti cambi? ”Ho cambiato e continuero’ a farlo – spiega il tecnico sudafricano – anche per avere idee importanti in chiave Coppa del mondo”.

La Scozia scendera’ il campo per evitare l’umiliazione del cucchiaio di legno, ovvero il virtuale, e poco desiderato, riconoscimento a chi esce dal torneo a zero punti. ”Domani mi aspetto un avversario deciso a vincere – sottolinea Mallett -. Per noi sara’ dura. Loro fanno molto possesso palla, hanno una linea di tre quarti molto veloce e sono precisi nelle touche. Il loro Sei Nazioni e’ stato caratterizzato da poca fortuna. Per quanto ci riguarda ho chiesto umilita’, e nessuna arroganza. Sento tanto entusiasmo intorno alla squadra, ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra dopo la vittoria sulla Francia, e non possiamo permetterci di volare alto con l’immaginazione. Abbiamo fatto un buon torneo quando abbiamo giocato in casa, ma a Twickenham abbiamo concesso otto mete e nessuna altra squadra ha avuto un passivo pesante come il nostro in Inghilterra. Domani dobbiamo essere realisti, consapevoli che affrontiamo una squadra che non ha ancora vinto in questo torneo ma che nell’ultimo anno ha battuto due volte l’Argentina fuori casa ed il Sudafrica campione del mondo qui ad Edimburgo”. Ancor piu’ esplicito il capitano azzurro Sergio Parisse: ”Con la Scozia qui sara’ molto piu’ difficile che con la Francia sabato scorso a Roma – dice -. Sara’ piu’ dura fisicamente ma anche mentalmente considerata la pressione che i nostri avversari hanno addosso dopo quattro sconfitte. Saranno molto motivati. Ma noi non saremo da meno”. Intanto e’ anche tempo di un primo bilancio per questo Sei Nazioni con l’Italia vanta un primato perche’ sinora e’ stata la squadra piu’ corretta dal punto di vista disciplinare in base ai calci di punizione concessi (e che permettono agli avversari un calcio tra i pali che vale tre punti se realizzato). Gli azzurri hanno concesso nei quattro match sin qui disputati 32 calci. Le altre squadre sono tutte sopra 40. Solo l’Inghilterra a Twickenham ce ne ha offerti 18.

E tornando al bilancio del torneo, ecco il pensiero di Mallett: ”Con l’Irlanda abbiamo fatto una buona gara e siamo stati puniti solo per mancanza di esperienza a certi livelli nel finale. Con l’Inghilterra, tutto da dimenticare. Mi e’ piaciuta la reazione nel match successivo col Galles ma quel giorno al Flaminio siamo stati sfortunati. La fortuna ci ha premiato invece contro la Francia.

Credo che se giocavamo a Parigi l’arbitro, in quella mischia contro a un minuto dalla fine, avrebbe fischiato una punizione per i francesi”. Dove puo’ arrivare l’Italia anche in vista del Mondiale, in preparazione al quale affrontera’ il 13 agosto a Cesena il Giappone? ”Se continuiamo a lavorare cosi’ – conclude il ct – possiamo arrivare dall’ottavo al sesto posto al mondo”.