Salah e il Ramadan: l’attaccante del Liverpool digiunerà prima della finale di Champions League

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Maggio 2018 - 22:24 OLTRE 6 MESI FA
Salah Ramadan: l’attaccante del Liverpool digiunerà prima della finale di Champions League

Salah e il Ramadan: l’attaccante del Liverpool digiunerà prima della finale di Champions League
EPA/DANIEL PEREZ

LIVERPOOL – Salah preoccupa i tifosi del Liverpool. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,Ladyblitz – Apps on Google Play] La stessa dei “Reds” ha deciso di digiunare prima della finale di Champions League e di arrivare all’appuntamento più importante della sua carriera senza né cibo né acqua nelle sedici ore precedenti. Ne parla Francesco Giambertone per il “Corriere della Sera”. 

Salah disputerà la finale di Champions League debilitato dal Ramadan

La finale di Champions League del 26 maggio potrebbe decidersi in soli 52 minuti. Non durante, ma subito prima della partita.

È il tempo compreso tra le 20.53, quando sullo stadio di Kiev tramonterà il sole, e le 21.45, l’ ora locale del fischio d’ inizio di Real Madrid-Liverpool: quel poco che Mohamed Salah avrà a disposizione per ricominciare a mangiare e a bere dopo la giornata di digiuno assoluto che la sua religione gli imporrà, fino a pochi istanti dalla gara più importante della sua carriera.

Salah sarà più forte del Ramadan?

Al fuoriclasse egiziano «Momo», musulmano praticante rivelatosi (un po’ a sorpresa) il miglior calciatore d’ Europa nella stagione che sta per concludersi, il calendario islamico ha giocato un brutto tiro: quest’ anno il Ramadan è cominciato proprio ieri, dieci giorni prima che il suo Liverpool disputi la finale della Coppa dei Campioni a undici anni dall’ ultima volta, per di più contro il Real Madrid a caccia del terzo successo di fila.

E senza cibo né acqua per 16 ore al giorno un’ impresa sportiva già complicata potrebbe diventare titanica, anche per chi di fede ne ha da vendere.Un’ occasione così importante avrebbe spinto molti musulmani a posticipare il digiuno.

Mo Farah ha vinto posticipando il Ramadan

Così aveva deciso (senza suscitare scandali) il mezzofondista inglese Mo Farah alle Olimpiadi del 2016, e forse scelse bene viste le due medaglie d’ oro che portò a Sua Maestà guadagnandosi il titolo di Sir; lo stesso ha concesso alla nazionale egiziana il Gran Muftì del Cairo, la massima autorità giuridica sunnita dello Stato, in vista dei Mondiali in Russia del prossimo giugno (attesi per 28 anni e raggiunti, ovviamente, grazie a un rigore allo scadere di Salah che ha fatto gridare in tutto il Paese «Allah è grande!»).

Ramadan, i calciatori possono digiunare al termine della competizione

«I giocatori – ha sentenziato Shawki Allam – digiuneranno al loro ritorno a casa», il più tardi possibile, inshallah. Persino un verso del profeta Maometto consente di posticipare il Ramadan «a chi è in viaggio a più di due ore di cammello da casa», che non basterebbero per raggiungere Kiev dall’ Inghilterra nemmeno in aereo.

Il fatto è che Salah, scrivono preoccupati da settimane i media inglesi e piuttosto orgogliosi quelli egiziani, non ha intenzione di contravvenire ai principi della Sharia, la legge sacra islamica di cui il digiuno è uno dei cinque pilastri fondamentali.