Sampdoria in ritiro: i tifosi incitano Cavasin

Pubblicato il 8 Marzo 2011 - 18:47 OLTRE 6 MESI FA

GENOVA, 8 MAR – E’ l’ora di giocarsela, nel vero senso della parola. E per parafrasare l’ultimo appello di Mimmo Di Carlo ad una Sampdoria delusa e stordita ”e’ l’ora di pedalare e zitti” perche’ la zona retrocessione e’ li’, a un passo. Al neoallenatore Alberto Cavasin, che ha incontrato ieri sera capitan Palombo ancora in ospedale per la frattura di una costola e relativo presunto pneumotorace, il compito di ricompattare la squadra, caricarla come una molla, ovviare alle carenze in fase offensiva e decidere come utilizzare i disponibili. Ma sara’ l’aspetto psicologico a farla da padrone: e Cavasin, che la grinta ce l’ha sempre avuta, sapra’ come fare.

Squadra lontana dalla citta’, in ritiro anticipato alla Borghesiana, ma non lontana dal cuore: ”Speriamo che Cavasin dia la scossa che serve – ha detto Lino Tiana, leader del club Fedelissimi – perche’ adesso la squadra e’ molto giu’. Ci dispiace per Mimmo Di Carlo ma non dava la grinta gusta allo spogliatoio”. Il momento, dice Tiana ”e’ molto buio ma il nostro appoggio la squadra l’avra’ sempre. Certo, andare a Catania sara’ impossibile perche’ il tifo organizzato non si prendera’ mai la tessera del tifoso, pero’ saremo tutti davanti alla tv”. Insomma una sorta di ‘io speriamo che me la Cavasin’ visto che sul nuovo tecnico blucerchiato vengono riposte le residue speranze per restare aggrappati a questa serie A.

”Facciamo conto non solo su Cavasin ma anche su quei giocatori che hanno sempre dimostrato attaccamento alla maglia – ha detto Tiziano, un altro tifoso ‘fedelissimo’ – perche’ in questo caso nemmeno Mourinho potrebbe inventarsi un attaccante che non c’e”’. Ma c’e’ ”Pozzi, per esempio, che se guarisse una mano grande la potrebbe dare. E Palombo, il capitano. Poli, se stesse meglio”. Fiducia anche nel tandem Maccarone-Biabiany: ”Biabiany e’ velocissimo, Maccarone ha il fisico”. Ma il senso di Maccarone per la porta (avversaria) sembra essersi smarrito. ”Vero, pero’ ha il fisico e puo’ sempre procurarsi un rigore”. Dunque ci vuole umilta’ e coraggio. E’ necessario superare lo choc da assottigliamento dell’avantreno, costruire una macchina a trazione posteriore e buttare il cuore oltre il centrocampo. Uniti, si diceva una volta, si vince. E vuoi vedere che Cavasin, figlio di una citta’ che la mitologia vuole essere nata per volere del figlio di Zeus Dardano, ce la fa davvero?