Sbaglia rigore che non c’è, arbitro lo ammonisce

Pubblicato il 8 Novembre 2014 - 22:47 OLTRE 6 MESI FA
Sbaglia rigore che non c'è, arbitro lo ammonisce

Sbaglia rigore che non c’è, arbitro lo ammonisce

LONDRA, INGHILTERRA – Quando il fair play non viene premiato. Un calciatore ha deciso di sbagliare volontariamente un calcio di rigore assegnato ma che in realtà non c’era. L’arbitro ha deciso di ammonirlo per il suo gesto. Ne parla La Gazzetta dello Sport:

“Callum Hinde è soprannominato “Crazy”, ma il gesto che ha fatto il giro del mondo, in realtà, non ha nulla di folle. È semplicemente rarissimo. Si giocava Kent’s Red Arrows-Wingham, gara del campionato locale Canterbury & District Football League, in Inghilterra, quando l’arbitro Phil Bing ha fischiato un calcio di rigore per una presunta spinta in area: “Crazy” si è portato sul dischetto e ritenendo che il penalty non ci fosse ha calciato il pallone debolmente tra le braccia del portiere. Applausi a scena aperta? Ovazione dello stadio? Niente affatto: solo una sorprendente ammonizione. L’unica consolazione, per Hinde, è arrivata dopo, al di là del 3-0 della sua squadra: i due club hanno deciso di pagargli la multa ricevuta come conseguenza del cartellino giallo.
La storia, raccontata dal “Kent On Line”, ha suscitato clamore. Ma nonostante la pressione mediatica Phil Bing, il cattivo della trama, ha difeso la propria scelta: “C’era confusione e forse sono stato l’unico che ha visto la spinta: ma gli atleti devono rispettare la mia decisione, giusta o sbagliata che sia. Il giocatore ha deciso di calciare in quel modo prima di  presentarsi sul dischetto: è stato ridicolo. Se avesse calciato alto o fuori, probabilmente non avrei fatto nulla, ma lui non ha nemmeno preso la rincorsa e ha fatto rotolare la palla verso il portiere. Davanti a 22 giocatori e a una ventina di tifosi, avrei perso la mia credibilità se avessi lasciato correre. I giocatori non devono prendere da soli le decisioni: non è stato un gesto antisportivo, al contrario, ma l’azione si configurava come protesta verso la mia decisione, per questo l’ho ammonito”.

In passato è andata decisamente meglio a Robbie Fowler e Morten Wieghorst. L’attaccante del Liverpool, nel marzo del 1997, si procurò un rigore dopo un contrasto con Seaman, ammise subito di non essere stato toccato, ma l’arbitro non tornò sui propri passi. Così Fowler calciò debolmente, ma sulla respinta McAteer segnò. L’Uefa diede comunque il premio Fair play all’inglese. L’onoreficenza toccò anche al danese Moren Wieghorst, oggi allenatore del Nordsjaelland (ricordate? Fermò la Juve sul pari…): in una sfida contro l’Iran calciò fuori il rigore assegnato per fallo di mano di un difensore asiatico che aveva bloccato il pallone in area dopo aver confuso un paio di fischi arrivati dagli spalti con quelli di fine primo tempo dell’arbitro. Chissà se Hinde avrà almeno un premio dalla FA”.