Scudetto Juventus, Antonio Conte da record e arriva la terza stella

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Maggio 2014 - 17:54 OLTRE 6 MESI FA
Scudetto Juventus, Antonio Conte da record e arriva la terza stella (LaPresse)

Scudetto Juventus, Antonio Conte da record e arriva la terza stella (LaPresse)

TORINO – Spettacolare o cinica, quasi sempre impeccabile nell’organizzazione del gioco e spesso ‘feroce’ – come pretende il suo allenatore – la Juventus  ha centrato l’obiettivo storico del terzo scudetto consecutivo. Non le accadeva da 80 anni. Ed ora anche per le istituzioni calcistiche la Vecchia Signora può fregiarsi della terza stella.

Per il club bianconero ed i suoi tifosi, invece, sono già 32. In Italia un record dietro l’altro, che hanno lenito le amarezze europee: 17 vittorie in casa (finora) in altrettante partite, meglio dei cugini del Torino nell’anno dell’ultimo scudetto; 93 punti, più di quelli collezionati dalla Juve di Fabio Capello.

Nel mirino i 97 dell’Inter del 2006/2007. Solo la Roma è riuscita a impensierire la macchina da guerra preparata da Conte e dal suo staff: con un filotto di 10 successi a inizio stagione e mai doma anche nel finale – almeno fino ad oggi, alla sconfitta di Catania – quando solo un’esile speranza ‘aritmetica’ la teneva in corsa.

La vera svolta della stagione è stato proprio il ko giallorosso (3-0) allo ‘Juventus Stadium’, nella prima partita del 2014. E’ stata l’accelerazione decisiva che ha portato i campioni d’Italia a +8 sulla squadra di Garcia, mentre il Napoli perdeva sempre più quota e le altre finivano lontane anni luce. Due sole sconfitte in tutto il torneo ed un solo momento veramente difficile, l’harakiri di Firenze: 4-2 per la Viola, tre gol subiti in una manciata di minuti, la difesa in bambola, il centrocampo pure.

“Ci serva da lezione”: era stato duro con i suoi Conte, come lo sarebbe poi stato forse solo un’altra volta, dopo il 2-2 di Verona, con la vittoria sfuggita al 93′. La Juve è stata brava a rimettersi presto in carreggiata dopo il rovescio di Firenze, oliando la macchina ovunque si erano avvertiti scricchiolii:

“Non una crisi, ma un momento di appagamento”, aveva sentenziato l’ad Beppe Marotta. I bianconeri erano finiti a -5 dalla Roma lanciatissima, con 10 reti al passivo in 8 giornate, cosa che non le capitava da 20 anni. Il riscatto è stato immediato e dal successivo 2-0 sul Genoa è partita una corsa che ha portato la Juve prima ad agguantare la Roma poi a sopravanzarla. Anche il Napoli nel frattempo si era poi afflosciato a Torino, subendo lo stesso passivo dei giallorossi. Le mosse dell’ultimo mercato si sono rivelate vincenti, in particolare l’acquisto di Tevez.

Non solo una prima punta di grande valore, ma un leader, che si sbatte per 90′, correndo per tutto il campo. A conti fatti, il top player che la Juventus cercava, o qualcosa di molto vicino. Con lui ha brillato Llorente, più lento a carburare ma poi ugualmente decisivo. Alle spalle dell’attacco ha brillato di luce propria un centrocampo da urlo in campo italiano, dove Marchisio, che in tante altre squadre sarebbe titolare inamovibile, ha dovuto adeguarsi al ruolo di primo cambio. Troppo bravi Pirlo, con le sue punizioni pennellate e la regia a tutto campo, Vidal (in doppia cifra nei gol), e Pogba, di cui tutti hanno ammirato la forza e la tecnica, l’eleganza e la sostanza.

Proprio il francese sarà con ogni probabilità l’uomo-mercato. Dietro, Buffon ha guidato la difesa a tre, superando senza grandi conseguenze qualche giorno difficile. Alla fine, però, la difesa bianconera ha subito appena qualche gol in più rispetto al bunker della Roma ed il quartetto Buffon-Barzagli-Bonucci-Chiellini è pronto per i Mondiali in Brasile. La Juve, invece, punterà tutto sulla Champions, senza disdegnare il poker in campionato. Con Conte, sperano Agnelli e Marotta. Le trattative per il prolungamento del contratto del Capitano sono già entrate nel vivo.