Semenya: uomo, donna, ermafrodita… quando sport e sesso uccidono anima

di Flavio Grasselli
Pubblicato il 11 Settembre 2009 - 22:28| Aggiornato il 5 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

Che sia uomo, donna o ermafrodita Caster Semenya è un essere umano, ma il mondo sembra averlo dimenticato. Tutti vogliono sapere “cosa si nasconde” fra le gambe dell’atleta sudafricana, che viene ormai palleggiata da un’autorità all’altra senza un minimo di considerazione. “Le autorità”, proprio loro, molto più della gente comune, si rincorrono per arrivare primi al sesso della Semenya.

Un essere mitologico, come Ermafrodito, che si fuse con un ninfa diventando uomo e donna assieme? Probabilmente no, perchè solo il dieci per cento dei casi di ambiguità sessuale si risolve con l’ermafroditismo. Più spesso, invece, gli organi (maschili o femminili) restano nascosti, fanno fatica a mettersi in evidenza, senza pregiudicare la possibilità di individuazione del sesso.

C’è un particolare: in ogni caso si tratta di un fattore sociologico che ha portato, porta e porterà difficoltà ad un essere umano. Non è un bluff, lo abbiamo capito dalle confusionarie e un po’ imbarazzate dichiarazioni dei membri della Iaaf. Si era pensato al doping, ma il Sud Africa (un Paese intero) non la avrebbe difesa in questo modo, minacciando “la Terza guerra mondiale” in caso di squalifica.

C’è un caso umano che è stato affrontato male, perchè siamo abituati ai complotti e agli imbrogli (come nel caso della ex DDR che col doping trasformò donne in uomini).

Caster Semenya si sente donna, è stata cresciuta come una donna, vive come una donna e voleva competere con altre donne. Dal punto di vista sociologico Caster Semenya è una donna e tutti dovrebbero accettarla per questo. Punto.

Dal punto di vista sportivo ci sono donne “superiori” per fisico. Donne. Nel tennis le sorelle Williams dominano il circus (in totale relax)  grazie ad una struttura fisica che permette loro di avere fondamentali migliori rispetto a tutte le altre. Ma sono donne. Considerate belle. Corteggiate.

Per la Semenya andrebbe solo chiarito se il suo “sesso” porta a chiari vantaggi rispetto alle altre atlete. E basta. Non dovrebbe servirci sapere se Caster sia uomo o donna. “Caster è donna, ma non può competere con le altre per motivi genetici”: questa è la spiegazione massima che dovremmo volere, ma non ci soddisfa.

Quando tutto sarà ufficializzato poi il caso si sgonfierà, lasciando curiosi soddisfatti ed un essere umano, donna, probabilmente a pezzi.