Serie A. Comanda Genova: Samp e Genoa a valanga. Palermo batte Milan 2-0

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Novembre 2014 - 23:11| Aggiornato il 3 Novembre 2014 OLTRE 6 MESI FA
Serie A 10a risultati diretta Milan-Palermo Sampdoria-Fiorentina e Udinese-Genoa

Pippo Inzaghi, allenatore del Milan (LaPresse)

ROMA – Decima giornata del campionato italiano di calcio di Serie A (per consultare la classifica clicca qui).

La domenica di Serie A incorona la città di Genova come capitale del calcio italiano.

La Sampdoria schianta per 3-1 la Fiorentina, mentre il Genoa – dopo il trionfo contro la Juventus – si ripete anche ad Udine imponendosi con il punteggio di 4-2.

Crollo interno del Milan contro il Palermo (0-2). Chiudono il turno gli “zero a zero” tra Chievo-Sassuolo e Torino-Atalanta.

La banda Mihajlovic colpisce e affonda una Fiorentina con qualche problema di troppo, soprattutto in difesa, e con poche idee nel reparto più avanzato.

I blucerchiati, che dal proprio allenatore hanno mutuato aggressività, senso tattico e organizzazione, hanno sofferto solo all’inizio del secondo tempo, per poi riprendersi dopo lo spettacolare gol di Eder. Montella ha visto i suoi soffrire per scelte non proprio azzeccate come quella di inserire Rodriguez fuori ruolo e togliere Cuadrado per Gomez. A tutto questo si deve aggiungere una direzione di gara confusa e di difficile lettura.

Inizio di gara scoppiettante tra Sampdoria e Fiorentina, con continui cambiamenti di fronte e una discreta imprecisione degli attaccanti di entrambe le squadre.

La Samp ci prova subito al 6′ con Okaka solo davanti a Neto che si scontra con l’estremo difensore viola. Sembra evidente il fallo da ostruzione ma Giacomelli lascia correre.

La Fiorentina avanza con Babacar che dal limite non trova lo specchio della porta. Risponde immediatamente la Sampdoria con Okaka e subito dopo con Rizzo che ha la possibilità di innescare la punta doriana ma il traversone è impreciso. La Sampdoria forza in avanti fino al 27′ pt quando Aquilani sembra sgambettare Palombo in area.

Il rigore è dubbio ma Giacomelli indica il dischetto e Palombo, oggi con la fascia di capitano per il forfait di Gastaldello, realizza. Dopo il vantaggio blucerchiato la Viola non ci sta e si proietta in avanti: al 32′ Babacar prova a girarsi in area ma c’è Palombo che pare strattonarlo.

Anche in questo caso il rigore è dubbio ma non per Giacomelli. Sul dischetto va Rodriguez che calcia troppo piano tra le braccia di Romero. Il rigore toppato è un’iniezione di adrenalina per la Viola che innesta la quarta ma tra gli uomini di Montella e la realizzazione c’è ancora il portere argentino. Cambia ancora il fronte di gioco e al 43′ pt Rizzo accelera in area, dribbla due avversari e batte Neto infilando il pallone tra le gambe del portiere viola. Per lui primo gol in serie A.

La Fiorentina non ci sta e al 44′ riapre il match con un colpo di testa di Savic che batte Romero. Meglio la Fiorentina nel secondo tempo anche se le occasioni più golose le ha avute la Sampdoria, ciccandole però tutte e due. Al 17′ Babacar si mangia il gol del pareggio e al 18′ ancora Ilicic dal limite ma il pallone supera la traversa.

La partita diventa durissima, e Giacomelli, che già nel primo tempo non ha impressionato per la puntualità, sembra aver perso le redini della gara. Montella richiama Cuadrado per Gomez, decisione che avrà un peso nel prosieguo della partita e Mihajlovic risponde inserendo Eder per un poco incisivo Bergessio.

La Viola continua a spingere avanti ma un improvviso contropiede cambia ancora le carte in tavola. Eder raccoglie una palla persa in zona viola, liquida tre difensori, e si trascina dietro il pallone per 60 metri realizzando uno splendido gol. La Fiorentina sembra avere difficoltà nel reparto difensivo, ma davanti ha ancora un peso e prova ancora a salire.

L’assalto all’area blucerchiata è costante ma la difesa orchestrata da Mihajlovic, e assicurata da un ritrovato Romero, respinge gli arrembaggi come quello di Pasqual. Allo scadere l’ultima occasione per Ilicic ma il tiro è sballato e la palla va fuori. La Samp vince meritatamente e ora si trova al terzo posto, a tre punti dalla Roma.

Il Genoa espugna il Friuli e affonda l’Udinese. La sfida tra le due outsider nel gruppone di squadre in lotta per il terzo posto finisce 4-2 in favore della squadra ospite.

La compagine di Gasperini supera in classifica l’Udinese, che perde la sua imbattibilità casalinga. Stramaccioni non si priva del suo capitano Totò Di Natale, in un eccezionale stato di grazia. Lo manda in campo dal primo minuto per la terza gara in sette giorni. Il suo bomber non lo delude, a segno per la sua rete 199 nella massima serie.

A dargli supporto Thereau, in un modulo che durante la gara oscilla dal 4-2-3-1 al 4-4-2 nelle fasi di gioco in cui i bianconeri hanno bisogno di maggior copertura. Gasperini risponde con un 3-4-3, con Matri al centro dell’attacco, preferito a Pinilla che si accomoda in panchina. Il primo tempo tra due squadre che si affrontano a viso aperto finisce 2 a 2. Neanche un giro di lancette e dopo appena 22 secondi Di Natale apre le marcature, smarcato da un filtrante di Kone sul filo del fuorigioco, abile a recuperare un pallone perso da Greco davanti alla difesa. Ma la rete non ammazza la partita.

Tutt’altro. Il Genoa riordina subito le idee e intorno al 20′ rovescia le sorti della partita. Prima centra il pareggio con un gran tiro di Marchese dalla sinistra fuori area, che si infila proprio sotto l’incrocio dei pali dove Karnezis non può arrivare. Passano 3′ e l’Udinese va sotto, colpa di un retropassaggio errato in area di Bruno Fernandes che si rivela un assist per Perotti. Karnezis in qualche modo si oppone al suo destro, ma la palla resta in area e Iago Falque ne approfitta per mettere a segno il suo primo gol in serie A. Primo gol in A, al 41′, anche per Widmer che sfrutta un assist ad allargare di Di Natale al limite dell’area per riacciuffare il pareggio.

L’Udinese funziona bene in attacco, ma in difesa rischia troppo. Stramaccioni corre ai ripari nell’intervallo, togliendo Bruno Fernandes, incappato in una giornata no, e inserendo al suo posto Badu per dare maggiore solidità a centrocampo. Il Genoa dà l’impressione di poter andare in gol ogni volta che si propone dalle parti dell’area di rigore friulana. E così è. Matri riporta in vantaggio la formazione di Gasperini con un grandissimo gol in avvio: assist di Iago Falque dalla destra, velo di Perotti e conclusione a rete dell’attaccante in prestito dal Milan. La reazione friulana è confusa.

L’Udinese è imprecisa sotto porta. Nella ripresa non impensierisce mai seriamente Perin. E a tre minuti dal termine il Genoa incrementa il bottino con un gran tiro dalla lunga distanza di Kucka che si infila proprio sotto la traversa gelando l’Udinese.

I premi per il terzo posto sono già decisi ma se il Milan è quello che crolla contro il Palermo, allora deve ridimensionare i propri obiettivi.

Fa male il 2-0 incassato in casa dai rossoneri e rischia di aprire la prima crisi di Inzaghi. Intanto arrivano i primi fischi di San Siro, mentre sono da applausi i siciliani di Iachini, soprattutto Dybala, autore dell’angolo da cui è nata l’autorete di Zapata e poi del raddoppio che ha chiuso i giochi dopo 26′.

Al Milan non basta oltre un’ora (e un tempo giocato con quattro punte) per rimediare. Imbattuto da 6 turni, cade sul più bello. E il secondo ko pesa ben più del primo contro la Juventus (20 settembre), per l’avversario e perché segue a due pareggi deludenti. All’improvviso i difetti mostrati qua e là dalla squadra di Inzaghi diventano problemi veri. In attacco Menez e Torres, per la prima volta titolari insieme, non danno prova di poter convivere.

A centrocampo dopo sei mesi e mezzo si rivede Saponara, a tratti è il più lucido di un reparto messo alle corde da Barreto e compagni. Tutto ciò espone ancor di più le crepe di una difesa tenera al centro e disarmante sulle fasce, dove Abate e De Sciglio faticano a difendere e spingere. Questo Milan vale molto meno del 7 in pagella assegnato da Berlusconi mentre questo Palermo, che ha già fermato Inter e Napoli, trova punti e fiducia per la salvezza.

La squadra di Iachini non fa nulla di straordinario ma lo fa con ordine e si fa trovare pronta davanti agli episodi favorevoli. La difesa rende quasi noiosa la 200ma partita in serie A di Sorrentino, il centrocampo contiene e riparte creando gioco per uno straripante Dybala e per Vazquez, confermato (ma multato) dopo la maglia gettata a terra dopo la sostituzione con il Chievo. Berlusconi voleva i suoi attaccanti più pericolosi in area ma è il Palermo a giocare in maniera sfrontata. Dopo l’infortunio e qualche panchina rientra Diego Lopez, e contiene i danni di una difesa che dopo 3′ perde Alex, fermato dal dolore alla coscia destra e sostituito da Zapata. Per qualche azione il Milan sembra aver trovato il senso della partita ma la mira di Poli, Torres e Menez è imprecisa.

Poi in un paio di minuti il Palermo gela San Siro. Al 23′ Zapata interviene in maniera goffa di testa trasformando un angolo di Dybala in autorete. Il difensore colombiano non fa in tempo a riprendersi dallo choc e scaldare i muscoli che l’attaccante argentino lo punta e lo umilia sulla sinistra, trovando il raddoppio con un mancino a incrociare. Mentre Diego Lopez continua a destreggiarsi fra retropassaggi dei compagni e tiri degli avversari, il primo tempo finisce con i primi fischi della stagione per i rossoneri. Inzaghi se la prende con Gervasoni, ma nella ripresa non riesce a ribaltare la partita, neanche con quattro attaccanti.

Entra El Shaarawy che si fa notare per una simulazione e un destro a girare, mentre Menez continua a intestardirsi palla al piede. Il Milan ci prova anche con due centravanti quando Pazzini affianca Torres, ma non basta a salvare Inzaghi dalla prima debacle in carriera.

La triste fotografia del calcio italiano. Pareggio scialbo, brutto, quasi triste quello tra Chievo e Sassuolo suggellato allo scadere da una bordata di fischi sacrosanti del sempre paziente pubblico di fede Chievo.

Per la squadra di Maran reduce da quattro sconfitte consecutive, quella contro il Sassuolo doveva essere la partita del dentro o fuori. Magari presto visto che è andata in scena solo la decima di campionato, ma Frey e compagni dovevano dare una dimostrazione di attaccamento, di determinazione. Qualità indispensabili per cercare di agguantare una salvezza che, alla luce sia dell’attuale classifica che della prestazione fornita contro il Sassuolo, appare un’assoluta chimera.

Maran insiste con il 4-4-2 ma l’impressione è che non sia una questione di moduli nè tantomeno, con ogni probabilità, nemmeno di allenatore. Perche’ il Chievo di Corini giocava un calcio applicato, ma privo di mordente e quello di Maran è il fratello che gli assomiglia di più. Sia contro il Catania che contro il Palermo, pur perdendo, la truppa scaligera barlumi di riscossa li aveva anche mostrati. Ma il passo indietro contro il Sassuolo è evidente.

Un solo tiro in porta, telefonata dal limite di Meggiorini, mai quella furia agonistica, quella cattiveria che potrebbe essere l’unica carta in mano ad un Chievo tecnicamente, in questo momento, non al passo con le dirette avversarie. E allora, proprio l’avversario era questo Chievo, anche il Sassuolo ha colpe precise per uno spettacolo di gran lunga mediocre come quello visto al Bentegodi.

La squadra emiliana raccoglie un punto in trasferta, ma anche in questo caso la prestazione è lontana parente di quelle più recenti. Senza Zaza in attacco la squadra perde peso specifico e se Berardi soprattutto, ma in parte anche Sansone, non accendono la miccia, fare gol è impresa ardua.

Il Sassuolo forse non infierisce, certo perde una grande occasione per fare un sol boccone di un Chievo quasi malato terminale. Un pareggio salutato da fischi doverosi. E forse l’unica sufficienza spetterebbe proprio a chi ha pagato per vedere questo spettacolo.

Risultati e marcatori di giornata. 

MILAN-PALERMO 0-2, gol: Zapata autorete 24′, Dybala 26′   

MILAN: 23 Diego Lopez; 20 Abate (cap.), 33 Alex, 13 Rami, 2 De Sciglio; 16 Poli, 34 De Jong, 8 Saponara; 10 Honda, 9 Torres, 7 Menez.
A disposizione: 1 Agazzi, 32 Abbiati, 11 Pazzini, 14 Albertazzi, 15 Essien, 17 Zapata, 19 Niang, 21 Van Ginkel, 25 Bonera, 27 Armero, 81 Zaccardo, 92 El Shaarawy.
Allenatore: Filippo Inzaghi.

PALERMO: 70 Sorrentino; 6 Munoz, 12 Gonzalez, 4 Andelkovic; 89 Morganella, 15 Bolzoni, 25 Maresca, 8 Barreto (cap.), 7 Lazaar; 20 Vazquez, 9 Dybala.
A disposizione: 1 Ujkani, 2 Vitiello, 3 Pisano, 10 Joao Silva, 14 Della Rocca, 17 Ngoyi, 18 Chochev, 19 Terzi, 21 Quaison, 23 Feddal, 33 Daprelà, 99 Belotti.
Allenatore: Giuseppe Iachini.

CHIEVO-SASSUOLO 0-0

Chievo (4-4-2): Bardi; Frey, Dainelli, Zukanovic, Biraghi; Birsa, Radovanovic, Cofie, Hetemaj; Paloschi, Maxi Lopez
A disp.: Bizzarri, Seculin, Cesar, Sardo, Gamberini, Edimar, Bellomo, Mangani, Schelotto; Lazarevic, Pellissier, Meggiorini
All.: Maran
Squalificati: Nessuno
Indisponibili: Izco, Botta.

Sassuolo (4-3-3): Consigli; Vrsaljko, Terranova, Acerbi, Peluso; Taider, Magnanelli, Missiroli; Berardi, Floccari, N.Sansone
A disp.: Pomini, Longhi, Cannavaro, Ariaudo, Antei, Bianco, Brighi, Gazzola, Chibsah, Pavoletti, Floro Flores, Gliozzi
All.: Di Francesco
Squalificati: Nessuno
Indisponibili: Pegolo, Manfredini, Zaza, Biondini.

SAMPDORIA-FIORENTINA 3-1 Palombo 26′ (rigore), Rizzo 42′, Savic 44′ ed Eder 81′ 

Sampdoria (4-3-3): Romero; De Silvestri, Regini, Romagnoli, Mesbah; Soriano, Palombo, Obiang; Gabbiadini, Okaka, Eder
A disp.: Da Costa, Massolo, Cacciatore, Fornasier, Gastaldello, Silvestre, Duncan, Kristicic, Marchionni, Rizzo, Bergessio, G.Sansone, Wszolek, Fedato
All.: Mihajlovic
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Viviano, De Vitis, L.Djordjevic

Fiorentina (4-3-3): Neto; Tomovic, Savic, G. Rodriguez, Alonso; Aquilani, Pizarro, Borja Valero; Cuadrado, Babacar, Vargas
A disp.: Tatarusano, Richards, M. Fernandez, Pasqual, Basanta, Badelj, Kurtic, Ilicic, Bernardeschi, Marin, Joaquin, M.Gomez
All.: Montella
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Rossi

TORINO-ATALANTA 0-0

Torino (3-5-2): Gillet; Maksimovic, Jansson, Moretti; Peres, Gazzi, Vives, El Kaddouri, Darmian; Amauri, Quagliarella
A disp.: Padelli, Castellazzi, Gaston Silva, Masiello, Nocerino, Benassi, Sanchez Mino, Ruben Perez, Martinez, Larrondo, Farnerud
All.: Ventura
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Basha, Bovo, Barret, Molinaro, Glik

Atalanta (4-3-3): Sportiello; Zappacosta, Biava, Stendardo, Dramè; Carmona, Baselli, Migliaccio; D’Alessandro, Denis, Moralez
A disp.: Frezzolini, Cherubin, Scaloni, Bellini, Del Grosso, Raimondi, Grassi, Molina, Spinazzola, Boakye, Bianchi
All.: Colantuono
Squalificati: Cigarini, Benalouane
Indisponibili: Rossetti, Avramov, Estigarribia, Gomez

UDINESE-GENOA 2-4 Di Natale 1′, Marchese 21′, Falque 26′, Widmer 40′, Matri 52′ e Kucka 87′ 

Udinese (4-4-1): Karnezis; Widmer, Heurtaux, Danilo, Piris; Badu, Allan, Guilherme, Kone; Di Natale, Thereau
A disp.: Meret, Scuffet, Domizzi, Bubnjic, Belmonte, Pasquale, Pinzi, Hallberg, B. Fernandes, Evangelista, Muriel, Geijo
All.: Stramaccioni
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Brkic, Riera, G. Silva

Genoa (4-3-3): Perin; Antonini, Roncaglia, De Maio, Marchese; Edenilson, Sturaro, Greco; Lestienne, Matri, Kucka
A disp.: Lamanna, Prisco, Burdisso, Mandragora, Rosi, Antonelli, Iago, Perotti, Pinilla, Bertolacci, Mussis
All.: Gasperini
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Fetfatzidis, Rincon, Izzo

(Foto LaPresse).