Serie A, la Samp blocca la Roma: 0-0 al Ferraris. Blucerchiati imbattuti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Ottobre 2014 - 23:42 OLTRE 6 MESI FA
Serie A. 8a. Risultati diretta. Sampdoria-Roma, Parma-Sassuolo e Empoli-Cagliari

Rudi Garcia (LaPresse)

ROMA – Serie A, anticipi dell’ottava giornata del campionato italiano di calcio.
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SAMPDORIA-ROMA 0-0

La Roma non passa a Marassi, fermata da una Sampdoria che ha imparato l’arte della guerra.

I giallorossi vedono così sfumare la possibilità di superare la Juventus e arroccarsi, fosse anche per una sola notte, in testa alla classifica.

Evidentemente gli uomini di Garcia non hanno ancora assorbito i lividi sofferti con il Bayern.

La Samp, generosa e sempre corta, dal canto suo non riesce a mantenere la lucidità necessaria per sconfiggere una grande. E la cronaca della partita è cronaca di difficoltà, da una parte e dall’altra.

La Roma alza subito la temperatura con Totti che innesca Gervinho già al 5′. L’ivoriano non concretizza e al 7′ è la Samp che si rende pericolosa con un calcio piazzato di Soriano che però non impensierisce De Sanctis.

La Roma preme e la Samp resta sulla difensiva aspettando la possibilità del contropiede. Eder ci prova favorito da una bella palla servita da Soriano. Il brasiliano prova ad anticipare De Santis ma il pallonetto è troppo debole.

La Roma sembra non aver ancora superato lo choc tedesche ma dal canto suo la Sampdoria, pur molto compatta, non riesce mai ad essere concreta. Al 25′ Rizzoli ferma Liajlic sparato in porta per un fuorigioco molto dubbio ma il primo brivido vero è al 30′ con il solito Gervinho, il migliore in campo per la Roma, che si libera facilmente di Gastaldello prima e di Romero poi.

A porta vuota l’ivoriano stampa sul palo. La Roma preme, Gervinho approfitta di un errore del capitano della Samp, incrocia di sinistro ma nella prima frazione di gioco la porta di Romero sembra stregata. Primo tempo molto equilibrato, con continui rovesciamenti di fronte per una partita però appena appena godibile. La Roma sembra troppo contratta rispetto a una Samp più fluida ma meno lucida. Entrambe le squadre risultano però penalizzate dalle pessime condizioni del campo.

I primi minuti del secondo tempo hanno l’impronta della Roma di Garcia: proiettati in avanti, i giallorossi si affidano al piè veloce Gervinho, ora a destra, che con una ripartenza spettacolare costringe Romero a riparare in corner. Dopo Gabbiadini, che si vede annullare un gol per palese fuorigioco, tocca a Soriano tentare di violare la porta giallorossa ma De Santis respinge, Obiang cerca di ribattere in rete ma il tiro è troppo debole e De Sanctis salva facilmente. La Roma si riprende la palla, al 23′ ci prova Astori di testa ma Romero blocca senza difficoltà.

Risponde la Samp sulla rimessa ma Gastaldello, è il 25′, si mangia un gol facile facile. La Roma soffre le palle inattive, Gastaldello scappa a Nainngolan e sbuccia il pallone davanti a De Santis.

La Roma è in avanti ancora e Romero si supera murando uno splendido colpo di testa di Florenzi. Quando manca una manciata di minuti la Roma si proietta tutta nell’area blucerchiata ma sembra non avere la forza psicologica di incidere. Entrambe le squadre stringono i denti ma sono stanchissime e la partita finisce con un pari che davvero non accontenta nessuno.

EMPOLI-CAGLIARI 0-4, gol: Sau 31′, Avelar 37′ e 38′ (rigore) ed Ekdal 47′

Zdenek Zeman sorride (a suo modo) per la vittoria mai in discussione di Empoli: “Non è stata così facile come il risultato può far sembrare. Ma certo che oggi c’è poco da dire, siamo contenti.

Potevamo fare qualcosa di più nella ripresa, ma non è la giornata per le critiche. Oggi la squadra ha lavorato davvero bene. Tutti a difendere quando ce n’era bisogno, tutti ad attaccare quando potevamo. Nessun gol? Ormai ci sono abituato, quando una squadra di Zeman non subisce è un caso, quando ne prende tanti allora è la normalità. Non ci faccio davvero caso”. Sui singoli Zeman parla di Donsah e Ibarbo: “Il primo è giovanissimo e ha ampi margini di miglioramento.

Ibarbo fa troppe cose di testa sua, deve essere guidato ma ci può dare una grossa mano”. L’analisi di Maurizio Sarri di questa sconfitta parte dalla gara di Genova: “Avevo avuto in settimana la sensazione che non fossimo riusciti a recuperare bene mentalmente. Ancora non so dire cosa non sia funzionato oggi. Devo dire che nella prima mezz’ora la partita l’abbiamo fatta noi, anche se faticando. A mio avviso avevamo fatto meglio degli avversari.

E’ evidente che quando siamo andati sotto si è staccata la spina. Di solito reagiamo, invece stavolta qualcosa si è perso completamente. Dopo i tre gol in 7 minuti è stata dura. Inoltre siamo stati un po’ sfortunati, abbiamo subito una punizione davvero incredibile e un rigore che, almeno dalla panchina mi è sembrato molto dubbio”. E adesso: “Ora dobbiamo voltare pagina immediatamente. Partendo dalla reazione del pubblico che è stata strepitosa. Il coro e gli applausi della Maratona, nonostante il risultato, ci devono dare a tutti più spirito di appartenenza a questo ambiente”.

Sul fronte del gioco Sarri è certo: “Non eravamo noi stessi, la gara è andata su binari normali, poi dopo lo svantaggio non so sinceramente dove iniziano i meriti del Cagliari e dove sono i nostri demeriti. L’esempio sta nel quarto gol dove abbiamo clamorosamente sbagliato. Se stacchi la spina con una squadra di Zeman rischi anche di fare figuracce. Loro erano vivi noi no”. Anche Mirko Valdifiori e Massimo Maccarone confermano la brutta prestazione degli azzuri:

“Non siamo partiti non male, ma stavolta al primo gol c’è stato il black out, ci deve servire da lezione anche se non dobbiamo farla più grande di quello che è. Serve svoltare pagina e pensare al Sassuolo. E soprattutto vogliamo rispondere al nostro pubblico che ci ha applaudito nonostante il risultato”.

PARMA-SASSUOLO 1-3, gol: Taider 21′ e 52′, Acerbi 25′ e Cassano 78′ 

Resta nel tunnel il Parma di Roberto Donadoni. Contro il Sassuolo, i crociati incassano la quinta sconfitta consecutiva eguagliando il record negativo della storia emiliana in serie A.

Così male riuscì a fare solo Daniel Passarella nel 2001: cinque stop che costarono al tecnico argentino l’esonero e l’arrivo di Carmignani che, alla fine, salvò il Parma dalla retrocessione. Per ora Donadoni resta al suo posto ma contro la formazione di Di Francesco ha decisamente toccato il fondo.

Tre gol, un palo subito e una rete del solito Cassano ma a partita già chiusa, insomma una squadra decisamente allo sbando. Il Sassuolo invece, ritornato al suo classico 4-3-3, non sbaglia nulla confermando quanto fatto vedere con la Juventus: forza, velocità, precisione nei passaggi e, questa volta, anche un’ottima vena realizzativa. Prima del match del Tardini il Sassuolo aveva siglato solo quattro gol con Zaza e Berardi; questa volta segnano invece Floccari, Acerbi e Taider a conferma di come finalmente sia tutto il gruppo a funzionare. Il Parma invece sbaglia tutto.

Il tecnico sceglie il 4-5-1 con il solo Cassano in attacco e, ad esclusione di una fiammata iniziale, i ducali non riescono mai a pungere. A centrocampo con Lodi in panchina tocca a Mauri dettare i tempi del gioco ma l’italo-argentino fa quello che può schiacciato dalla mediana del Sassuolo aggressiva e pronta a verticalizzare in ogni momento per il tridente d’attacco.

E poi ci sono gli errori personali: Alessandro Lucarelli sbaglia clamorosamente sui due primi gol avversari e in mezzo Lucas Souza, Rispoli e De Ceglie non azzeccano un passaggio. Nella ripresa il tecnico ducale prova prima il 4-4-2 con l’inserimento di Coda e, nel finale, un disperato 4-3-3 con Ghezzal e il Sassuolo deve arretrare il proprio baricentro.

Proprio da una manovra del tridente arriva il gol di Cassano. E’ il 34 del secondo tempo, Ghezzal scodella al centro dalla sinistra, Consigli non interviene per il buon colpo di testa di Coda e Fantantonio può facile facile mettere in rete il suo quinto sigillo personale. E’ una fiammata, come detto, troppo tardiva. Prima solo Sassuolo con tre gol e un palo. Al 20′ del primo tempo Taider scodella al centro dell’area di rigore, Lucarelli prova il fuori gioco ma sbaglia il movimento e Floccari, rimasto tutto solo, insacca di testa alla sinistra di Mirante. Quattro minuti più tardi il raddoppio.

Punizione dalla sinistra di Berardi, palla ad Acerbi che anticipa Lucarelli e raddoppia con la punta del piede. Ad inizio ripresa, 7′, il meritato tris: punizione dalla sinistra, Coda respinge di testa ma da trenta metri Taider fa partire un bolide imprendibile di sinistro che si insacca nel sette.

La mira Taider l’aveva aggiustata all’ultimo minuto del primo tempo quando, su punizione, aveva colpito pure un palo. Nel finale come detto la rete crociata che è solo una parentesi in novanta minuti tutti nel segno di Di Francesco.

Per i giocatori del Parma, al termine del match, c’è anche l’applauso ironico della curva nord, oltre ovviamente a tanti fischi proseguiti fuori dallo stadio dove i tifosi crociati hanno chiesto a gran voce un incontro con il presidente Ghirardi

Foto Ansa.