Serie A, Bologna-Inter: Mourinho psicologo di Balotelli
In vista ci sono la trasferta di Bologna e quella di Champions League a Barcellona.
Ma l’argomento caldo alla vigilia della gara col Bologna per José Mourinho è ancora una volta Mario Balotelli.
E in particolare quello che il giovane attaccante fa fuori dal campo.
Non serve alcuno specialista della psiche per gestire il ragazzo anche perché, ha chiarito Mourinho, “il migliore psicologo sportivo sono io:
quelli veri hanno hanno la teoria ma io, come tutti gli allenatori, ho la pratica”. La sua terapia?
“Lo farò giocare e lavorare, è un calciatore come gli altri”, ha tagliato corto Mourinho, ribadendo di essere preoccupato pensando a Balotelli al volante della sua auto.
“Mi ricordo – ha raccontato – di Sergei Cherbakov, giovane talento russo del campionato portoghese: gli piaceva tanto correre in auto e a 22 anni rimase paralizzato in un incidente”.
Non è il solo tasto battuto da Mourinho, che ha rilanciato i suoi dubbi sulla gestione mediatica di Balotelli da parte dei suoi familiari (la sorella Cristina ne cura i rapporti con la stampa) che “invece di aiutarlo gli creano problemi”.
Il riferimento è alla visita di qualche giorno fa ai bambini disabili dell’Istituto Don Gnocchi di Milano, durante la quale l’attaccante ha fatto sorridere i piccoli pazienti con varie battute, tra cui quella sulla sua fede rossonera.
“Non è un problema se Mario è nato milanista, mi dicono che Inzaghi sia nato interista ma dopo 300 gol è un rossonero enorme – premette Mourinho -.
Ma una persona che fa solidarietà lo deve fare per cuore, non per pubblicità. Non capisco perché la famiglia debba portare dietro i giornalisti in queste occasioni mentre all’Inter abbiamo diversi addetti stampa per accompagnare i giocatori”.
Per la verità, al Don Gnocchi il solito codazzo di telecamere non c’era e all’unico cronista presente Balotelli non ha rilasciato alcuna intervista.
Chi lo conosce dice che l’attaccante dell’Under 21 ha reagito alle parole di Mourinho con una risata.
La stessa con cui, arrivando ad Appiano, ha risposto a chi gli chiedeva della sua temerarietà al volante: “Guido a 240 all’ora? Anche più forte…“.
Alla fine, la sentenza di Mourinho è che Balotelli e Santon “sono ovviamente nel futuro dell’Inter” ma, tecnica a parte, “non hanno ancora la qualità per imporsi”.
Il terzino, dopo l’intervento al ginocchio, si rivedrà in campo solo a gennaio e salterà la trasferta di Bologna come Sneijder.
L’attaccante, invece, in Emilia dovrebbe partire dalla panchina perché Mourinho ha intenzione di schierare l’Inter migliore, con Milito ed Eto’o dall’inizio.
A differenza della sfida di Livorno che precedeva la trasferta a Kiev, questa volta “niente turn over“, avverte il portoghese, “perché quella con il Barcellona non è la partita della vita”.
Sarebbe invece importante mantenere il vantaggio di cinque punti, perché lo scontro diretto con la Juventus è sempre più vicino.