Serie A. Fiorentina-Napoli 1-1 e Lazio-Sassuolo 0-2

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Febbraio 2016 - 23:37 OLTRE 6 MESI FA
Serie A, Fiorentina-Napoli 1-1 e Lazio-Sassuolo 0-2

Serie A, Sassuolo esulta dopo vittoria con Lazio nella foto Ansa

ROMA – Serie A, Fiorentina-Napoli 1-1 e Lazio-Sassuolo 0-2 nei posticipi della 27esima giornata del campionato di Serie A.

Il Napoli frena ancora ed adesso è a meno tre dalla capolista Juventus e ha cinque punti di vantaggio sulla Roma e sulla Fiorentina.

Fiorentina – Napoli 1-1, gol: Marcos Alonso 5′, Gonzalo Higuain 6′.

Tra Fiorentina e Napoli è finita 1-1 ma i maggiori rimpianti li ha la squadra viola che è passata per prima, ha colpito due traverse e ha sempre condotto le danze dentro un match vibrante dal primo all’ultimo minuto e al cospetto di un avversario in evidente flessione come dimostrano le cinque partite senza vittoria e una prestazione anche stavolta discontinua. A consolare i partenopei ci sono però il ritorno al gol di Higuain, al 25/o sigillo in campionato, che in meno di un minuto ha pareggiato la rete di Alonso e l’esser riusciti a restare a meno tre dalla Juve, mentre la Fiorentina ha agguantato al 3/o posto la Roma che affronterà venerdì all’Olimpico. In questa sfida fra deluse del giovedì europeo Sousa ha lasciato fuori inizialmente Bernardeschi per inserire Mati Fernandez e puntellare la sua squadra. Sarri è rimasto fedele alle primissime scelte e quindi alla formazione-tipo con il tridente Callejon-Higuain-Insigne. Stadio gremito, ribollente, oltre 30.000 spettatori, almeno tremila tifosi napoletani, presente in tribuna anche Andrea Della Valle tornato al Franchi dopo aver saltato le ultime tre gare interne perché insofferente ai malumori di una parte della tifoseria. La partita non ha tradito le attese: sei minuti e la Fiorentina è passata con un colpo di testa di Alonso, al 3/o sigillo in campionato, su corner di Borja Valero. Neppure il tempo di festeggiare per i viola che il Napoli ha pareggiato un minuto dopo con Higuain, pronto a sfruttare il rilancio sbagliato di Alonso e la posizione fuori dai pali di Tatarusanu. Per il Pipita, a secco da 4 gare, la risposta migliore alle critiche degli ultimi tempi, comprese quelle del patron De Laurentiis sui suoi chili di troppo. Il botta e risposta è stata specchio di un match giocato ad alta intensità, senza un attimo di respiro. Più pericolosa, più in palla (e più sfortunata) la Fiorentina che nei primi 45′ ha colpito due volte la traversa, con Kalinic al 32′ imbeccato da Tello e 6′ dopo con lo stesso ex giocatore del Barcellona (il migliore nella prima frazione di gioco) con un sinistro a girare. Il Napoli ha risposto a inizio ripresa costringendo, prima con Callejon poi nella stessa azione con Higuain, a un doppio provvidenziale intervento di Tatarusanu che si è così riscattato la svagatezza del primo tempo. I viola dopo aver un poco rifiatato e rischiato davvero per la prima volta hanno ripreso le redini del match e a macinare gioco, arrivando al tiro con Mati Fernandez. Anche quando le due squadre si allungavano e iniziava ad affiorare la stanchezza e con essa qualche imprecisione, la gara continuava a regalare emozioni. Entravano Lopez, Mertens e Bernardeschi, i viola continuava ad attaccare, Higuain segnava al 40′ ma in fuorigioco e il gol gli veniva annullata provocando la rabbia dell’argentino. E nel recupero Insigne, unica fiammata, impegnava Tatarusanu. Perdere per la Fiorentina, in striscia positiva in campionato da 7 gare, sarebbe stata un’autentica beffa.

Lazio-Sassuolo 0-2, gol: Domenico Berardi su rigore al 41′, Gregory Defrel 67′.

Il Sassuolo sfata il tabù Olimpico (finora tre pareggi e due sconfitte), batte la Lazio 2-0 e consolida il 7/o posto che quanto meno può ancora alimentare speranze europee. Per la Lazio è invece notte fonda, scivolata a 10 punti dal Milan 6/o, abbandonata dai tifosi e con gravi carenze tattiche e di gioco (e senza reti in ben 5 match degli ultimi 6). Doveva essere uno ‘spareggio’ per il 7/o posto e Lazio-Sassuolo è stata all’altezza del posto in classifica: una gara mediocre, giocata in un Olimpico deserto (sì e no 3.000 spettatori, con la Nord che sconta la seconda e ultima giornata di squalifica) e per di più un una serata invernale, con tanta pioggia che ha inzuppato il terreno e condizionato non poco la corsa del pallone. Con queste premesse era davvero difficile aspettarsi qualcosa di più dalla sorpresa della scorsa stagione e da quella che lo è stata, almeno fino al giro di boa del campionato, nel campionato in corso. Con la differenza che il Sassuolo, almeno nei secondi 45′, è tornata la squadra spumeggiante che si conosceva e che ha meritato ampiamente la posta. L’influenza mette fuori gioco Matri e Marchetti in casa Lazio (out anche Radu, Basta e Onazi) e così Pioli rispolvera Berisha tra i pali e ripropone Klose, rigenerato – sperava – dal gol contro i turchi giovedì in coppa. Alle spalle del tedesco uno spento e avulso F.Anderson e Candreva, al centro in settimana di non meglio precisate polemiche di spogliatoio (comunque smentite dalla società). Sta certamente meglio Di Francesco, anche se deve fare a meno di Missiroli, squalificato: a guidare l’attacco c’è Defrel, con Berardi e Sansone ai lati. La serata invernale promette poco e anche il gioco ne risente, tutto fatto di lancioni e traversoni che sistematicamente o finiscono in una pozzanghera o tra le gambe dei difensori che per non correre rischi spazzano in tribuna. In uno scenario del genere solo un ‘caso’ può far girare il match. Capita a 5′ dalla fine del primo tempo e ci pensa il ‘solito’ Mauricio che stende maldestramente Defrel (con palla e giocatore che andavano verso il fondo) in area: rigore ineccepibile e gol di Berardi. Lo svantaggio ha almeno il pregio di svegliare i biancazzurri che con Parolo di testa vanno vicinissimi al pari. Nel rovesciamento di fronte, la Lazio rischia un altro rigore per una strattonata di Konko su Sansone ma Damato stavolta, forse a torto, non se la sente. La ripresa inizia con la buona volontà dei padroni di casa che provano a spingere ma la cronaca resta sempre avara di spunti. Un tiro di Mauricio da metà campo verso la porta neroverde al 10′ st ben sintetizza la pochezza di gioco della truppa di Pioli che può semmai lamentare il secondo giallo a Magnanelli. Un po’ pochino per la verità, considerando che Consigli è stato inoperoso per un’ora. Non contento del guaio combinato nel primo tempo, Mauricio, da ultimo uomo pensa bene di lisciare la palla e liberare l’autostrada per Berardi ma Berisha tiene a galla i suoi. E’ solo il preludio all’ inevitabile resa anche se Pioli corre ai ripari e inserisce Keita per Parolo, con Klose trequartista. Ma è solo fumo, anzi ha la controindicazione di aprire varchi per i velocissimi attaccanti neroverdi che dai e dai alla fine raddoppiano, stavolta con Defrel che si libera di classe di Bisevac e insacca. I padroni di casa hanno stasera un solo gioco: sulla destra, con Candreva che avrà buttato in mezzo non si sa quanti palloni (al 24′ su uno spiovente dell’azzurro Klose impatta alla grande ma Consigli risponde da campione), sempre preda però di Cannavaro e Acerbi. Poco davvero poco, con l’Europa adesso lontana 10 punti e un campionato che, senza il salvagente Coppa, rischia di diventare anonimo.