La fatica di Sisifo del Genoa contro l’Inter

di Marco Liguori
Pubblicato il 19 Ottobre 2009 - 20:57| Aggiornato il 20 Ottobre 2009 OLTRE 6 MESI FA
Inter demolisce il Genoa

Inter demolisce il Genoa

«Qual è il numero di targa del Tir che ci è venuto addosso?».

Si può immaginare che questa frase sabato sera l’abbiano pronunciata o pensata i tifosi genoani:

L’Inter è stata come un Tir che ha schiacciato il povero Grifone.

Ed è finita con un 0-5, risultato che (come ha scritto Claudio Baffico) non si vedeva a Marassi dal lontano 1983 quando giocò l’Udinese di Zico.

Da dove iniziare l’analisi di questa disfatta? Vorrei partire da un lato positivo: il saldo rapporto tra tifosi, squadra e società.

Non ci sono state contestazioni sugli spalti: anzi, la Gradinata Nord ha incitato per 90° i rossoblù, lanciando cori che immediatamente venivano ripresi dalla Sud e da tutto lo stadio.

E alla fine della gara, tutti i giocatori si sono recati verso la stessa Nord per ricevere cori d’incoraggiamento e applausi: quando il pubblico è uscito dallo stadio, i cori sono proseguiti come se il Genoa avesse vinto.

Per l’ennesima volta i sostenutori genoani hanno dimostrato grande maturità. Sono un esempio per tutte le tifoserie italiane: tutti lo devono tenere ben presente.

Purtroppo, come nella celebre canzone in dialetto genovese “Trilli, Trilli”, avrebbero voluto mangiare «o stocchefisce e bacilli 
a gongorzola co-i grilli 
e ûn bottigion de vin bon» e invece hanno mangiato «menestrinn-a co-e êuve».

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