Serie A: Palermo salvo, Carpi retrocede. Klose addio con gol

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Maggio 2016 - 23:25 OLTRE 6 MESI FA
 Serie A, Palermo salvo (foto Ansa)

Serie A, Palermo salvo (foto Ansa)

ROMA – Serie A, 38° giornata. Classifica e calendario del campionato italiano di calcio di Serie A.
Serie A: Napoli secondo e Roma terza. Sassuolo vede Europa (cliccare qui per leggere l’articolo).

Il Palermo si è salvato all’ultima giornata, grazie al successo per 3-2 sul Verona, e ha condannato il Carpi alla Serie B. Antonio Di Natale (Udinese) e Miroslav Klose (Lazio) hanno detto addio alle loro squadre con un gol su calcio di rigore.

Salvezza sofferta fino all’ultimo minuto per il Palermo che si deve sudare la vittoria contro il Verona, già retrocesso. Il 3-2 finale è quasi il riassunto di una stagione difficilissima ma a lieto fine. Quasi un miracolo quello realizzato dai rosanero e dall’ultimo dei numerosi tecnici che quest’anno si sono avvicendati sulla panchina rosanero: Davide Ballardini.

E’ proprio l’allenatore, ritornato nel finale della stagione, il maggiore artefice di questa salvezza conquistata all’ultima giornata quando, poco più di un mese fa, tutto sembrava perso. Le reti di Vazquez, Maresca e Gilardino celebrano i tre grandi protagonisti della stagione rosanero, nel bene e nel male. Partita tesa ma senza grandi emozioni per quasi mezz’ora. Il Palermo ci prova senza scoprirsi. Vazquez e Gilardino tentano di dare fastidio ai difensori veronesi che prendono subito le misure.

Il contropiede è l’arma preferita dai rosanero che proprio con una ripartenza vanno in rete al 28′. E’ il giocatore di maggior talento, Franco Vazquez – ultima partita in rosanero per lui – l’apriscatole del match. L’italo-argentino apre sulla destra per Rispoli, cross immediato intercettato da Gilardino e poi da Hiljemark che serve Vazquez, sinistro chirurgico e vantaggio del Palermo. Barbera in estasi come tutta la panchina dei siciliani che sommerge il goleador.

La festa rischia però di durare poco. Al 30′ Pazzini tira da trenta metri, Sorrentino è sorpreso ma lo salva il palo. Al 35′ la tensione diventa nervosismo e Morganella reagisce a una trattenuta di Wszolek. Entrambi espulsi da Irrati. Le notizie che arrivano da Udine riscaldano ancora di più l’ambiente: il Carpi vince.

Da par suo, il Verona non si tira indietro e coglie un altro palo con Ionita. Grande imbeccata di Pazzini per il moldavo, il suo destro viene deviato da Sorrentino quel tanto che basta a mandarlo sul legno. Il Palermo retrocede e, inevitabilmente, gli ospiti prendono coraggio. Ai rosanero tremano le gambe, soprattutto dopo l’uscita dagli spogliatoi. Il risultato del Carpi mette pressione agli uomini di Ballardini che in apertura di ripresa subiscono il pareggio. Viviani, lasciato solo, al 4′ incrocia il destro e ammutolisce il Barbera.

L’incubo della B dura solo due minuti per il Palermo che riesce a riportarsi avanti al 6′. Maresca riesce a intervenire di testa su una rimessa lunga di Rispoli e fa esplodere lo stadio. Anche Gilardino mette il suo sigillo al 19′. Grande merito va a Cionek che recupera palla in difesa, resiste alla carica dei veronesi e serve Rispoli sul filo del fuorigioco.

Il cross è un invito a nozze per il numero 11 rosanero che di testa firma i 3-1. La partita sonnecchia fino al 39′ quando Pisano approfitta di una mischia in area e in scivolata mette dentro. Ultimi dieci minuti da brivido per il Barbera che trattiene il fiato fino all’ovazione al 95′. Vazquez, Maresca e Sorrentino salutano, forse per l’ultima volta, il pubblico rosanero.

Non bastano i due gol di Verdi e la vittoria raccolta a Udine al Carpi, per conquistare la salvezza. Il successo casalingo del Palermo con il Verona già retrocesso lo condanna a ritornare nella serie cadetta, seppure a testa alta, dopo aver onorato il campionato fino all’ultimo minuto.

L’Udinese chiude la stagione con una sconfitta e si congeda dalle sue tre bandiere: Di Natale, Domizzi e Pasquale. Un addio che Totò suggella con l’ultima rete in bianconero. Il Carpi prova ad aggrapparsi alla speranza salvezza fino all’ultimo, nonostante al 29′ del primo tempo sui maxischermi appaia la notizia del vantaggio del Palermo.

E dopo un avvio di gara condotto dall’Udinese, seppur a ritmi bassi e in maniera troppo poco incisiva, la squadra di Castori volge a suo favore le sorti dell’incontro. L’episodio chiave arriva al 35′. Il direttore di gara assegna un rigore alla formazione ospite per un contatto in area tra Felipe e Lasagna. Verdi si incarica della battuta dal dischetto e spiazza Karnezis.

Appena il tempo di rimettere la palla sul cerchio di centrocampo per riprendere il gioco e l’Udinese si complica ancora di più la vita, colpa dell’espulsione rimediata da Thereau, che si fa cacciare dal direttore di gara per proteste dopo la concessione del penalty. L’Udinese è in confusione e il Carpi ne approfitta per centrare il raddoppio.

Lo firma ancora Verdi che raccoglie palla sulla trequarti, dribbla Danilo e scarica alle spalle di Karnezis. Il doppio svantaggio e l’uomo in meno sono un duro colpo da cui l’Udinese fatica a rialzarsi.

La ripresa si apre ancora all’insegna del Carpi, trascinato da un ottimo Verdi, nonostante la girandola di speranze e delusioni che li accompagnano con le notizie in arrivo da Palermo, dove il Verona prima pareggia, poi va sotto di altre due reti, nella sfida a distanza per stabilire chi sia destinato a retrocedere nella serie cadetta insieme a Frosinone ed Hellas.

E’ sempre Verdi a portare il Carpi vicino al terzo centro, centrando la traversa della porta difesa da Karnezis, con un sinistro dal limite dell’area, anche quando il risultato in arrivo da Palermo suona come una condanna ormai irrevocabile. Nel finale di gara arriva il momento di capitan Di Natale.

Al 33′ della ripresa De Canio lo manda in campo al posto di Bruno Fernandes a raccogliere il tributo dei 20 mila sugli spalti, accorsi allo stadio per lui e per le altre due bandiere bianconere arrivate al capolinea della loro avventura friulana, Pasquale e Domizzi.

Trascorrono due minuti dal suo ingresso in campo e Di Natale ha l’occasione per congedarsi siglando il gol numero 209 in serie A, trasformando dagli undici metri il rigore fischiato dal direttore di gara per un fallo di Porcari in area su Widmer.

Applausi, cori e qualche lacrima all’Olimpico per l’addio di Miro Klose, ma la Lazio non ha reso il dovuto omaggio al suo bomber nell’ultima partita dopo cinque anni da leader. La squadra di Inzaghi è crollata per 4-2 di fronte ad una Fiorentina dalle armi giuste per sfruttare le sue lacune difensive.

E così l’epilogo del campionato potrebbe coincidere con quello del tecnico biancoceleste, che sperava con una bel finale di convincere Lotito a tenerlo. Discorso inverso per Paulo Sousa, che ha chiuso con un solido quinto posto e una netta vittoria dopo un periodo opaco e si prepara per una nuova stagione in viola.

La Lazio, andata subito in vantaggio con un siluro di Lulic, ha forse pensato troppo a creare per far segnare Klose, scoprendosi però alle ripartenze degli ospiti, che in 15′, tra il 31 e il 45′, hanno preso il sopravvento con le reti di Vecino, Tello e Bernardeschi, autentici dominatori della serata.

Nella ripresa, ancora Vecino è andato in gol al 25′ e, finalmente, il tanto atteso gol di Klose è venuto al 29′, quando il pubblico ha preteso a gran voce che un rigore concesso per fallo su Lulic fosse battuto da lui e non da Felipe Anderson già con la palla in mano. La gente laziale, giunta numeroso per il Klose Day, è stata più che affettuosa con il tedesco al passo d’addio, ma ha anche fischiato la squadra e la sua prestazione, un tocco amaro in una serata che doveva essere di festa. E come festa era iniziata.

I tifosi della Nord avevano esposto striscioni con ‘Danke Miro’ e cartelli con le foto delle 62 reti segnate dal bomber, poi il giocatore era entrato in campo con i due figli, mentre il pubblico tutto in piedi scandiva il suo nome. “Grazie a tutti i tifosi, è stato veramente un onore aver indossato questa maglia – ha detto l’attaccate rivolto a tutto lo stadio -. Sono stati 5 anni che non dimenticherò mai. Siete veramente grandi, vi auguro per il futuro tutto quello che meritate: siete incredibili”, ha concluso il tedesco prima di ricevere dal presidente Lotito, fischiatissimo, un riconoscimento per cinque anni di gol – diventati stasera 63 a solo uno dal record di Pandev – e di successi come la Coppa Italia contro la Roma. Anche Stefano Mauri ha ricevuto un riconoscimento per le 300 partite con la maglia della Lazio, sulle quali oggi compariva la scritta Danke Miro.

L’omaggio al bomber si è ripetuto a fine partita, quando la squadra lo ha accompagnato per un ultimo, commosso giro di campo.

Dimenticata la sconfitta, ci sono stati solo applausi per il campione che lascia in un stadio mai così pieno in questa stagione deludente per il popolo biancoceleste.

CHIEVO-BOLOGNA 0-0 (foto).
Chievo (4-3-1-2): Seculin; Sardo, Gamberini, Spolli, Cacciatore; Pinzi, Rigoni, Hetemaj; Mpoku; Pellissier, Floro Flores.

A disp.: Bizzarri, Bressan, Costa, Ninkovic, Meggiorini, Inglese. All.: Maran
Squalificati:
Indisponibili: Dainelli, Frey, Izco, Pepe, Gobbi, Birsa, Radovanovic.Bologna (4-2-3-1): Mirante; Krafth, Rossettini, Ferrari, Masina; Brighi, Crisetig; Mounier, Brienza, Giaccherini; Floccari
A disp.: Sarr, Constant, Mbaye, Gastaldello, Zuniga, Pulgar, Morleo, Taider, Acquafresca. All.: Donanoni
Squalificati: Oikonomou (1), Diawara (1)
Indisponibili: Destro, Da Costa, Maietta, Rizzo, Zuculini, Donsah.

EMPOLI-TORINO 2-1, gol: Massimo Maccarone 13′, Zielinski 53′, Obi 55′ (highlights e foto).
Empoli (4-3-1-2): Pugliesi; Zambelli, Cosic, Casta, Mario Rui; Zielinski, Paredes, Croce; Saponara; Pucciarelli, Maccarone

A disp.: Pelagotti, Giacomel, Bittante, Tonelli, Camporese, Ariaudo, Damiani, Maiello, Fantacci, Piu, Tchanturia, Krunic. All.: Giampaolo
Squalificati: Mchedlidze (1), Buchel (1)
Indisponibili: Skorupski, Laurini, LivajaTorino (3-5-2): Padelli; Glik, Jansson, Moretti; Zappacosta, Baselli, Gazzi, Obi, B. Peres; Martinez, Belotti
A disp.: Ichazo, Castellazzi, Molinaro, Maksimovic, Acquah, Farnerud, Immobile, Benassi. All.: Ventura
Squalificati: Bovo (1), Vives (1)
Indisponibili: Avelar, Maxi Lopez

GENOA-ATALANTA 1-2, gol: Marco d’Alessandro 52′, Cavoletti 57′, Kurtic 82′ (highlights e foto).
Genoa (3-5-2): Lamanna; Munoz, Burdisso, Izzo; Ansaldi, Dzemaili, Rincon, Rigoni, Laxalt; Suso, Pavoletti A disp.: Donnarumma, Sommariva, G. Silva, Fiamozzi, Tachtsidis, Ntcham, Ierardi, Capel,Sandro, Lazovic, Matavz, Pandev. All.: Gasperini
Squalificati: De Maio (1).
Indisponibili: Cerci, Perin, Marchese.

Atalanta (4-3-3): Radunovic; Conti, Masiello, Djimsiti, Brivio; De Roon, Gagliardini, Freuler;  Gomez, D’Alessandro, Borriello.A disp.: Sportiello, Cherubin, Raimondi, Tulissi, Kurtic, Turrin, Diamanti, Monachello, Kresic, Migliaccio, D’Alessandro, Cigarini. All.: RejaSqualificati:Indisponibili: Bassi, Stendardo, Paletta, Toloi, Dramè, Carmona, Pinilla. 

LAZIO-FIORENTINA 2-4, gol: Senad Lulic 2′, Vecino 33′ e 70′, Bernardeschi 42′, Tello 44′, Klose rigore 75′ (highlights e foto).
Lazio (4-3-3): Marchetti; Konko, Bisevac, Gentiletti, Lulic; Onazi, Cataldi, Parolo; Candreva, Klose, Keita.

A disp.: Berisha, Guerrieri, Mauricio, Braafheid, Patric, Milinkovic, Mauri, Morrison, Felipe Anderson. All.: S. Inzaghi
Squalificati: Biglia (1), Djordjevic (1)
Indisponibili: De Vrij, Radu, Kishna, Matri, Berisha, Hoedt, Basta.


Fiorentina (3-4-2-1)
:  Lezzerini; Astori, Rodriguez, Tomovic; Alonso, Badelj, Vecino, Bernardeschi; Fernandez, Tello; Zarate.

A disp.: Tatarusanu, Satalino, Roncaglia, Tino Costa, Kone, Ilicic, Kalinic. All.: P. Sousa
Squalificati: Borja Valero (1), Pasqual (1)
Indisponibili: Babacar, Benalouane.

PALERMO-VERONA 3-2, gol: Franco Vazquez 28′, Federico Viviani 49′, Maresca 51′, Alberto Gilardino 64′, Pisano 84′ (highlights e foto). 

Palermo (3-4-2-1): Sorrentino; Cionek, Gonzalez, Andelkovic; Rispoli, Hiljemark, Maresca, Morganella; Vazquez, Trajkovski; Gilardino.
A disp.:  Posavec, Alastra, Vitiello, Goldaniga, Lazaar, Brugman, Chochev, Quaison, Balogh, Struna, Cristante, Jajalo. . All.: Ballardini
Squalificati: –
Indisponibili:


Verona (4-3-2-1):
Gollini; Pisano, Bianchetti, Helander, Emanuelson; Wszolek, Viviani, Marrone; Ionita, Siligardi; Pazzini. .
A disp.: Coppola, Marcone, Romulo, Albertazzi, Furman, Moras, Gomez, Rebic, Checchin. All.: Delneri
Squalificati: –
Indisponibili: Fares, Souprayen, Toni, Jankovic, Rebic.

UDINESE-CARPI 1-2, gol: Verdi rigore 35′ e 37′, Di Natale rigore 78′ (highlights e foto). 

Udinese (3-5-2): Karnezis; Danilo, Felipe, Piris; Widmer, Badu, Lodi, Bruno Fernandes, Alì Adnan; Thereau, Zapata.
A disp.: Meret, Di Natale, Domizzi, Armero, Perica, Guilherme, Edenilson, Pasquale, Iniguez, Hallfredsson, Matos, Balic.. All.: De Canio
Squalificati: Kuzmanovic (1)
Indisponibili: Heurtaux, Wague


Carpi (4-4-1-1):
Colombi; Zaccardo, Suagher, Gagliolo, Sabelli; Martinho, Crimi, Bianco, Pasciuti; Verdi; Lasagna.
A disp.: Belec, Cofie, Porcari, Di Gaudio, Gnahorè, De Guzman, Daprelà, Fedele, Ceci, Mbakogu. All.: Castori
Squalificati: Poli (1), Lollo (1), Letizia (1), Romagnoli (1)
Indisponibili: Brkic, Bubnjic, Mancosu.
(Foto Ansa).