Serie A, Roma demolisce Napoli. Juve batte Lazio e torna favorita per lo scudetto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Marzo 2018 - 23:31 OLTRE 6 MESI FA
Serie A, Roma demolisce Napoli. Juve batte Lazio e torna favorita per lo scudetto

Serie A, Roma demolisce Napoli. Juve batte Lazio e torna favorita per lo scudetto (Ansa)

ROMA – Giornata importante per la corsa allo scudetto. A undici giornate dalla fine del campionato, il Napoli è stato schiantato in casa dalla Roma e ora rischia seriamente di tornare secondo dopo tanto tempo in vetta alla classifica perché la Juve ha vinto contro la Lazio e ora ha il recupero interno contro l’Atalanta che, in casa di vittoria, le permetterebbe di tornare la prima della classe.

La Roma schianta il Napoli

Impresa della Roma che, guidata da un super Dzeko, sbanca il San Paolo e mette clamorosamente sotto la capolista. Il Napoli conserva ora un punto di Vantaggio sulla Juventus che però dovrà recuperare la gara con l’Atalanta e avrà la possibilità di effettuare il sorpasso. I giallorossi, pratici, concreti, cinici, lasciano sfogare o padroni di casa e li colpiscono nei momenti cruciali della partita, sfruttando clamorose indecisioni della difesa azzurra. Ma il Napoli non è la squadra brillante e disinvolta fin qui vista in campionato.

I meccanismi di gioco sembrano arrugginiti, il gioco non è fluido, l’attacco non punge e la Roma ha tempo e modo per organizzarsi al meglio. Sarri fa a meno inizialmente di Hamsik, debilitato dall’influenza che lo ha colpito in settimane e schiera Zielinski al suo posto. Nella Roma Di Francesco preferisce Perotti a El Shaarawy. Le cose si mettono subito bene per la squadra di Sarri che dopo appena cinque minuti di gioco è già in vantaggio, grazie a Insigne. La Roma, però, reagisce e dopo soli due minuti trova il gol del pareggio con un tiro di Under deviato da Mario Rui che inganna Reina. Il tema della partita è chiaro: il Napoli è quasi sempre in possesso del pallone e la Roma si difende con ordine, grazie anche al ripiegamento dei propri centrocampisti e perfino dei due esterni di attacco, soprattutto di Perotti che segue sempre Hysaj nelle sue proiezioni offensive.

Il Napoli, avendo poche possibilità di superare la retroguardia giallofossa sui palloni aerei, punta tutto sui triangoli stretti e sugli inserimenti tempestivi dei propri attaccanti, pronti a sfruttare i lanci di Insigne e di Jorginho. Con questa strategia sembra che gli azzurri riescano a mettere in imbarazzo la difesa giallorossa e in più di una circostanza arrivano vicini ad Alisson che però erige una barriera insuperabile sulla linea di porta e non concede mai a Insigne, l’unico del Napoli a provarci con costanza, di andare nuovamente in gol.

Alla squadra di Di Francesco, però, basta al 25′ un acuto di Dzeko, per il resto quasi assente dal gioco, per andare in vantaggio. L’attaccante bosniaco, su un traversone di Florenzi, batte sullo stacco Albiol e con un preciso colpo di testa manda il pallone in rete. Nel secondo tempo il copione non cambia. Il Napoli porta avanti le sue manovre con pazienza, ma la Roma è sorniona e astuta e non si lascia impressionare.

Con poche uscite dalla propria metà campo, la squadra di Di Francesco riesce a mettere il sigillo alla vittoria, con uno spettacolare gol di Dzeko e con una marcatura di Perotti, facilitata da uno svarione di Mario Rui. Nel recupero arriva il gol di Mertens che serve solo per la classifica dei cannonieri. I tifosi capiscono il momento delicato della squadra e applaudono gli azzurri, ma la sconfitta è di quelle che faccno male e che possono lasciare il segno.

Juve passa a Roma, torna favorita per lo scudetto

Il veleno Paulo Dybala lo tiene tutto per i secondi finali e quando, fulmineo, lo inietta nel corpo stanco della Lazio non c’è più tempo per reagire. A recupero della ripresa quasi scaduto l’argentino, praticamente spettatore fino a quel momento, dimostra che un fuoriclasse non va mai giudicato prima del tempo. La sua stilettata (Luiz Felipe saltato come un birillo, Parolo aggirato e palla imprendibile, nell’angolino alto), batte Strakosha – inoperoso per tutta la partita – e tiene la Juventus nella scia del Napoli, quando ormai sembrava che Simone Inzaghi avesse confezionato l’ennesima polpetta avvelenata per il collega Allegri.

All’Olimpico invece Dybala è un lampo nel buio, ma accecante. Decima vittoria consecutiva per i bianconeri, 13/o risultato utile di fila e porta di Gigi Buffon ancora inviolata nel 2018, in campionato. Miglior viatico di questa vittoria, ormai insperata, la Juventus non poteva augurarsi in vista della difficile trasferta di Londra in Champions.

Alla Lazio resta la delusione per un ko arrivato quando il traguardo dello 0-0 sembrava a portata di mano e la recriminazione su un contatto in area tra Benatia e Leiva. Sarebbe stato un risultato utile e di prestigio, che Inzaghi ha inseguito soprattutto nella ripresa, come certifica la sostituzione di Immobile a 10′ dalla fine. La ‘sorpresa’ ideata da Inzaghi è Luiz Felipe a destra nella linea difensiva, lo stesso corridoio battuto da Lulic, dopo che un infortunio dell’ultima ora ha fermato Basta.

La Juve si presenta all’Olimpico con Chiellini in panchina. Torna dopo lungo stop Dybala, schierato al centro dell’attacco con Mandzukic in appoggio. L’arma in più della Juve è la paziente consapevolezza della propria forza, al netto di chi scenda in campo. C’è reciproco rispetto, come testimonia l’attenzione dedicata da entrambe alla fase difensiva. In una partita a scacchi, la Lazio non lascia mai meno di tre uomini dietro, mentre Matuidi e Lichsteiner sono i primi ad allinearsi ai compagni schierati subito davanti Buffon.

Con Immobile e Dybala super controllati, le occasioni da rete del primo tempo sono poche. La migliore capita (20′) sulla testa di Milinkovic, che sale a colpire un cross di Luis Alberto, ma il portierone bianconero inchioda il pallone a terra. La Juve (29′) riuscirebbe anche a segnare (autogol di Lukaku da calcio d’angolo), ma l’arbitro vede una spinta di Rugani su Radu e annulla. La ripresa è ancora un confronto giocato sugli anticipi e con grande pressing, anche se la Juventus dà l’impressione di avere più benzina nelle gambe.

E di essere meno propensa ad accontentarsi del pari. Allegri toglie Lichsteiner per inserire Douglas Costa e dare peso all’attacco. Finalmente si vede Dybala (21′), al tiro ben contenuto da Luiz Felipe. Inzaghi risponde togliendo Luis Alberto per da spazio Felipe Anderson. Esce Mandzukic per Alex Sandro.

I minuti scorrono e la stanchezza prende il sopravvento. Nessuno, forse ormai nemmeno l’allenatore bianconero, ha fatto i conti con la sorpresa che Dybala tiene in serbo. Il colpo dello scorpioncino stende la Lazio e tiene più vivi che mai i sogni scudetto di questa Juventus, maestra di cinismo.