Inter, Stramaccioni al Corriere della Sera: “I sogni diventano realtà”

Pubblicato il 27 Ottobre 2012 - 10:19 OLTRE 6 MESI FA
Inter, Stramaccioni (LaPresse)

MILANO  – Andrea Stramaccioni, allenatore dell’Inter e mister più giovane del campionato italiano di calcio di Serie A, ha rilasciato un’intervista esclusiva al “Corriere della Sera” direttamente dagli uffici di via Solferino.

Ecco i passaggi più significativi della sua intervista.

Stramaccioni, a che punto è la costruzione della nuova Inter? 
“Abbiamo posto buone basi, puntando soprattutto sulla metodologia del lavoro e sulla qualità dei rapporti. In questa fase di lavoro conta più eliminare un difetto che prendere un punto. E non lo dico per fare il gradasso: ne ero convinto anche nel settore giovanile. Qui, però, la crescita senza risultati non è concepibile”.

Che differenza c’è fra allenare i ragazzi e la prima squadra?
“È un lavoro totalmente diverso. Nella Primavera alleni una generazione e quindi da un punto di vista comunicativo hai dei vantaggi. Adesso ho a che fare con calciatori che sono arrivati all’Inter come i migliori, vengono da ogni parte del mondo e hanno estrazioni sociali diverse. E poi sei dentro la centrifuga mediatica del calcio italiano”.

Andrea Stramaccioni ha parlato anche del suo rapporto con i due campioni “scomodi”, perchè dalla forte personalità, dello spogliatoio dell’Inter: Antonio Cassano e Wesley Sneijder.

Sia sincero: Cassano l’ha scelto lei? 
“All’inizio non era un nostro obiettivo. Quando non siamo riusciti a prendere un esterno offensivo come Lavezzi o Lucas abbiamo cambiato idea tattica e deciso di puntare su una seconda punta. In quel momento Antonio è diventato una prima scelta. Una scelta condivisa con il presidente Moratti. Il fatto che il Milan volesse Pazzini ha accelerato la trattativa e consentito all’Inter anche di fare una buona operazione dal punto di vista economico”.

Gestire Cassano però non è facile. 
“Ho sempre parlato tanto con lui; tra il momento della firma e quello delle visite mediche abbiamo fatto una lunghissima chiacchierata, da uomo a uomo, alla mia maniera, ma anche alla sua. Gli ho detto cose belle e qualcuna brutta. Con la stessa sincerità mi ha detto che cosa pensava e in quel momento è nato questo rapporto. Tra allenatore e giocatore, ma anche tra Andrea e Antonio. Finora il suo rendimento è stato eccezionale e spero continui così. Merito anche dell’ambiente che l’ha accolto nel migliore dei modi. Sembra sia all’Inter da sempre”.

Quanto durerà l’idillio?
“Non mi pongo il problema. Finora è andato tutto bene e non credo di aver preso sempre decisioni che ha condiviso, però tutte decisioni che lui ha rispettato “.

Da un campione all’altro, da Cassano a Sneijder. L’olandese può essere un problema?
“Solo se non hai le idee chiare e non lo conosci. Il problema può essere in relazione agli altri nove, ma vale per Wesley come per tutti gli altri, soprattutto per i giocatori con caratteristiche particolari. Io lo aspetto anche perché sino qui è sempre stato molto motivato”.