Taranto, Mariano Stendardo: “Aggrediti da violenti con coltelli e bombe”
TARANTO – Alcuni tra giocatori, tecnici e dirigenti del Taranto calcio, società che milita nel campionato di Lega Pro, sono stati aggrediti – chi a schiaffi, chi con spintoni – e minacciati durante l’allenamento presso il campo B dello stadio “Erasmo Iacovone”, da un gruppo di circa 30 persone incappucciate.
. La società, attraverso una nota, “condanna fermamente tale forma di violenza” ed “esprime la propria vicinanza e solidarietà a tutti gli atleti, all’allenatore Salvatore Ciullo, allo staff tecnico ed ai dirigenti presenti”.
Mariano Stendardo, difensore del Taranto, racconta a tuttolegapro.com i momenti di paura vissuti da lui e dai suoi compagni di squadra:
“Essere stati aggrediti verbalmente e fisicamente, con calci e pugni da personaggi violenti armati di coltelli, spranghe e bombe mi ha davvero spaventato e ha turbato profondamente il mio stato d’animo”.
“Ciò che è accaduto rappresenta un gesto vile e vergognoso che non ha leso soltanto i diritti di noi calciatori ma ha mortificato e annientato i valori dello sport. Essere stati aggrediti verbalmente e fisicamente, con calci e pugni da personaggi violenti armati di coltelli, spranghe e bombe mi ha davvero spaventato e ha turbato profondamente il mio stato d’animo.
Personalmente sono molto deluso per due ragioni: la prima è che siamo stati accusati di aver venduto una partita di calcio e questo è inaccettabile dopo aver dato sempre il massimo in campo con i miei compagni di squadra per il Taranto.
La seconda è che nella vita e nel calcio mai mi era capitato di vivere una situazione del genere ossia quella di subire un’aggressione così violenta senza alcun tipo di tutela e sorveglianza, che non mi ha colpito soltanto fisicamente ma ha leso soprattutto la dignità, la morale e la lealtà di tutti noi calciatori”.