ROMA – Ora servirà davvero il miracolo. Dopo la prima giornata della semifinale di Fed Cup a Ostrava, l’ Italia, campione in carica, è in svantaggio per 2-0 contro la Repubblica Ceca, che è a un passo dalla finale, contro, verosimilmente, la Germania (2-0 sull’Australia a Brisbane).
“Il risultato è pesante ma domani proveremo a ribaltarlo”, ha detto il capitano azzurro, Corrado Barazzutti, dopo le sconfitte di Sara Errani e Camila Giorgi nei primi due singolari. Inaspettata soprattutto la capitolazione della romagnola, con il numero 11 prima italiana del tennis mondiale, di fronte a Lucie Safarova, numero 26 del ranking. Sara, che compirà 27 anni il 29 aprile, ha sofferto la potenza fisica dell’avversaria, tre mesi e 13 centimetri di altezza più di lei (1,64 contro 1,77); ma, ancor più, la superficie velocissima della Cez Arena, il palazzo dello sport della città ceca. L’azzurra, alla battuta, ha perso a zero il primo game.
Nel secondo la ceca le ha restituito il favore, permettendole di portarsi sul 3-1. Dal 3-2 la progressione irresistibile della 27enne di Brno, che ha conquistato 11 dei 13 giochi successivi, aggiudicandosi per 6-4 6-1, in un’ora e 11 minuti, la seconda delle loro tre sfide.
“Ho provato ad essere più aggressiva, ma su una superficie così veloce per me era complicato. Del resto lo sapevamo che sarebbe stato un incontro molto difficile”, ha commentato Sara.
In un’ora e 16 minuti ha perso invece la Giorgi, n. 54 del mondo, contro la numero 1 ceca, Petra Kvitova, 48 gradini più in alto di lei nella classifica Wta. Partita male – subito un doppio fallo, seguito da altri due, nel primo game – la 22enne di Macerata ha giocato alla pari fino al 4-3 per la Kvitova, quando il match è stato sospeso per una ventina di minuti per un blackout nel sistema di illuminazione. Alla ripresa le due tenniste, che non si erano mai affrontate in precedenza, hanno conservato il servizio e Petra ha vinto il set per 6-4. Nella seconda frazione, tre break per la ceca, di cui il primo in apertura su doppio fallo di Camila, e set conquistato per 6-2. Non cerca scuse la marchigiana – al suo secondo match in azzurro dopo l’affermazione su Madison Keys nei quarti di finale contro gli Stati Uniti, in febbraio a Cleveland – che dell’ avversaria dice:
“Non mi ha concesso nulla ai suoi turni di battuta e comunque io non ho risposto come avrei dovuto. E ho commesso dei doppi falli nei momenti sbagliati. Mi spiace non averla messa davvero in difficoltà”.
Tira le somme capitan Barazzutti: “Sia la Safarova che la Kvitova hanno giocato particolarmente bene, affrontarle su questa superficie è molto difficile e lo sapevamo. In più difficilmente sbagliano match in Fed Cup“.
Domani si decide tutto: il via, alle 12, con Kvitova-Errani. Poi, se necessario, Safarova-Giorgi e il doppio. L’impresa è davvero proibitiva ma le azzurre sono capaci di straordinarie sorprese. E i miracoli, talvolta, succedono.