Tommasi lancia l’allarme: “Chi si prende la responsabilità di far ripartire il calcio se il rischio non è zero?”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Maggio 2020 - 13:55 OLTRE 6 MESI FA
Tommasi lancia l'allarme: "Chi si prende il rischio di far ripartire il calcio se il rischio non è zero?"

Tommasi lancia l’allarme: “Chi si prende il rischio di far ripartire il calcio se il rischio non è zero?” (foto Ansa)

ROMA – Il calcio è ripartito tra mille incertezze. 

Dal quattro maggio, i calciatori di Serie A hanno ricominciato gli allenamenti nei centri sportivi delle squadre con tutte le restrizioni del caso.

I giocatori si stanno allenando in fasce orarie diverse e in piccoli gruppi nei vari campi che si trovano all’interno dei centri sportivi per garantire il distanziamento sociale.

Le società più attrezzate hanno riservato ad ogni calciatore una stanza personalizzata da usare come spogliatoio

Negli altri casi, i calciatori sono tenuti a farsi la doccia a casa (un po’ quello che dovrebbe avvenire al momento della riapertura delle palestre).

Tommasi: “Bisogna ripartire solo quando ci sarà il protocollo ideale”.

“Chi si prende il rischio di far ripartire il calcio se il rischio non è zero? L’atleta? Il club? Il governo? Bisogna partire al momento giusto e con il protocollo ideale”.

Così Damiano Tommasi, presidente Aic, è intervenuto a “FASE PIER”, la diretta Instagram con Pierluigi Pardo dedicata alla Fase 2 anche nel calcio.
   

Secondo Damiano Tommasi “essere favorevoli o contrari alla ripresa è una discussione che lascia il tempo che trova: oggi ci mancano alcuni elementi.

Non abbiamo alcune risposte e questo genera incertezza, mancano le date”.
   
“Per un calciatore non sono stati mesi di riposo ma di lavoro casalingo, i muscoli si sono comunque rafforzati ma poi bisognerà vedere come risponderanno sul campo.

Bisogna tornare in campo in condizioni perfette.

Devono essere tutti in sicurezza, non solo i calciatori ma ogni addetto vicino alle squadre.

Il protocollo è pensato per la ripresa degli allenamenti ma non quella delle partite ufficiali, non per i viaggi, gli spostamenti, le trasferte e l’incrocio di due squadre.

Si sta lavorando -ha spiegato l’ex calciatore- per un protocollo che regolarizzi gli allenamenti di squadra dal 18/19 maggio, nel nome della salute degli interessati”. (fonte ANSA).