Torino-Genoa, “due feriti nessun morto”. E i tifosi insultano

di Alessandro Avico
Pubblicato il 9 Maggio 2013 - 12:41 OLTRE 6 MESI FA

Torino-Genova, "due feriti nessun morto". E i tifosi insultanoTORINO – “Meglio due feriti che un morto”, diceva Gigi Buffon a proposito del calcioscommesse. Ora, con le giuste precauzioni del caso, Torino-Genoa 0-0, è stata un po’ così, due feriti e nessun morto. Non ci sono state scommesse ovvio. No c’è stato nessun biscottone. Ma è stata la classica partita in cui il pareggio faceva comodo ad entrambe per la salvezza, e pareggio è stato. Non l’hanno presa bene i tifosi delle due squadre: indignati quelli del Torino, che avrebbero voluto una salvezza (peraltro non ancora raggiunta a quota 37) e quelli del Genoa che si sono uniti alla disapprovazione, tanto è vero che i giocatori liguri si sono ben guardati dall’andare a salutarli a fine gara, come fanno sempre.

Cronaca quindi di una partita che non c’è stata: con lo 0-0 di mercoledì sera, Torino e Genoa conquistano un prezioso punto salvezza, ma perdono la faccia. Raramente si è vista una partita così non giocata, così squallidamente interpretata alla faccia del pubblico pagante. E infatti, l’orgoglio sportivo che non hanno avuto i giocatori, lo ha avuto il pubblico, spazientito: nella ripresa sono partiti cori con epiteti di tutti i generi, dal “Vergognatevi”, al classico “Buffoni”.

Nel primo tempo, quando la gente aveva cominciato a intuire, era invece partito il messaggio polemico: la giocate o no? Il Genoa non ha mai tirato in porta, il Toro ci ha almeno provato con una girata di Bianchi di testa nel primo tempo e con una punizione insidiosa di Birsa, uno che non voleva starci a fare figuracce, nel finale. Unico alibi, il gol iniziale dell’Udinese a Palermo, ma quando poi i rosanero hanno pareggiato, non è che sia cambiato granché. Il secondo gol friulano è stato come una liberazione, come l’implicita autorizzazione per i ragazzi di Ventura di non giocarsi la partita. Un minuscolo pezzetto di ragione in più poteva averla il Genoa, che giocava fuori casa, ha gli scontri diretti negativi con il Palermo e un calendario più difficile di quello del Toro. Ma non è bastato neanche questo.